Visto Giovedì sera questo splendido e classico noir del 1941. Primo film di John Huston, e primo ruolo da protagonista assoluto per Bogart, il film a quanto pare segue pedissequamente il romanzo di Dashiell Hammett (che non ho letto, per cui non posso giudicare). Bianco e nero spettacolare, il solito Peter Lorre deliziosamente viscido, Mary Astor nera che di più non si può, Bogart che inizia a fare il Bogart che conosciamo: un film di piccolo budget (girato prevalentemente in interni con esterni palesemente finti) che riesce ad adattarsi alle politiche dell’epoca (i cattivi son cattivi, i buoni son buoni) pur rimanendo originale ed inquietante:
Bogart che si innamora di Mary Astor e la manda in prigione anche se non vorrebbe, il film ha un happy ending che happy ending non è, anzi lascia la bocca amarissima
Splendido, un noir che più noir non si può…come sempre della trama ho capito pochino (se non pochissimo), ma quello che conta in questi film è ben altro, almeno a mio modo di vedere…atmosfere, dialoghi paurosi, fotografia…tutto perfetto
Mi trovo a confermare tutto quanto detto. E’ considerato il primo noir della storia del cinema. luci ed ombre nette, fumo, cappello da detective, notte, colpi di pistola. cosa si può volere di più? fantastico Humphrey Bogart.
Tra l’altro la Warner acquistò i diritti del terzo romanzo di Hammett all’inizio degli anni trenta ,pagandoli circa 8500 dollari,e prima del film di Huston realizzò due pellicole,The maltese falcon (1931) e Satan met a Lady(1936),due b-movies che erano passati quasi inosservati e avevano fallito nel catturare lo spirito del romanzo originale.La fortuna volle che Huston decise di esordire trasponendolo ,sentendo una profonda affinità con il mondo e i personaggi hammettiani.Il grande regista infatti dichiarò:“The story was a dramatization of myself,of how I felt about things.Hammett’s mentality and philosophy were quite congenial to me, and I implicitly accepted Hammett’s writing”.Gran merito deve essere dato anche a George Raft,allora uno degli attori di punta della Warner, scelto in un primo momento per impersonare Sam Spade, che declinò a pochi giorni dall’inizio delle riprese,si dice a causa del fatto che il film fosse un remake,avesse un budget modesto e il regista fosse un esordiente.Questo gran rifiuto spalancò le porte a Bogart che fino ad allora aveva recitato all’ombra delle grandi star maschili della Warner degli anni trenta,da Cagney a Robinson allo stesso Raft.
Simply an Hard Boiled masterpiece… a mio pare perfetto in tutto e per tutto. Il romanzo dista qualcosa, e spoiega un pò meglio l’intrigo, ma non è un problema. Esordio col botto per un regista che forse non ha poi sempre mantenuto le promesse.
Inoltre il film ebbe il merito di inaugurare, alla grande,il sottogenere hardboiled all’interno del noir,genere la cui nascita molti studiosi e storici del cinema fanno risalire all’estate 1940,quando uscì nei cinema americani The Stranger on the Third Floor di Boris Ingster.Dopo il successo,alquanto inaspettato,del film di Huston si aprì la strada a diverse trasposizioni di romanzi hardboiled,da Murder,My sweet(1944) a The Big Sleep(1946) ad Out of the Past(1947),solo per citare alcuni titoli.
