Paura nella città dei morti viventi (L. Fulci, 1980)

E’ buona l’edizione DVD Noshame. Il video, anamorfico e nel corretto formato cinematografico, è di qualità più che discreta: immagini pulite, rumore molto contenuto, nitidezza soddisfacente. I colori leggermente slavati credo siano da attribuire alla qualità delle riprese originali. Non siamo comunque allo stato dell’arte.
Anche l’audio mi pare buono, con una traccia 5.1 migliore dell’originale.

Il film, un’horror estremo, presenta alcune invenzioni efficaci, ma non gode di una narrazione propriamente lineare: a mio avviso è un po’ sgangherato, con salti di scena a volte inopportuni. Nel complesso è godibile, grazie anche alla buona colonna sonora, adeguata alle situazioni.

non vorrei passare per “eretico”, però della cosiddetta trilogia io ho sempre preferito questa pellicola.
non so, ha un fascino che mi cattura più di “Quella villa” e perfino più de “L’Aldilà”.
il prologo che introduce il film è nella mia top fulciana e, credo, ci resterà per sempre.
:rolleyes:

il dvd ha extra interessantissimi:)

anch’io, se proprio dovessi scegliere, preferisco Paura. l’ho sempre trovato il più tetro e oscuro dei tre.

Scusate ragazzi, ma, forse voi potete spiegarmi finalmente il finale di questo clamoroso film! Quando lo vidi ne rimasi entusiasta se non per il finale, ovvero quando i 2 escono dalla tomba e il bambino corre felice verso di loro però … “track” il film finisce in modo inquietante e non riesco a capirne il perchè!!

Sarò leso io ma riguardandolo più volte non sono riuscito a trovare un nesso!!
Districatemi questo problema amletico!
Grazie a tutti

cavolo mi tocca archiviare la vhs allora…sul prologo come non darti torto, sublime and subliminale :slight_smile:

usa il tasto spoiler

comunque il film finisce così perché deve finire così.
solitamente quelli con gli occhiali li chiamano “finali aperti”.

Ho editato il mio messaggio precedente aggiungendo lo spoiler. grazei della segnalazione.

Resta il fatto però che non riesco a trovare il senso a un finale del genere! cioè… non c’è alcun motivo per cui debba finire così!! solitamente in tutti i film che ho visto con un finale in questo stile c’è sempre stato un motivo anche se stupido e insensato ma qui proprio non ci sta!! E ancor peggio non ci sta nemmeno nessuna interpretazione personale dello spettatore! non riesco a inventarmene nemmeno una!
quelli con gli occhiali lo chiamano “finale aperto” (cosa signiifica poi!) quelli senza occhiali (intedere quelli normali) lo chiamano “finale a caso” (in senso leggermente negativo).
Se qualcuno potesse dire la sua…

grazie

p.s. la stessa cosa mi capitò alla visione di La morte ha sorriso all’assassino… boh ! nè io nè il mio amico abbiamo capito il finale! mah!

si il dvd NoShame merita sicuramente. certo gli extra son pochini:

  • Commento Audio del direttore della fotografia Sergio Salvati
  • US Radio Spot
  • Trailer
  • Galleria Fotografica
  • Backstage of the Time
    ma almeno l’ultimo è davvero un extra degno di nota, secondo me. interessante anche il commento audio;)

rispetto al finale, se ricordo bene è dovuto ad una pensata estemporanea del montatore…
considerata la natura e la struttura visionaria, fortemente onirica del film, lo ritengo cmq adeguato al contesto.
non c’è una spiegazione logica… ma non sempre le spiegazioni logiche sono necessarie.

sta accadendo qualcosa, tutto qui, solo che noi spettatori possiamo solo immaginare, domandarci che cosa sta terrorizzando il bambino, e d’altronde questo è un film sulla paura, che di per sè è anche un concetto astratto

non potremo mai darci La Risposta.
per me, il film è bello anche per questo, ma ovvio non soltanto.:wink:

Yes! Alla fine dei conti sono d’accordo. Il film è basato sulla paura e proprio un finale di quello stampo non fa altro che aumentarne il livello. L’inquietudine e il mistero. Ho ripensato e l’ho trovato eccezionale.

La stessa cosa (cioè di non aver capito il finale) mi accadde con La morte ha sorriso all’assassino. Stiamo parlando dello stesso genere di finale?

