Quando al cinema i divieti ai minori erano arbitrari

Un argomento che mi ha sempre incuriosito, su un fenomeno tipico degli anni 80 che non ho mai visto approfondire da nessuna parte. Mi riferisco a quando le sale cinematografiche di periferia (seconda e terza visione) ignoravano bellamente i visti censura ministeriali, programmando senza restrizioni pellicole che in prima visione circolavano col divieto ai minori. A volte pardossalomente accadeva il contrario: rammento benissimo che al cinema Alambra di Battipaglia (SA) imposero il divieto ai minori di 18 anni a film che in prima visione erano vm. 14: rammento Il Console onorario, Entity, Una lama nel buio, Dracula contro Zombi e Scanners. Mi domando quali dinamiche portassero a violazioni di questo tipo; errori da parte degli esercenti o violazioni consapevoli? Fra l’altro, non rischiavano legalmente? E il rischio di sanzioni eventualmente si applicava solo all’ignorare il divieto ai minori o anche all’imporne uno inesistente? Esiste la possibilità che certe sviste fossero in realtà legate a decisioni da parte di giudici amministrativi (come quando, a livello regionale, imposero al sopracitato cinema Alambra di non esporre le fotobuste de La Chiave. C’era l’ordinanza affissa sulle bacheche all’ingresso del cinema, con tanto di nulla osta eccetera) che se ne fregavano di quanto deciso dalla commissione ministeriale? Da un punto di vista economico mi rendo conto che ignorare il divieto ai minori comportava far entrare più spettatori, indi avrebbe senso; ma limitare l’ingresso con un divieto ai minori farlocco non avrebbe comportato un danno pecuniario? Boh. A voi la palla, se v’interessa approfondire e/o disponete di qualche info legale in materia.

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Andando a memoria, essendo una generazione indietro ho solo il ricordo di Commando con Schwarzy che sfoggiava un bel “Vietato Ai minori di 14 anni”, e mia madre mi proibì tassativamente di andarlo a vedere, quando alcuni compagni di classe lo videro tranquillamente, per il resto non ho ricordi di accessi vietati.

Non vorrei andare OT, ma lo stesso dicasi nei videonoleggi, che a parte il porno non facevano storie, a parte una videoteca di Gabicce Mare che non noleggiava film horror vm18

Sì, ma lì appunto parliamo di chiudere un occhio quando il divieto era bene in vista. Anch’io nonostante avessi 12-13 anni entrai con vm.14 (con tanto di cartello all’ingresso del cinema) quando programmarono Zeder, Manhattan Baby e Mystere. Quello che mi dà da pensare è la mancanza di divieti per alcuni film che da nulla osta (e pure controllando sulle pagine dei giornali, alle prime visioni) le restrizioni le avevano; e questo anche in un cinemino come l’Alambra che in molti casi il divieto lo esponeva e lo faceva rispettare (con La Cosa non mi lasciarono entrare, essendo un vm.18). Poi quando si parla di divieti farlocchi davvero mi stupisco… oltretutto, anche se per qualche ragione ai gestori del cinema non avessero comunicato il visto censura bastava comprare un quotidiano locale come Il Mattino e dare una spulciata ai divieti dei cinema napoletani di prima visione. Anche all’altro cinema di paese, il Garofalo, a volte il divieto lo esponevano e a volte no (entrai tranquillamente senza restrizioni in vista con Poltergeist, Vigilante, Phenomena, Coccodrillo e Il Ritorno dei morti viventi).

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Mi capitò anche in Sicilia di visionare fim ufficialmente vietati ai minori che nelle sale di periferia non esponevano il nulla osta: mi vengono in mente Non aprite quella porta 2, Deliria, La Casa 2, la Mosca, Nightmare 3, Brivido, Chi è sepolto in quella casa? e La Casa di Helen. Però effettivamente non mi è più capitato di vedere affissi divieti farlocchi, credo mi sia capitato solo con l’Alambra… sta’ a vedere che eran ciuchi loro e li attaccavano così, giusto per? :smile:

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A mia memoria qui a Roma sui divieti sono stati sempre formalmente ligi anche nelle cosiddette “visioni successive”. Poi, come accadeva altrove, nei pidocchietti di periferia facevano entrare anche i ragazzini.
Una cosa però mi è rimasta impressa. Al mio cinema di seconda di riferimento una volta vidi uno stranissimo “vietato ai minori di 16 anni” per Yorga il Vampiro. Mi sono sempre chiesto se si fosse trattato di un errore tipografico o di un divieto risalente a quando la maggiore età era fissata a ventun’anni :grin:

