Vivarium (Lorcan Finnegan, 2019)

Una giovane coppia cerca casa, si rivolgeranno a un insolita agenzia immobiliare, che proporrà loro una casetta di nuova realizzazione in un onirico e omogeneo complesso residenziale

Cos’è Vivarium? Cnema metafisico, è un incubo, non è il Truman Show, nient’altro che un incubo, inutile cercare spiegazioni logiche o metafore con la vita moderna.
Parte con toni da commediola light e si evolve in maniera brutale, cercare di capire il film è un po’ come impegnarsi a leggere il Codex Seraphinianus, prendetelo a scatola chiusa, coi suoi misteri e i suoi interrogativi, altrimenti svanirebbe tutto il suo fascino.
Al di là della tematica paradossale, il film è realizzato in maniera molto furba, più che essere prevedibile, risulta anticipare il pensiero dello spettatore, ti porta a immedesimarti in una situazione surreale, nel corpo dei protagonisti, un po’ come La Cabina o Curve.
La parte più terrificante è sicuramente quando il bambino fa il gioco dei mimi, impersonificando “chi” ha incontrato.
Assolutamente da vedere, disponibile su raiplay:

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Gli hanno messo il countdown, rimarra disponibile su raiplay ancora per una decina di giorni, non perdetevelo!

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Questo è un film che mi ha un po’ deluso, perché a leggere la trama mi era sembrato molto più interessante. E devo dire che il film inizia benissimo, l’agente immobiliare è davvero creepy; tutta la prima parte del film funziona, il bambino è inquietante, la situazione è angosciante, ma poi?

Il film procede verso un finale intuibile, bello e coerente anche, ma il problema è come ci arriva.
La parte centrale del film mi è sembrata poco ispirata, alcuni spunti purtroppo abbandonati, e sì che ce n’erano di spunti da utilizzare.
Anche i due attori (Imogen Poots e Jesse Eisenberg - due che comunque qualche film l’hanno fatto) mi sono sembrati poco convinti più che poco convincenti.

Per me questo film è un’occasione persa, poteva venirne fuori un gioiellino.

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