Melancholie der Engel (Marian Dora, 2009)

lorè… fatte na pippa… fidate, è di gran lunga mejo che buttar 3 ore così. non farti infinocchiare dall’incarto catarifrangente, il pacco è vuoto. il problema del film non è tanto l’estremo che spinge oltre il bordo, ma che lo spinge per una durata estrema a livelli così tautologici da generare un’assuefazione che diventa prima tedio/irritazione e poi grande devastazione di zebedei senza neanche più la shock value attorno. per farti un parallelo che forse comprenderai, a livello di vertiginosa vacuità (e di ingiustificata durata fiume) è un’operazione consorella di philosophy of a knife. a buon intenditor..

recà, io le avvisaglie le ho date. da qui è ciascun per sé. se proprio volete qualcosa che sbomballa davvero il sistema nervoso e il sonno anziché i cosiddetti, rivedetevi six, spasojevic o kargl.

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