Si stava meglio quando si stava peggio

Pare proprio che siamo ancor fermi al tempo di “Umberto D.”.

Ciao!
C.

1 Mi Piace

in che senso?

Nel senso che intendeva Andreotti; come allora, siamo ancora con pensioni e stipendi da fame ma al cinema è di cattivo gusto parlarne.

Ciao!
C.

1 Mi Piace

Mah, adesso non apriamo un altro dibattito. Perché è evidente che la ricchezza media degli italiani nel 2025 sia di molto più alta che nel 1952 (data di Umberto D). Ed è certo che i nostri stipendi (e pensioni) siano tra i più bassi in Europa. Ma sono cambiate esigenze e “necessità”. Nessuno negli anni 50 si sognava di andare a fare le ferie all’estero, o di cambiare un telefono ogni due anni. Io penso che al pubblico principale interessi di meno andare a vedere storie miserabili e di più qualcosa che li faccia sognare e li distragga dai problemi giornalieri.

3 Mi Piace

mah ti posso dire che nei primi anni 70 con 6 mesi di stipendio di un operaio ti compravi un utilitaria,ora quanti mesi di stipendio medio servono ?il quadruplo di 50 anni fa..la verita’ è che mediamente ci siamo impoveriti ,certo,poi ci sara’ sempre il disoccupato alle case popolari che xo ha l iphone e i soldi per le sigarette le trova sempre…

1 Mi Piace

Sono d’accordo che siamo meno poveri di quegli anni, quando stavamo uscendo da un paio di guerre. E so anche che le statistiche stanno una tacca sotto le bugie, in quanto ad affidabilità, ma comunque l’ISTAT, a quanto capisco, ha certificato un aumento della poverta’ sia relativa che assoluta dal 2014 (prima usava un modello di calcolo differente e i dati non sono, a rigore, paragonabili).

Per tornare in tema io non vedo - e mi piacerebbe ci fosse- un equivalente dei fratelli Dardenne (magari pure piu’ bravi!) in Italia.

Ciao!
C.

1 Mi Piace

Tutto giusto. Ma l’utilitaria che ti compravi con 6 mesi di stipendio era una scatola di latta con le ruote. Adesso anche una Panda ha una tecnologia sofisticatissima. Non ci siamo impoveriti, il tenrore di vita si è alzato incredibilmente, ma non siamo più soddisfatti con quelllo che ci soddisfaceva prima. Se negli anni 70 il sogno era una settimana in un 3 stelle a Follonica, adesso sono le Maldive.

1 Mi Piace

ma la panda con la tecnologia sofistica è l equivalente della 500 che ti prendevi 50 anni fa ,i metri di paragone con le altre auto sono uguali.quindi se sei un proletario che deve comprare la panda,50 anni te la prendevi (con la tecnologia dell’epoca)con un quarto di quella che spendi oggi.ma ti posso fare l esempio delle case,dei prezzi di vendita e affitti rapportati allo stipendio medio…e siamo messi ancora peggio in quel campo.negli anni 70 i sogni erano la california ,altro che follonica,forse non li hai vissuti..certo sicuramente indurre bisogni fittizi è un trucco del capitalismo,e rende la gente insodisfatta,ma sono percezioni personali non dati oggettivi

Ho chiesto a ChatGPT:

In termini generali, l’italiano medio oggi nel 2025 è verosimilmente “più ricco” che nel 1975 — almeno in termini di benessere materiale, beni disponibili, servizi, tecnologie, aspettative di vita e consumi possibili. Ma “ricchezza” è un concetto complesso e va specificato. Ecco come arrivare a quella conclusione, con caveat:


Dati e comparazioni storiche

  • Nel 1975 il PIL pro capite dell’Italia (in dollari nominali) era basso: circa USD 4.106 per abitante (dato stimato) secondo fonti storiche. Database Earth+1
  • Oggi il PIL pro capite nominale dell’Italia (2024/2025) è stimato intorno a USD 40.000+ (in valori correnti) FRED+2Trading Economics+2
  • In termini di potere d’acquisto (PPA), il livello reale delle risorse disponibili pro capite oggi è molto superiore rispetto al 1975, grazie a miglioramenti tecnologici, aumento della produttività, accesso a beni e servizi impensabili nel ’75.

