Nope (Jordan Peele, 2022)

Felice ritorno di Peele alla regia con questo Nope, horror fantascientifico che mescola allegramente ufo, mostri spaziali (forse) e altro ancora… fra citazioni nostalgiche alla tv e al cinema del passato, spruzzate di western e ironia il film non delude sul versante tensione (ma la scena veramente agghiacciante è una sola, apparentemente slegata dal resto del film ma come vedrete in realtà pertinente allo sviluppo della trama) anche se è costantemente sopra le righe (molto più di Noi e Get Out) e ha spiazzato parte del pubblico. Io mi sono divertito, forse meno originale dei due precedenti (ma in fondo erano derivativi pure quelli, Peele è un abile riciclatore come Shyamalan) ma sicuramente non annoia.

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Dopo X & Chip & Dale, un altro film che si interroga sullo spettacolo, e sul ruolo del regista e del pubblico. Inizia come un episodio di Outer Limits o Twilight Zone, ma anche qui lo “spettacolo” è essenziale, da primi fotogrammi e quindi la nascita del cinema, all’uso di animali per creare “spettacolo”, volenti o nolenti; animali che richiedono regole specifiche di adattamento, e sarà bene o male questo il leit motif del film (Siegfried & Roy?). Spettacolo e la sua esagerazione, da chi spera il successo futuro (Oprah) a chi quello immediato (Ricky ‘Jupe’ Park). Spettacolo e l’ossessione di esso, vedi il motociclista di TMZ stupito di non essere a sua volta ripreso. E vedi Antlers Holst, sorta di Herzog ossessionato dall’immagine perfetta (e non arriva con un’Alfa?), come il Murnau di Shadow of the Vampire. E infatti lui non si fida della tecnologia, e si è costruito una macchina iMax manuale! Una delle tantissime macchine da presa presenti, da Sony a Nikon a Panavision ad una 16mm manuale di Holst. Piaciuto molto, visto a casa sul proiettore e non al cinema in iMax, ma la mugliera me l’avrebbe cannato. Gran film, per me Peele ha fatto 3 su 3 (e non voglio nemmeno commentare sugli omaggi al western italico).

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Ganzo, guardarselo col proiettore. Hai una sala di proiezione domestica, quindi? Quant’è grande lo schermo?

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Solo il salotto, lo vedi qua:

considera che quello sotto è il bordo superiore del 42"…

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Bellissimo e inaspettato sotto ogni aspetto, se non hai letto nulla del film, sicuramente qualcosa di nuovo, difficilmente capirai dove vuole andare a parare, bello come la matassa si tesse pian piano fino al finale.

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Ho approfittato del fatto che sia stato immesso nel catalogo Prime Video per recuperare questa terza prova di Peele che mi era sfuggita.
Sarò forse banale ma l’ho gradita meno di Get Out e Us per un unico motivo. Ho trovato tremendamente lenta la prima parte e, forse sarò stato mal disposto io, ma mi sono sorpreso anche ad abbassare la palpebra cosa che non mi era mai successo con gli altri due film che pure non sono ritmatissimi. Ho come l’impressione che Peele abbia un problema con la sintesi che in questo Nope è apparso più evidente.
Da quando però poi si capisce la vera natura del “disco volante” il film parte alla grande e ti intrattiene fino alla fine. Comunque, al di là di come la si pensi, quando riesci a riconoscere immediatamente lo stile particolare di un regista comunque hai di fronte qualcosa d’importante.
Anche questo è un film con un messaggio abbastanza chiaro che troverei rappresentato palesemente dal giornalista in moto ma alla fine poi ce ne interessa il giusto.
Sicuramente un bel film. Con almeno un quarto d’ora di meno sarebbe stato un ottimo film.

P.S.: suggestiva ed inquietante la figura della sopravvissuta all’attacco della scimmia.

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Più che liberamente ispirato al caso di Charla Nash. Google it

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