Seconda versione cinematografica del romanzo di Wells, il film si avvale di un grande Burt Lancaster e un convincete Michael York. L’atmosfera malsana e la crescente inquietudine vengono ben resi, ma Barbara Carrera c’entra come i cavoli a merenda, e ci sono troppe “licenze poetiche” che distanziano il film dal libro. Una visione la vale, ma continuo a preferirgli la versione del 96.
Visti tutti e 3, la versione che preferisco è Island of Lost Souls (1932).
Non riesco a schiodarmi dalla testa Bela Lugosi che urla a Charles Laughton: “Part man… Part beast… Things!”
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Ma certo, io facevo un solo raffronto tra il film del 77 e quello del 96. Il primo rimane il migliore.
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