Una lucertola con la pelle di donna

ATTENZIONE sul forum di nocturno un nuovo utente che lavora nel settore ha detto che il master che usera’ la federal:

“sara’ integrale …98 minuti e 15 secondi senza marchio Fida e scena nudo posteriore della Strindberg a parte”

ARRGH!COME A PARTE?SE MANCA QUESTA SCENA IL MASTER E’ CUT!!!

Cut rispetto a che? Quale nudo? Non per essere spocchioso, ma smettiamola di urlare allo scandalo ogni volta che il primo cretino si alza in piedi e decide - sulla base di che non è dato sapere - se un film è integrale o no. Non ho mai letto tante stronzate come quelle che scrive ogni giorno, su quell’immesa pattumiera che è il web, la cut/uncut generation.

Vediamo che master sarà editato e poi valutiamo. E, soprattutto, lo faccia chi è realmente in grado di farlo.

Ma, io ammetto la mia ignoranza in materia, cut/non cut, boh, io lo vidi in TV, e mi son preso il DVD Shriek che buttando dentro due edizioni differenti fa trasparire la consusione che c’è sul film.
Per tutto il resto mi affido a gente più competente, tipo Paolo, il Conte, o chicchessia.

è uscito in edicola per la collana DEA “i maestri della paura” 12.90 € ma da quanto leggo è un orrido 4:3

come dice Paolo meglio aspettare e valutare in seguito.

Questo benedetto dvd dovrebbe uscire domani 6 luglio.
Tra poco sapremo…

in anteprima i contenuti extra del disco Federal:

[i]“Intervista esclusiva al Prof. Paolo Albiero studioso del cinema di Lucio Fulci , La censura e le versioni del film , Scena inedita , Titoli di testa italiani originali , Biografia del regista e degli attori principali .”

[/i]

Dal Forum CG:

“Bene, tutta questa premessa per dirvi che oggi ho finalmente messo mano a questo dvd, ansioso di vedere cosa ne fosse venuto fuori. devo ammettere che ad una visione ad “occhio nudo” mi pareva complessivamente un prodotto valido, salvo un paio di cose… In pratica alla base di tutto ci sta la copia americana usata x il dvd media blasters, quindi formato 1.85 corretto, titoli di testa e di coda in inglese e colori un po’ alterati (nonché diversi graffi sull’immagine). Questa copia è stata reintegrata dei numerosi tagli, il che sta ad indicare che effettivamente c’è stato un buon lavoro alla base di questo dvd. TUTTAVIA innanzitutto saltano alla luce due cose lampanti: la scena dell’omicidio è presentata nella versione “alterata” che fu distribuita negli USA (praticamente l’immagine ha un effetto “specchio d’acqua” che rende il tutto un po’ onirico) e poi la mancanza di un nudo posteriore della Strindberg presentato negli extra come “scena inedita”. Ora… innanzitutto quella scena non è affatto inedita, e poi diamine che ci voleva ad integrarla nel film?Huh? Avendo fatto poi alcuni rapidi controlli posso affermarvi con SICUREZZA che mancano in totale ALMENO 37 secondi di vari tagliuzzi qua e la. Posso dimostrare quello che sto dicendo perché ho tutte le parti mancanti.”

Lascio agli esperti la dura sentenza

Sempre dallo stesso topic del forum CG, lo stesso utente propone un interessante confronto video tra 5 edizioni diverse del film.
Dateci un’occhiata.

Abbiamo la fortuna di avere qui l’Esperto n. 1 su Fulci: attendo che sia lui a commentare il dvd. :slight_smile:

Io ho ordinato oggi il dvd, dovrei riceverlo la settimana prossima…

Intanto qualcuno sa dirmi quanto durano le interviste negli extra?

Non ho ancora avuto il piacere (o il dispiacere) di visionare l’edizione FEDERAL di “Una lucertola”. Ragion per cui, per ora, sospendo ogni giudizio e mi limito ad alcune considerazioni rispetto a quanto ho letto e visto in rete in questi giorni.

