Veneno para las hadas (Carlos Enrique Taboada, 1986)

Il film più bello visto finora nel 2022, ma sono sicuro che resterà nella top 5 delle visioni di quest’anno anche alla fine di dicembre.

Film affascinante che esplora il lato oscuro dell’infanzia, quello dei giochi crudeli e delle fantasie nere a cui talvolta i bambini sono in grado di dare forma; una finzione che diventa reale e concreta con una nonchalance disarmante in cui coesistono innocenza, lucidità e cattiveria. Dinamiche psicologiche di coercizione e plagio che vengono messe in atto in modo inconscio ma al contempo lucido e malvagio, una cattiveria nella quale si sfogano disagi e malesseri che alcuni bambini riescono a buttar fuori solo trasferendo la propria sofferenza sui coetanei dal carattere meno forte.

Ed è così che una bambina di 10 anni di buona famiglia, orfana dei genitori e cresciuta da una nonna vecchia e malata e da una tata superstiziosa (che parla spesso di fantasmi e incantesimi) si autosuggestiona immaginandosi di essere una strega; e di questo convince anche la piccola amichetta del cuore, terrorizzandola attraverso finti malefici e sortilegi, patti col diavolo, ricatti, arrivando più volte a minacciarla di morte se non si rende complice delle sue piccole malefatte. La situazione di malessere psicologico dell’amica diventa sempre più greve e insostenibile, fino a portare a conseguenze irrimediabili.

Davvero un macabro gioiellino, capace di trasmettere inquietudine e disagio senza mai mostrare nulla di raccapricciante, in grado di creare atmosfere che fanno stare scomodo lo spettatore.

La pellicola mi ha istintivamente ricordato E non liberarci dal male, che affronta tematiche simili ed è ambientata in un simile contesto (un collegio femminile riservato ad un’utenza benestante), sebbene le protagoniste della pellicola francese si trovino già nella fase dell’adolescenza e non in quella dell’infanzia. Devo dire che però saranno vent’anni che non vedo il film di Seria e lo ricordo davvero vagamente, per cui non sono in grado di individuare eventuali parallelismi maggiormente specifici.

Questo Veleno per le fate è frutto della creatività e della maestria dello sceneggiatore e regista messicano Taboada, già autore di Vagabundo en la lluvia, altro film che, per quanto totalmente diverso per struttura e intenti, è costruito in maniera perfetta ed è in grado di coinvolgere a fondo lo spettatore. Non vedo l’ora di recuperare altri lavori di questo cineasta da noi praticamente sconosciuto.

Un grazie enorme a @Manzotin che ha sottotitolato questa perla di film permettendomi di conoscerlo, prima di oggi non l’avevo mai sentito nominare.

3 Mi Piace