Grande film ! Uno dei più bei film di Fulci. Ho ancora la vhs originale che comprai da bambino. Il dvd NoShame come extra non è proprio il massimo, ma a questo punto consiglio l’ottimo dvd della NeoPublishing, con tantissimi extra e la lingua italiana.

questo argomento è opportuno affrontarlo in altra sede:

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?t=4092

qui sarebbe OT;)

Non temo di passare per eretico, anche se la penso anch’io come te: è Cinema allo stato puro completo e accattivante ed alcune scene (compreso il Prologo tout court) sono entrate (a ragione) tra le icone più rappresentative del cinema Fulciano (penso, in particolare ma a mero titolo esemplificativo, a quella prescelta per la copertina dell’ottimo “Il Poeta della crudeltà” di Bruschini e Tentori in cui la ragazza ch’era in auto con il fidanzato viene uccisa in modo singolare dal Sacerdote partendo da sangue che sgorga dagli occhi misto a lacrime sino a particolari più truci)…
…anche il dvd è ottimo, pure negli extra: l’ottimo documentario breve, ma anch’esso con commento audio, e l’audio commentary sono (a mio avviso) meglio di maree di extra inutili talvolta contenuti in dischi a part raccapriccianti…
…per me è il migliore della Trilogia interpretata, magistralmente, dalla Katarine…:wink:

ribadisco il concetto espresso su altro topic

troppo scollegamente tra una scena e l’altra, gli effetti splatter e l’atmosfera ci sono e sono di ottima qualità, ma la storia proprio non sta in piedi

il primo che mi spiega perchè il padre trapana la testa ad uno che pomicia con la figlia vince un premio spirituale

beh allora vuol dire che non hai proprio capito il senso del film.

il Padre, non dimenticarlo, era in quel “bar dove si complottano atti di giustizia sommaria” di cui parlano (da lì, la citazione virgolettata) Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore nel loro ottimo testo su Fulci…:wink:

quoto.
e aggiungo: in quella cittadina si è scatenato “Il Male”, con tutto ciò che di irrazionale ne consegue.

inoltre, giusto la sequenza citata è assolutamente emblematica dello stile di Fulci che, secondo Musco, in questo film è assente.
si pensi, per esempio, alla sconcertante dilatazione temporale che rende crudelissima e intollerabile la fine del povero Radice, paragonabile alla sequenza della “scheggia” in Zombi2, ed alla sequenza del “chiodo” in l’Aldilà.
e mi fermo qui, anche se di considerazioni in merito se ne potrebbero fare tantissime.:wink:

La Grandezza di Fulci è anche, a mio avviso, proprio l’aver (volutamente, credo) lasciato un senso d’indeterminatezza ad alcuni eventi avendo (reputo) scelto una prospettiva nuova nella diegesi narrativa: guardare con gli occhi dei protagonisti fenomeni unici e conseguenti reazioni dei soggetti coinvolti pur se, sulle origini complete di gran parte di essi, non si chiarisce il mistero…
…gli eventi che accadono, dunque, privilegiati rispetto alle ragioni del loro accadimento…
…il panico ed i tentavi di non soccombere ai fatti, anziché la narrazione del perché i fatti medesimi avvengono…
…la PAURA, al Centro di ogni cosa…
…l’umano che reagisce al disumano, cronologia degli eventi narrati al posto dei loro antefatti completi…
…una vera, unica, RIVOLUZIONE NARRATIVA…:oops:

sono d’accordissimo con tutto il tuo post.
spesso, a ragione, viene citato Artaud (la non-scrittura) quando si affrontano certi aspetti del cinema fulciano.
trovo la citazione pertinente.
e mi pare assurdo che ciò che viene considerato una qualità ne L’Aldilà, qui venga invece considerato un limite o “mancanza di stile”.

Paura è l’emblema di quella rivoluzione narrativa di cui scrivi.

Mah, io non parlerei di “mancanza di stile”. Fulci era in forma anche qui, alcune sequenze di Paura… sono da antologia. Però rispetto a L’Aldilà è più datato, troppe ingenuità: il pretonzolo impiccato che si materializa all’improvviso, le musiche roboanti, gli zombacci che prendono fuoco nel finale… non è questione di coerenza narrativa, come giustamente rilevate voi pure lo script de L’Aldilà se ne fotteva della logica. Però era un’opera più matura, estrema e visionaria; la mia impressione è che in Paura… Sacchetti e Fulci esitassero a pigiare sull’acceleratore dell’eccesso, cercassero di ancorare il copione a livelli più convenzionali. Ecco, per me il limite di Paura è che abbiano cercato di tirarne fuori un horror “normale”, ci sarebbe voluto più coraggio. Però, ripeto, grandi momenti ne ha; diciamo che Lucio faceva le prove generali per quello che sarebbe diventato il suo capolavoro horror.

Forse perchè il pomicione era sospettato di essere un serial killer? Pure io mi scalderei un po’, se beccassi un maniaco omicida in compagnia di mia figlia.

per quanto mi riguarda sono ben consapevole che L’Aldilà è il suo capolavoro horror. sono più legato a Paura piuttosto per motivi affettivi.
e dunque capisco pienamente il tuo discorso… in parte lo posso anche condividere, soprattutto quando parli di certe “ingenuità” del film.
non sono d’accordo, però, nel ritenere Paura un film datato… un “horror normale”… anzi, per certi versi lo trovo perfino più “anarchico” de L’Aldilà. perfino più “bizzarro” nell’approccio. e forse questo fascino bizzarro che tanto mi ha affascinato e mi affascina deriva anche, persino, dalle ingenuità citate.

cmq sia, non lo reputo tra i peggiori film di Fulci. anzi…