Be’… questa frase mi sembra un tantino troppo severa… ovviamente per la mole di film fatta forse i capolavori magari sono meno di quanto ci si aspettasse da lui… ma anche i suoi film medi surclassano alla grande molti di quelli considerati ‘ottimi’ diretti da un mucchio di registi di oggi…
cmq come sceneggiatore ha firmato anche Una Pallottola per Roy di Walsh e I Gangster di Siodmak (benché non accreditato), che sono due capolavori del genere…
e come regista: Giungla d’Asfalto, Il tesoro della Sierra Madre, La Regina d’Africa, L’isola di Corallo, Gli Spostati, La Notte dell’Iguana, L’uomo che volle farsi re… pur fermandomi qui mi sembra che già questi possano essere considerati tutti ottimi film, quando non capolavori assoluti… di un determinato genere o tout court
Ci mancherebbe, forse sono stato un pò cattivello… hai comunque citato il gruppo dei migliori, alcuni splendidi e immortali. A mio parere, a posteriori, poteva essere uno dei più grandi (per molti magari lo è) ma molte sue pellicole non mi hanno convinto del tutto. E’ sempre tangibile qualcosa di ben fatto, ma non completamente sfruttato. Comunque il Falcone è sublime.
Per anni l’ho sentito citare in tutte le salse, ricordo un magnifico volo pindarico di Enrico Ghezzi su questo film (letto in un testo che studiai all’università), ricordo le belle parole spese dai critici dei Cahiers du Cinéma… Eppure a convincermi a guardare finalmente questo Falcone Maltese è stato Frank Henenlotter (!), che nel commento audio di Brain Damage racconta estremamente divertito, tra una ghigna e l’altra, di come la sequenza in cui l’anziano ex proprietario di Elmer racconta a Brian la storia delle origini della piccola creatura sia un lungo divertissement in cui si cita una delle scene madri di questo The Maltese Falcon. Ed effettivamente la provenienza di questa preziosa statuetta (che si perde tra storia, mito ed avventurose vicende) ha fornito lo spunto per narrare in modo altrettanto catchy la vicenda che ha portato a New York il rugoso mostriciattolo.
Dopo questa doverosa premessa è il caso di soffermarsi su questo eclatante capolavoro, modernissimo e coinvolgente.
Non sono solo il ritmo serrato ed i continui colpi di scena e ribaltamenti di prospettiva a rendere il film imperdibile, ma anche e soprattutto la caratterizzazione del personaggio di Bogart. Una caratterizzazione che riesce a incarnare così tanta personalità e carisma da divenire immortale, da divenire archetipo, da trasmettere per osmosi le caratteristiche che la contaddistinguono al suo interprete, che diventa il detective privato per antonomasia nell’immaginario collettivo, anche per chi il film non l’ha mai visto, anche per chi, nato nei decenni successivi, una pellicola di quel periodo non l’ha mai guardata.
Per chiunque Humphrey Bogart è l’investigatore privato duro, sagace, sarcastico, imperturbabile, freddo, pieno di risorse, chi più ne ha più ne metta.
Pure i lettori di Topolino delle odierne generazioni si trovano a confrontarsi con una simpatica e pasticciona parodia del personaggio, Umperio Bogarto; e se sei arrivato ad essere presente come personaggio fisso sulle pagine di Topolino vuol dire che davvero sei diventato stereotipo, modello culturale, parte del patrimonio dell’immaginario collettivo condiviso dall’occidente intero.
Bel film davvero, appena finito di vederlo ti viene voglia di riguardarlo!
Il film di Huston è in uscita, udite udite, in br 4k!! L’ho ordinato oggi. Dovrebbe arrivare la prossima settimana. La cosa bizzarra, è che il normale br, molto probabilmente NON ha l’audio italiano. Darò conferma o smentita, appena possibile…
Promossa solo a metà, l’edizione italiana del film di Huston. La Warner, oltre al disco 4k,non ha avuto la cortesia di includere un br, ma solamente… un dvd! Contenente il film nella prima versione, con un master vetusto e afflitto qua e là da troppe sporcizie. Così, per 26 euro, in pratica ho avuto solamente il nuovo disco. Privo di extra (un commento audio senza alcun sottotitolo nemmeno lo considero…). In compenso, va sottolineato, il master 4k è davvero eccelso. In breve, l’acquisto vale solamente se siete davvero interessati a vedere al meglio, la strepitosa opera prima di Huston…