  1. Premessa: se, come sembra, il lavoro che ha fatto la FEDERAL è stato quello di utilizzare il master della versione theatrical americana, a cui ha aggiunto, con un lavoro di taglia-e-cuci, le scene mancanti, il problema non è che non siamo in presenza di una versione non integrale del film (dire questo significa non avere capito nulla), ma che siamo in presenza di un’operazione filologicamente e grossolanamente scorretta. Sono anni che qui e altrove viene scritto che il “problema” di molti film italiani (la “Lucertola” non fa eccezione) è che ne esistono versioni DIVERSE per mercati diversi. Ad esempio, la versione theatrical italiana conteneva in partenza scene di violenza più esplicite, mentre quella versione theatrical americana conteneva scene di sesso (ad esempio nell’amplesso iniziale che si svolge durante il sogno) che mancavano dall’edizione originale italiana.
    La FEDERAL, se così stanno le cose, avrebbe potuto (leggasi: dovuto) recuperare un master della versione originale italiana invece che avventurarsi in spericolate (eufemismo) operazioni di video-chirurgia. Perché il prodotto finale diventa gioco forza un ibrido, un falso storico che non corrisponde alla versione circolata nelle sale a suo tempo in nessun paese.
    Ma, ripeto, ragiono per mere ipotesi non avendo avuto modo di vedere l’edizione in questione.

  2. Da questo punto di vista, la visione di quei 5 video in parallelo è molto interessante, ma ci dice soltanto che siamo in presenza di edizioni diverse (e questo non è certo una novità), ma, da sola, non dice ASSOLUTAMENTE nulla sulla integrità o meno delle medesime, in quanto, come ripetuto fino alla nausea, il problema è che mercati diversi hanno in partenza versioni DIVERSE del medesimo film. Diventa invece un’interessante fonte di informazione per le diverse edizioni italiane qualora si stabiliscano dei punti fermi, e cioè quale sia la versione circolata nelle sale all’epoca da utilizzare come metro di confronto per le successive “manipolazioni”.

  3. Si fantastica ancora sui presunti tagli censori di “Una lucertola”. Seconda le numerose fonti ministeriali che negli anni ho consultato, l’unico taglio apportato dalla censura in occasione della prima edizione del film è di 5, 95 mt. ed è stato descritto nei dettagli ne “Il terrorista”. È a questa edizione che bisogna fare riferimento per quanto riguarda la versione italiana del film circolata nelle sale. A proposito di passaggi in censura, il ragazzo che ha postato quei topic in diversi forum, grattando il retro copertina dell’edizione FEDERAL, è rimasto basito dall’aver trovato un messaggio nascosto recante la dicitura: “Per tutti”. Evidentemente ignora che il film è passato ben tre volte in censura: Il primo visto censura del 17.02.71 recava il divieto ami minori di 18 anni. È stato quindi derubricato il 20.10.1995 (oltre 80 metri di tagli) e oggi non reca divieti. Quindi, stante il fatto che la versione circolata allora nelle sale non corrisponde alle versioni edulcorate in sede di censura in funzione dei passaggi televisivi, il fatto non deve stupire più di tanto.

  4. Sono fermamente convinto che versione la versione theatrical italiana contenuta nel DVD della MEDIA BLASTER sia quella che circolò nelle sale italiane. Baso questa mia affermazione sulle seguenti argomentazioni: ho avuto modo di vedere più copie in 35 mm del suddetto film ed erano identiche a quella di cui sopra. Conosco la provenienza e la storia del master utilizzato per il DVD MEDIA BLASTER e trattasi di che non ha subito alcun tipo di manipolazione. Più altre informazioni (diciamo di tipo personale) che non riporto in questa sede.
    Questa, a mio avviso, è l’edizione che deve essere considerata qualora si voglia confrontare la versione originale italiana con quelle successive e con quelle estere.