Perché l’italiano medio oggi è (probabilmente) più benestante

  • Migliore tecnologia / infrastrutture: oggi si ha accesso a elettrodomestici, comunicazioni digitali, trasporti più efficienti, sanità e istruzione migliori, che ampliano la capacità di consumo e benessere.
  • Produttività aumentata: il lavoro, le industrie, i servizi sono molto più efficienti—ciò ha permesso salari reali più alti, almeno in certi periodi.
  • Diversificazione consumi: si consumano beni e servizi che nel 1975 non esistevano (smartphone, Internet, viaggi internazionali, intrattenimento digitale).
  • Riduzione di alcuni costi relativi: alcuni costi relativi (ad esempio comunicazioni, calcolo, informatica) sono molto più bassi rispetto al passato.

I “ma” importanti: elementi che complicano l’affermazione

  • Disuguaglianza interna: non tutti hanno beneficiato allo stesso modo; alcune aree (sud Italia, zone rurali) possono avere redditi reali stagnanti o addirittura peggiorati.
  • Inflazione & costo della vita: molto di quel “ricchezza” è erosa da inflazione, costi abitativi, energia, tasse, e costi sanitari / pensioni, che oggi sono molto più alti.
  • Debito pubblico e pressione fiscale: oggi lo Stato italiano ha un debito pubblico enorme e imposte elevate, che riducono la “richzza netta” lasciata al cittadino.
  • Crescita stagnante negli ultimi decenni: dalla fine degli anni ’70 in poi, ci sono stati periodi lunghi di stagnazione, crisi, recessioni che hanno ridotto guadagni di benessere netto per molte fasce.

Conclusione

Sì — in un confronto generico, l’italiano medio nel 2025 dispone di risorse più elevate e possibilità maggiori rispetto all’italiano medio del 1975. Ma quel “più ricco” varia molto a seconda della regione, del reddito sociale, e delle condizioni individuali.

Ecco una stima approssimativa per confrontare il “reddito reale medio” dell’Italia nel 1975 con oggi, con i limiti di dati disponibili:


Dati utili

  • Nel 2024, il PIL pro capite reale (costante, in termini comparabili) per l’Italia è stimato intorno a 34.398 dollari (in termini 2010 USD costanti) FRED
  • Nel 1975, il PIL pro capite reale dell’Italia (sempre in termini costanti 2010 USD) era circa 17.934 USD FRED

Questi numeri provengono dalla serie “Constant GDP per capita for Italy (NYGDPPCAPKDITA)” che riporta il PIL pro capite in valori costanti, correggendo per l’inflazione/variazioni monetarie. FRED+1


Stima del guadagno reale

Confrontando:

  • 1975 (valore reale costante): ~ 17.934 USD
  • 2024 (valore reale costante): ~ 34.398 USD

Questo suggerisce che il PIL pro capite reale (cioè potere d’acquisto aggiustato, produttività) è quasi 2 volte quello del 1975.

Quindi, in termini reali (non nominali), l’italiano medio oggi vive (in media) in una condizione materiale molto superiore a quella del 1975.


Avvertenze & limiti

  • Il PIL pro capite non è lo stesso del reddito medio effettivo di ciascun individuo: non considera distribuzione della ricchezza, disoccupazione, quote di reddito da capitale, tasse, trasferimenti sociali.
  • Le disuguaglianze possono essere molto diverse tra il 1975 e oggi: potrebbe esserci crescita, ma essa beneficia più alcune fasce che altre.
  • Alcuni costi oggi (casa, sanità, energia) sono molto più alti in proporzione rispetto a 1975, attenuando parte del “miglioramento reale”.
  • I dati storici sono inevitabilmente stimati e soggetti a revisioni, e il confronto lungo decenni porta errori dovuti a cambiamenti strutturali dell’economia.

