Three Extremes (Fruit Chan, Park Chan-Wook, Takashi Miike, 2004)

Facendo risuonare le voci accorate dei post scritti quissopra, mi aggiungo alla schiera che considera l’episodio Dumplings di Fruit Chan il migliore: davvero tremendo e raccapricciante nella sua semplicità. Già solo l’idea di base fa rabbrividire, lo sviluppo della trama porta a derive che osano davvero molto. Adattissimo a questo episodio l’header di Cattivik:

Curiosità di vedere il lungometraggio.

Di Cut mi sono piaciuti soprattutto quei siparietti estemporanei che mi hanno ricordato I’m a cyborg, but that’s ok, film poco amato dagli estimatori del regista. Per il resto è vero come detto da altri che si cerca molto il virtuosismo e l’effetto shock un po’ fini a sé stessi (ma in fondo che male c’è?).

Il segmento di Miike, come ben dice @Sweetie_Little_Edie , mi è risultato inquietante per la tematica trattata e le modalità di costruzione della storia.

In definitiva secondo me questo Three extremes è un film a episodi bello peso, che di sicuro non lascia insoddisfatto lo spettatore in cerca di emozioni forti!

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