Le diverse edizioni (ad esempio, MITEL, NUMBER ONE VIDEO, registrazioni da RETE 4, DVD MEDIA BLASTER con la versione theatrical americana e italiana) sono, come noto, tra loro diverse. Ho appuntato, anni fa, tutte le differenze che ho riscontrato nei minimi dettagli. A memoria (ma dovrei controllare e non ho tempo), ad esempio, ricordo che la stessa versione MITEL, da molti ritenuta integrale, rispetto alla versione theatrical italiana contenuta nel DVD della MEDIA BLASTER presenta alcuni tagli, sia nella scena lesbo iniziale, sia in quella dell’omicidio della Durer e in altri momenti “strategici”. Sulla NUMBER ONE, soprassediamo, così come sull’edizione di RETE 4, anche se ci sono alcuni ulteriori aspetti che andrebbero chiariti: ricordo, ad esempio, che nella versione televisiva di RETE 4 vi è un dialogo più Sorel e Genn più lungo di quanto non sia nelle edizioni edite in VHS.

Io ho la vhs originale francese.
Scommetto che se facessi un’attenta analisi del master confrontandolo con le altre versioni esistenti salterebbero fuori nuove differenze.

Grazie Paolo. Mi chiedo sempre anch’io perchè non si parta mai dal negativo del film anzichè avventurarsi in master di provenienza incerta o da più pellicole positive da cui recuperare i rulli migliori (o dalla copia-legge della cineteca nazionale) e poi tutto quello che si trova di diverso o in più non la si inserisca come extra. Inoltre ricordo che Mediaset possiede l’ampex integrale dalla copia derubricata che manda in onda da anni e che a parte il difetto (non trascurabile cmq) di essere stata riversata con un telecinema non troppo sofisticato è cmq ottenuto da una copia positiva italiana in buonissime condizioni (è un riversamento dell’82/83 per il primo passaggio tv pre legge Mammì). Mi pare dunque di capire che l’edizione doppia Mediablaster contiene la versione italiana uscita nelle sale dell’epoca integrale anche se con il formato sbagliato, e la versione estera che contiene sequenze alternative, è così ?

Ciao a tutti! Sono quello che ha postato il filmato sul forum della Cecchi Gori. Non sono un abituale frequentatore di forum e mi sono iscritto qui solo ora dopo che mi hanno detto che avevate citato i miei messaggi.
Ho letto con interesse il discorso fatto da Paolo e vorrei rispondere ad alcune sue considerazioni.

  1. Sono d’accordo che la Federal avrebbe dovuto partire dalla versione originale italiana nell’editare questo dvd, ma l’impressione che ho il più delle volte è che a chi si occupa di distribuzione interessino molto di più i soldi che la qualità del prodotto finale. Non ho idea delle vicende che ci siano dietro alla realizzazione di questo dvd ma immagino che abbiano ripegato su soluzioni più economiche. Mi sento tuttavia di difendere il lavoro di “taglia e cuci” che hanno fatto. Il problema di edizioni diverse in Paesi diversi non è limitato ai film italiani: sono innumerevoli i film nella storia del cinema che hanno avuto casi di questo tipo. Ebbene, solitamente quando si vuole operare un reintegro definitivo si fanno proprio questi lavori di “taglia e cuci”, perché la copia circolata nel Paese d’origine non è affatto garante dell’integralità di un film. Per quanto riguarda le edizioni estere, è bene sapere che quando un film viene venduto ad un distributore straniero gli viene mandato l’internegativo del film da cui poi vengono stampate le copie da distribuire. Una volta che il distributore ha acquisito i diritti ed ha in mano l’internegativo ne può fare ciò che vuole: tagliare, rimontare, alterare ecc. senza che gli si possa dire nulla (e per questo nell’edizione distribuita dalla AIP nelle sale USA la scena dell’omicidio ha quell’effetto deformato). Quando la Lucertola fu distribuito in Francia ad esempio il film uscì con due titoli: uno era un’edizione per i circuiti porno dove furono aggiunte di sana pianta sequenze hard che non c’entravano nulla col film. È chiaro che bisogna stare attenti a cose di questo tipo, ma è anche evidente che quando si trova in un’edizione straniera un pezzo facente parte del film e mancante nell’edizione originale questo sia da reintegrare, soprattutto quando vedendo l’edizione “tagliata” si senta addirittura un salto dell’audio proprio in corrispondenza della parte mancante. E non mi pare che questo discorso significhi non avere capito nulla.