Dati recenti disponibili (oggi)

  • Lo stipendio medio annuo lordo nel settore privato in Italia è stimato intorno a 30.838 euro lordi/anno (dato recente) Money.it
  • Questo corrisponde, dopo detrazioni, contributi e imposte, a un netto stimato di circa 24.000 euro annui per molti lavoratori dipendenti privati. Money.it
  • Il dato netto medio mensile per il settore privato è stimato tra 1.700 e 1.850 euro circa. PMI

Quindi come stima moderna: circa 24.000 €/anno netto per il lavoratore medio nel 2025.


Ipotesi per il 1975

Abbiamo qualche dato storico indicativo:

  • C’è una fonte che indica che nel 1975 lo stipendio medio era “un milione e mezzo di lire” al mese (per un operaio) in certe aree, che oggi si dice corrisponderebbero a “meno di 1.000 euro” attuali. nuovascintilla.it
  • Ulteriori statistiche storiche ISTAT mostrano retribuzioni monetarie dell’epoca, ma non “netto dopo imposte” facilmente confrontabili con oggi. Istat+2ebiblio.istat.it+2

Se assumiamo che dell’importo lordo dell’epoca, una frazione (diciamo 70-80 %) restasse “netta” (dato che imposte e contributi sociali erano meno sviluppati rispetto ad oggi), possiamo provare una stima approssimativa:

  • Se “un milione e mezzo di lire al mese” era lo stipendio medio, e traduciamo:

1.500.000 lire nel 1975 → convertito a euro attuali (ipotesi grossolana) → diciamo che corrispondeva a ~900-1.000 €/mese netti (secondo fonti che affermano “meno di 1.000 euro attuali”) nuovascintilla.it

  • Se moltiplichiamo per 12 mesi → ~10.800 – 12.000 €/anno netto (come stima approssimativa)

Questa è una stima largamente approssimativa: le lire e l’inflazione, i sistemi fiscali, i contributi sono molto cambiati.


Confronto stimato

Periodo Stipendio netto stimato annuo medio*
~1975 ~ 10.800 – 12.000 € (stima grossolana)
~2025 ~ 24.000 € (dato moderno stimato)
  • Si noti che la stima del 1975 è molto approssimativa, basata su fonti storiche vaghe e conversioni attuali.

Quindi, in termini netti stimati, oggi l’italiano medio guadagna circa 2–2,5 volte di più, in termini assoluti, rispetto al 1975 (al netto di imposte e contributi).

Ci sta. Io, pur essendo bambino, ricordo il tenore di vita del 1975 ma quest’analisi economica a mio avviso va letta anche con altri occhiali.
Negli anni '70 erano ancora tantissime, se non la maggioranza, le famiglie monoreddito specialmente al Sud. Oggi questa fattispecie è di fatto utopistica salvo che la singola entrata non sia di fascia alta. Mediamente uno stipendio “normale” se inserito in un contesto familiare non consente di soddisfare bisogni primari come il tetto sulla testa, alimentazione gratificante, studi adeguati e una piccola fetta di svago. Non parliamo poi se puntiamo l’obiettivo sui ragazzi. Salvo una piccola percentuale di almeno laureati riesce ad andare via dalla casa dei genitori, cosa altrimenti impossibile senza il sostegno di questi ultimi.
A casa mia c’era la cultura del risparmio per cui con un solo stipendio e pochi svaghi esterni mio padre è riuscito a farci mangiare sempre più che bene, far laureare me e mia sorella, acquistarsi due case. Tutto questo oggi, a parità di reddito deflazionato sarebbe impossibile anche perchè, questo sì da veri benestanti, gli italiani non sarebbero più in grado di rinunciare al ristorante ogni settimana e la vacanza all’estero.

