The Void (Jeremy Gillespie, Steven Kostanski, 2016)

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Lo sceriffo trova un uomo ferito in mezzo al bosco, ferito e spaventato non si fida di nessuno, i soccorsi sono troppo lontani e decide di portarlo nell’ospedale più vicino.
Un misterioso gruppo di persone incappucciate circonderà l’ospedale e cominceranno a succedere cose molto strane…

https://www.youtube.com/watch?v=1tug1LoMYw0

Incredibile che non avevamo un topic al riguardo!
L’idea nasce su indiegogo:

Avevano promesso un horror vecchio stile, senza CGI, debitore a capolavori degli anni '80 e direi che la promessa è stata più che mantenuta, un gustosissimo all night long, ricco di colpi di scena, mistero e tanto gore, personalmente lo trovo uno dei migliori horror dell’ultimo decennio, ci ho ritrovato le atmosfere di Horror From Beyond, Il signore del Male e tanto altro, direi che basta eccome, anzi, senza spoilerare c’è anche Fulci.
Assolutamente da vedere, ne facessero di film così!

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Io invece non sono nemmeno riuscito a finirlo.
Ho preso il blu ray italiano e l’ho trovato così indigesto che subito dopo l’apparizione del primo mostro l’ho tolto senza particolari rimpianti (ed è rarissimo che non finisca un film). Boh…

Piaciuto moltissimo, sono d’accordo sull’influnza di Fulci oltre che di Barker e del cinema di Carpenter. Fra l’altro il DVD italiano riporta un visto censura, indi l’idea di distribuirlo in sala l’avevano avuta anche se mi risulta essere girato solo per i festival… si è beccato addirittura un divieto ai minori di 18 anni.

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La penso come Brass: intenzioni sincere ma è tutto un clichè! Mentre lo guardavo era un continuo di “no vabbè, dai…”. Personalmente mi lascia perplesso una certa investitura (da parte degli appassionati al genere) a ruolo di uno dei migliori horror dell’epoca recente.
Dialoghi tutto fumo e nientissimissimo arrosto; personaggi figurine senza il benché minimo spessore; totale assenza di tensione e scene che si affastellano una dopo l’altra così, per il gusto dell’accumulo. Titolo appropriatissimo: the void, ossia il vuoto.
È un film perfettamente inserito nel concetto odierno di postmodernismo. Le citazioni le accetto, ma oltre un certo limite si scavalla oltre la soglia del ridicolo (per me).

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Appartengo alla schiera di coloro che l’hanno gradito.
Capisco la critica alla struttura non molto originale e al diffuso citazionismo che prende in prestito a destra e a manca ben più che qualche suggestione. Ma alcune scene sono davvero suggestive e riuscitissime e restano impresse nella memoria (la discesa nella “bolgia dei dannati” subumani, ad esempio).

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