  2. Vedere 5 video in parallelo (ma ho fatto anche versioni con 7 video in parallelo…) ritengo che sia una buon punto fermo per stabilire pragmaticamente cosa offrano edizioni diverse del film e, per conseguenza, un’ipotetica integralità. Vedere tutto il film su 7 schermi restituirebbe nella pratica una versione completa del film. Ripeto anch’io fino alla nausea che se guardo un film e so che in un’altra edizione esistono delle parti in più io mi sento preso in giro ed ho voglia di vedere anche quelle (non so voi: ditemelo!)

  3. La dicitura “per tutti” non l’ho trovata grattando il bianchetto. Purtroppo qui non ho lo scanner, ma praticamente il bianchetto copriva tre loghi: Dania Film, Vip Media e RTI Mediaset. Ho citato questo fatto giusto come curiosità in quanto mi pareva una cosa abbastanza sciatta l’usare un bianchetto roller per coprire dei loghi. Poi ovvio che se l’han fatto avranno avuto i loro motivi che non conosco e non ho certo voglia di prenderli in giro per questo. Il bollino “film per tutti” appare chiaro in basso a destra assieme al numero del visto (56794) e alla data (17/02/1971). Sì, ammetto che ignoravo che il film ora non recasse più alcun divieto, ma a quanto ne sapevo io di solito quando un divieto viene derubricato si riportano il numero e la data della revisione. È anche vero però che per i simboli di divieto sulle edizioni video c’è abbastanza anarchia, quindi non mi sembra il caso di parlarne più di tanto. È naturale però che chi va a comprare un film così, legge “versione integrale” sul davanti e “film per tutti” sul didietro rimane un po’ basito.

  4. Mi dispiace contraddire parzialmente Paolo sul suo quarto punto: la versione theatrical italiana del dvd della Media Blaster (immagino tu ti riferisca a quella 4:3 in italiano con sottotitoli inglesi) è stata fatta con un beta ottenuto dal riversamento della vhs edizione Mitel. Posso affermarlo con certezza per due motivi: il primo è di tipo personale (eh sì anch’io ho le mie fonti…) ed il secondo è che ho confrontato “su due schermi” la vhs Mitel e la versione italiana del dvd MB e sono in tutto e per tutto identiche (ci tenevo a verificare che quello che mi era stato detto fosse vero: non bisogna mai accontentarsi del sentito dire). Inoltre avevo poi letto su qualche forum (Nocturno mi pare) che diverse altre persone si erano accorte di questa cosa, dunque mi pareva una questione archiviata. A mio parere infatti la vergogna di quel dvd sta proprio nell’aver riversato da vhs (tra l’altro la bassa qualità dell’immagine non fa che confermare) piuttosto che aver preso il beta usato per quell’edizione, ma si sa gli anni passano e le cose a volte vanno perse. Ho detto che contraddico parzialmente nel senso che io non posso affermare che quella non corrisponda alla versione passata in 35mm nelle sale, però è Paolo stesso a farlo dicendo più avanti la stessa versione MITEL, da molti ritenuta integrale, rispetto alla versione theatrical italiana contenuta nel DVD della MEDIA BLASTER presenta alcuni tagli.
    In conclusione io ritengo che il dvd Federal meriti comunque l’acquisto: a conti fatti è l’edizione migliore della Lucertola che ad oggi si possa reperire (la qualità dell’immagine è buona ed in formato corretto) e per una volta che questo avviene in Italia non ci si deve sputare sopra. L’integralità del film è però per me una questione non ancora chiusa e non mi pare giusto riportare in copertina la dicitura “versione integrale”. Mi spiace se vi ho tediato con queste mie considerazioni e non ho voglia di fare le scarpe a nessuno, però essendomi interessato da così tanto tempo alla questione penso di avere delle ragioni per far sentire la mia voce e mi piacerebbe naturalmente sentire il vostro parere.

