Us - Noi (Jordan Peele, 2019)


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Visto scorsa settimana qui a Londra
Molto bello. Jordan Peele si conferma un cazzo di regista valido e con ottimi strumenti a disposizione per impressionare il pubblico. Piaciutomi molto “Get Out” sono andato praticamente a colpo sicuro aspettandomi un bel lavoro e le aspettative sono state ripagate.
Parte piano, la prende larga, ottime le ambientazioni, il parco dei divertimenti, il preambolo che è intriso di anni ‘80 in ogni sua parte…. favoloso… per poi complicarsi e iniziare coi colpi di scena e una bella dose di violenza e gore. Non eccessivamente disturbante, forse confonde un po’ troppo le carte verso lo scioccante finale detto onestamente per il mio livello di profondità di ragionamento su un film peraltro in lingua originale senza sottotitoli.
Cast davvero in forma. Vi sono momenti divertenti e ironici.

Consigliato.
Non dico altro.

Me lo sparo 'sto weekend. Domani all’Ambrosio di Torino lo proietteranno in lingua originale coi subs, per chi fosse interessato (collaboriamo all’evento noi del TOHorror Film Fest).

Visto. La mia sensazione è che Blumhouse, con Peele, stia cercando di imitare l’horror politico anni '80 (Carpenter, Hooper, Romero, Craven), iniettando nei suoi film spunti sociali - ma in modo ruffiano, senza ideologia.
Noi l’ho trovato ben fatto, o meglio, ben confezionato, ma non geniale… e la storia è sì bizzarra, ma anche ridicola…
Ripropone location imperanti nei film horror fantasy anni ’80:
Il sotterraneo (Indiana jones e il tempio maledetto, Grosso guaio a Chinatown, Invaders from Mars, e i Goonies e CHUD che vengono citati esplicitamente all’inizio);
la spiaggia (jaws, c’è anche l’immancabile maglietta…, Spiaggia di sangue, Maniac);
il luna park (Funhouse, Darkman, Qualcosa di sinistro sta per accadere).

Visto, piaciuto molto. Ci ho trovato qualche pecca nello spiegone finale (che comunque lascia irrisolti alcuni passaggi narrativi) e il colpo di scena era un pelino prevedibile, però nel complesso mi sono divertito. Tensione e ironia ben dosate, d’accordo sugli accostamenti con l’horror politico di Romero e Carpenter.

Visto ieri sera in aereo, m’è piaciuto, bel thriller, bei riferimenti, belle facce, tutto bello angosciante al posto giusto. Finale che non mi aspettavo, mentre la parte nel sotteraneo con lo spiegone è quella che mi ha meno convinto insomam, la storia dei milioni di cloni nascosti me pare na strunzata.

Capisco le critiche di Akuma, ma a mio avviso al lato politico dei film degli anni 80 ci siamo arrivati dopo, all’epoca ci godevamo i film senza troppi sbattimenti e senza riflettere troppo sul lato politico.

È vero però che la critica c’è, alle due americhe speculari, una che sta bene e pensa di avere diritto di stare bene, senza pensare a quelli che stanno male senza averne diritto. Chissà, magari Stivaletti o i Manetti potrebbero tirarne fuori una versione nostrana, incentrata sui barconi a Lampedusa…

Tutto bello ma il mio consiglio e’ di togliere il suono dal momento nel quale comincia la discesa nel mondo sotterraneo. Il film ne guadagna molto. :slight_smile:

Se poi il regista avesse a cuore veramente l’umanita’ toglierebbe quell’orribile colpo di scena finale che sfregia la pellicola. Compiendo cosi’ veramente un’azione di riappacificazione verso il pubblico in attesa di quella tra le classi sociali. :slight_smile:

Ciao!
C.

L’idea di base era già presente in un racconto di Ray Bradbury (purtroppo non ricordo quale ma che è in Cronache Marziane) e, soprattutto, in William Wilson di Poe.

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Il Popolo dell’autunno, dal quale è strato tratto anche il film Qualcosa di Sinistro Sta per Accadere.

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No, non è questo. Era un racconto breve. Però, sia chiaro, non aveva nulla a che fare con esperimenti governativi, quanto ad alieni che si sostituivano agli umani.

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