2 Mi Piace

O l’iPhone nuovo una volta all’anno. Avevamo meno cose e meno esigenze, di questo intendevo quando parlavo di Follonica come un sogno. Nel senso che quello passava il convento e basta. È sufficiente vedere film anni 70, la povertà delle case, i mobili consunti di qualche generazione prima. Adesso pur essendo indubbiamente più benestanti abbiamo più esigenze da soddisfare, vuoi il ristorante, le scarpe nuove, l’aperitivo con gli amici. Quando il colletto della camicia era liso mia mamma lo scuciva e lo girava e ricuciva.

2 Mi Piace

Esatto e questo fa sì che oggi ci sia una povertà 2.0 per cui la gente fa debiti per l’Iphone ma anche per la vacanza all’estero o il macchinone altrimenti è un povero sfigato.

[quote=“almayer, post:25, topic:43394”]
C’è una fonte che indica che nel 1975 lo stipendio medio era “un milione e mezzo di lire” al mese (per un operaio)
[/quote]non credo proprio si sbaglia di uno zero…io nel 1993 prendevo 1 milione e 300mila lire al mese come magazziniere

1 Mi Piace

io chat cpgt la lascerei perdere ti posso dire che mio padre prendeva nel 72 125mila lire al mese e spendeva 20mila lira per l affitto mensile,quindi meno di un sesto del suo stipendio per un medio appartamento (oggi…?)andavamo in ferie 3 volte l’anno..e vivevamo felici senza telefonini,oggi io con un medio stipendio non arrivo a fine mese..boh io vedo la vita reale

Un milione e mezzo al mese, nel 1975, per un operaio, non esiste proprio. C’è uno zero di troppo. 150mila, è la cifra corretta.
P.S. Si va comunque OT. Il thread è cominciato con la diatriba “impegno cinematografico VS spettacolo e intrattenimento”, e negli ultimi post è divenuto analisi del potere d’acquisto in Italia negli ultimi 50 anni. Pure interessante, sia chiaro. Ma è appunto un altro argomento…:smiling_face_with_sunglasses::cocktail_glass:

3 Mi Piace

Guardando il documento dell’ISTAT indicato mi pare (volentieri accetto correzioni - sono un po’ stanco - la tavola e’ a pagina 148, equivalente alla 186 del file PDF) che 1500000 lire mensile sia non veritiero: nel 1975 un dirigente statale prendeva 12 milioni circa l’anno di stipendio lordo.

Un operaio di secondo livello ENEL: 300000 lire nette circa al mese (pagina 150 equivalente a 188 del PDF), aggiungendoci i contributi sociali circa 450000 lire.

Ciao!
C.

Ciaone…1.500.000 di Lire di stipendio nel 1975 se li metteva in tasca un sottosegretario di ministro, un alto dirigente d’azienda o un generale di corpo d’armata forse.
qua dice che erano più di 8000€, fonte attendibile spero

Che poi si parla di attualizzazione del potere d’acquisto, io di calcoli finanziari non ci capisco mai una sega, ma quando si parla di attualizzare ad oggi una quantità di sghei del passato penso si intenda quello.

Ricordo ancora da bambino il bollo della 500 di mia madre, datata 1970 con sopra il prezzo d’acquisto: 600.000Lire

Cmq il passaggio da cinema troppo borghese a si stava meglio quando si stava peggio mi sfugge :thinking:

1 Mi Piace

Mio padre comprò invece il 128 nel 1971 e lo pagò un milioncino di lire. Salvo errori, all’epoca il costo di un’utilitaria equivaleva a circa un anno di uno stipendio medio.

1 Mi Piace

L’anno scorso torno a Milano e prendo un taxi, e il tassista comincia a inveire sul fatto che la città sia invivibile, la criminalità…etc etc

Gli chiedo di che anno è, mi risponde 1973. Alché gli ho sciorinato quanto era veramente pericolosa Milano, dai primi anni 70 a metà anni 80. Adesso è Disneyland a confronto.

(al minuto 2)

Questo per dire che la fallacia dei “bei tempi andati” (che in realtà non lo erano, eravamo solo più giovani) è sempre esistita, fin dai tempi antichi:

Caro @giannidonchi, vivi nel “migliore dei mondi possibili” e non lo sai.

1 Mi Piace