Eppure fu un grosso e insapettato successo, all’epoca. Ricordo che era talmente delirante e divertente che lo guardai due volte di fila (vi ricordate che bello quando si poteva albergare per interi pomeriggi nella medesima poltrona?).
Altrettanto divertenti anche i ricordi della lavorazione, raccontati da Bitto Albertini nel suo libro “Tra un ciak e l’altro”, tanto interessante quanto misconosciuto.
Ricordo perfettamente le “filate” anche se in alcuni cinema controllavano…
Si, avevo letto che codesta pellicola ebbe un successo inaspettato, anche se evidentemente falsissimo.
Credo sia stato un flop MONDO SENZA VELI, che immagino sia fatto con gli scarti di NUDO E CRUDELE…
Rivisto domenica senza molte aspettative, e devo dire che nonostante tutto mi ha divertito. Sfrutta un canovaccio già visto e stravisto, ivi compresi i tentativi di apparire shockante a tutti i costi cadendo spesso nel fake puro.
Credo che nessuno un pò navigato abbia potuto scambiare per vero l’attacco dell’alligatore al ranger, nonostante sia montato con continui stacchi che rendono ardua la ricostruzione del fatto.
registrazione da Italia1 che consta di un buon master.
Rivisto ieri sera dopo aver ispolverato ua vecchia vhs Tdk da 240 min. ovviamente registrata in formato Lp per venire incontro ai mostruosi ritardi notturno-mattinieri su Italia 1…
l’ho sempre visto in versione Mediaset quindi non so se sia tagliato. Comunque ogni volta lo guardo sempre con piacere, proprio per il suo essere volutamente finto e immensamente divertente. Alcune scene ono da antologia della comicità: come nel caso della bella adescatrice araba che ha tutta l’aria di essere un’attricetta italiana in cerca di fortuna. O ancora l’impagabile storiella del prete francese che converte al cattolicesimo degli ex-cannibali, che poi lo divorano, conravvenendo alla regola del buon cristiano (che risate). e che dire degli uomini proboscide (mi sono sempre chiesto come sono attrezzate le donne di quella tribù), l’alligatore di plastica che divora il ranger, la punizione dello stupratore con taglio esemplare del caro oggettino (finto), l’intervento per cambiare sesso (auguri e figli maschi) e le altre innumerevoli e divertentissime scene organizzate da comparse non troppo convinte…
Grazie Bitto per questa perla del cinema, vero oggetto di culto per noi trashomani. Da segnalare la colonna sonora di Nico Fidenco, che a quanto ho capito ruota tutta (non solo in questo film, ma in tutti quelli che ha musicato) in un solo brano (Make the love on the wing), riproposto in tutte le salse (e già sentito come tema di Zombi Hlocaust di Girolami o nella serie di Emanuelle)…