PS x Giorgio Brass: ho anch’io la vhs francese (che in realtà è belga), ma purtroppo nulla aggiunge e nulla toglie rispetto ad altre versioni.

Ma dai!
Io sapevo che la Hollywood Vidéo era francese.
Ho anche diverse altre vhs di questa casa e ho sempre creduto che si trattasse di edizioni per la Francia.
Ecco la fascetta della mia vhs, comunque:

Sì sì è quella! Il fatto è che molte società fanno distribuzione “internazionale” tra Francia e Belgio e poi molto spesso per pigrizia si tende ad associare tutto ciò che è in lingua francese con la Francia… comunque La Hollywood Vidéo è proprio belga:

Hollywood Vidéo
rue de Trazegnies 150
6031 Monceau-sur-Sambre
Belgique

Rispondo al volo a quanto scritto dal forumista Lucertolone :smiley: :

> Il problema di edizioni diverse in Paesi diversi non è limitato ai film italiani: sono innumerevoli i film nella storia del cinema che hanno avuto casi di questo tipo. Ebbene, solitamente quando si vuole operare un reintegro definitivo si fanno proprio questi lavori di “taglia e cuci”, perché la copia circolata nel Paese d’origine non è affatto garante dell’integralità di un film.

Le doppie, triple, ecc. edizioni per i mercati esteri erano una pratica diffusissima nel nostro cinema bis fin dai suoi albori (ed è proprio di quel cinema che si parlava). Reintegro definitivo? Ma di che cosa? Forse non mi sono spiegato bene, riprovo: l’edizione integrale “universale” non esiste. Ogni paese ha una sua edizione integrale ed è quella che, passata in censura, circolava nelle sale. Le edizioni dei diversi paesi erano DIVERSE in partenza. Una certa edizione può mancare di alcune scene ma averne altre alternative. Quindi, ricostruire una versione di un film mettendo assieme scene provenienti da edizioni diverse uscite in paesi diversi non restituisce nessuna integralità a un film. E’ un operazione filologicamente scorretta che crea un falso storico.
Le procedure da seguire, qualora si voglia ricostruire SERIAMENTE l’integrità di una pellicola così come circolò, sono ben altre e pure note. (Ma è davvero così difficile capirlo? In generale, intendo. Si leggono cose assurde nei forum…).

> è anche evidente che quando si trova in un’edizione straniera un pezzo facente parte del film e mancante nell’edizione originale questo sia da reintegrare, soprattutto quando vedendo l’edizione “tagliata” si senta addirittura un salto dell’audio proprio in corrispondenza della parte mancante. E non mi pare che questo discorso significhi non avere capito nulla.

Senza offesa, Lucertolandia, questo ragionamento non sta in piedi, per i motivi di cui sopra (è tuttalpiù valido solo nella misura in cui si volesse reintegrare un pezzo mancante da un’edizione ma per motivi diversi da eventuali tagli censori).

Vedere 5 video in parallelo (ma ho fatto anche versioni con 7 video in parallelo…) ritengo che sia una buon punto fermo per stabilire pragmaticamente cosa offrano edizioni diverse del film

Sono d’accordo con te, è esattamente quello che ho scritto anche io nel post precedente…

e, per conseguenza, un’ipotetica integralità.

Assolutamente no. Vedi sopra (…ipotetica integralità cosa significa???)

Vedere tutto il film su 7 schermi restituirebbe nella pratica una versione completa del film.