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Esempio perfettamente calzante: in seconda visione entrai tranquillamente. E - credo fosse il 1986 - avevo otto anni.
La cosa bizzarra è che in seconda visione passò nella medesima sala in cui venne proiettato la prima volta col divieto ai minori di 14 :man_shrugging:

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Me la ricordo pure io per qualche film la storia dei 16 anni

E non vorrei esagerare ma per me non era neanche ai minori di 16 anni ma ai maggiori. una formula stranissima per cui per i minori di 14 o 18 si intendeva essere nati nell’anno solare in cui si compivano i 14 o i 18, e per i 16 invece bisognava averli compiuti

mi ricordo vagamente una cosa così

Nei primi anni 80 il divieto ai minori di 16 anni era ormai scomparso al cinema, resisteva per qualche fumetto come Oltretomba. Però mi par di ricordare che il quotidiano Il Mattino lo conservasse ancora come opzione (una stellina i vm.14, due il vm.16 e tre il vm.18) anche se di fatto non veniva più applicato. Yorga risaliva ai primi anni 70, non so dire se fosse davvero un vm.16 o no (ma basta controllare negli archivi di Italia Taglia).

ps. Psycho di Hitchcock per esempio era un vm. 16 all’epoca.

Controllato il visto censura d’epoca di Yorga: era un vm. 14, indi il vm. 16 era farlocco. Oh, almeno l’Alambra non era l’unico ad alzare l’età dei divieti.

Almeno sui fumetti della collana Oltretomba che ho da parte, la copertina recita “vietato ai minori di 16 anni”. Però 'sta cosa del “maggiori” mi ricorda qualcosa…

Conoscendo il mio Cristallo, secondo me è stato il distributore che aveva tutti i VM14 in giro e con il materiale promozionale del film gli ha dato un vecchio fondo di magazzino.

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L’Alambra aveva i suoi, di cartelli per i divieti ai minori. Quello per i 14 era piccolo e giallino (ti parlo di una striscia di carta con l’iscrizione sopra, la attaccavano sulle bachece di locandine e fotobuste con lo scotch), il vm. 18 era più grande e bianco.

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Stesso colore delle due striscette anche per il “mio” Cristallo. Più piccole per le fotobuste, più grandi e con cornice nera per il poster.

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questo era effettivamente vietato ai 18. in ogni caso a me capitava se mai l’opposto: film vm18 o ai 14 arbitrariamente derubricati a per tutti per arrotondare il più possibile…

Novembre 1994. In una sala di seconda visione, torno a vedere “Pulp fiction”. Che fino a inizio 1997, era vm 18. Sul manifesto all’ingresso della sala, non è indicato alcun divieto. Ok. A fine proiezione, faccio il finto tonto e chiedo al cassiere “Chiedo scusa, ma il film non è vietato?!”. E lui, serafico e un po’ stupito, mi risponde “Ah, non abbiamo avuto comunicazioni in merito…”. Sì, certo… :wink::thinking::smirk:

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No, fidati: in prima visione era un vm. 14, vedi visto censura d’epoca. Infatti in tv passava uncensored.

Se ti riferisci a “Entity”, confermo. Passò integrale in prima serata, su Rai3, nell’ormai “famigerato” '86…:grin:

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Sicuro fosse RAI 3? Credo fosse TMC o qualche altra emittente privata, escludo RAI. Originariamente l’avevano annunciato per una rassegna di film horror su Italia 1, poi stranamente “sparì” dal programma (problemi di diritti, suppongo). Lo hanno più volte replicato negli anni, non escludo anche passaggi in RAI ma nel 1986 mi pare proprio di averlo beccato su una privata (che comunque capitava anche prima, rammento una programmazione de L’Esorcista su una rete privata siciliana intorno al 1982, prima che lo presentassero ufficialmente come prima tv su Italia 1 nel 1984 o 1985, mo’ non ricordo esattamente)

1986,sì. Era la prima tv ufficiale. Su RAI 3, nell’ambito di un ciclo sul cinema fantastico - horror. Insieme a opere come “Brainstorm”…