“Versione completa”? Anche qui non capisco cosa vuoi dire. Non esiste una versione completa integrale, universale, onnicomprensiva (talvolta nemmeno nella testa di chi il film lo ha scritto e di chi lo ha girato).

È naturale però che chi va a comprare un film così, legge “versione integrale” sul davanti e “film per tutti” sul didietro rimane un po’ basito.

Certo, sappiamo che i visti censura riportati sui DVD sono inaffidabili. Nel caso di Fulci, tanto per restare in tema, ho scritto di alcuni divieti e addirittura visti censura inventati (il che, per inciso, si configura come un reato).

Infine, non ho fatto visioni parallele dei due film, e quindi sospendo il giudizio, sebbene ricordi le differenze che citavo. Lo hai fatto tu e ti credo, ma, come tu stesso hai detto, mai fidarsi delle sole parole degli altri :smiley: . Controllerò appena avrò tempo (quando???).

Piuttosto, preciso che il DVD della FEDERAL non l’ho visto e, per ora, non esprimo giudizi. Le mie osservazioni sono di carattere metodologico-concettuale e le mie perplessità le esprimo per correttezza, anche se possono apparire inopportune.

Sull’insesistenza di una universal uncut edition di qualsivoglia film non posso che straquotare.A meno di non realizzare falsi storici come il master Shendene de La Bestia in calore,ogni edizione fa storia a sè.Imho sarebbe stato carino se la Federal avesse tirato fuori un’edizione che comprendesse sia la versione italiana che la theatrical version americana,come han fatto altre case con film tipo Martin e L’Ultima casa a sinistra.

Ma cicciolo credo che abbiamo una visione un po’ diversa della stessa cosa. Sono proprio i tuoi motivi “di cui sopra” che non condivido. Per me la copia circolante in sala non è garante di nulla, se non dell’integralità rispetto alla copia circolata in sala (appunto). E poi nella storia del cinema (ma perché ci si deve sempre limitare al cinema di serie B??) ci sono una quantità di esempi inenarrabili! Toh il primo che mi viene in mente: La dolce vita. In italia non s’è mai vista la scena di un orgia verso la fine del film, in tutto il resto del mondo sì. Pensa: è uno dei film più belli mai realizzati e in italia ne manca un pezzo. Ma ti pare di vedere la versione integrale se manca l’orgia?? E poi nessuno è profeta in patria (e si stava meglio quando si stava peggio).
Ad ogni modo per fortuna io tempo e voglia di fare i confronti ce l’ho avuto e ce l’ho, per questo cerco sempre di riflettere prima di parlare…

Ad ogni modo non avendo avuto risposta mi riquoto:

> Ripeto anch’io fino alla nausea che se guardo un film e so che in un’altra edizione esistono delle parti in più io mi sento preso in giro ed ho voglia di vedere anche quelle (non so voi: ditemelo!)

Non c’è alcun rischio di falso storico con questo film signori miei…

Io credo che la cosa ideale sarebbe fare così:

mettiamo che la NeoPublishing voglia fare uscire il dvd de La Lucertola… (prima di venire bombardato da mail e PM preciso che questa è solo un’ipotesi che sto facendo adesso soltanto per spiegare il mio punto di vista. Non abbiamo in programma nessuna uscita del film in questione. Non per il momento almeno).

[SIZE=2]Ecco, io recupererei il master francese (“Le Venin De La Peur” o “Carole”, che credo sia identico ma che comunque non ho mai visto) e lo utilizzerei per il dvd.
Sarebbe il master francese, quello che quindi è uscito in Francia e che non è tenuto ad essere uguale, più lungo o più corto dei altri master.
Sarebbe il master francese e basta.

Poi se uno vuole può fare un secondo disco con una versione “patchwork”, facendo un copia & incolla da altri master, per avere tutte le sequenze (o microsequenze) esistenti in altri master.
Si avrebbe così una versione senza alcun valore storico o filologico, ma comunque interessante se considerata come curiosità. Nulla più.
Come giustamente dice Tuchulcha sarebbe però un falso storico.

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