Oddio, entrambe le fazioni portano rogne e si può capire. Se proprio devo allearmi, scelgo gli U.S.A. perché quell’altro mi mette davvero strizza; ma non m’illudo che gli Americani siano amici, sono pronti a sacrificarci per loro tornaconto e infatti lo stanno dimostrando. Diciamo che il gioco della politica dovremmo capirlo meglio ed evitare di farci pigliare per il naso con la propaganda. Però è anche vero che vogliamo essere presi per il culo, la logica degli schieramenti da social (Cug mi sa che aveva ragione sui danni causati da facialbook) ormai ci ha condizionati tutti. Vogliamo un buono e un cattivo, 'fanculo alle sfumature di grigio che il bianco & nero non passa mai di moda. Questo mi spaventa anche più della megalomania criminale di zar Putin.
Per quanto mi riguarda il mondo è fatto di sfumature di grigio, non certo di bianco e nero. Ma questa è un’ovvietà, o almeno lo spero.
L’Ucraina è un paese solo debolmente democratico, con una corruzione delle istituzioni e un sistema basato su cerchie di potere ristrette, non troppo dissimile dalla Russia? certo, o almeno così pare.
Detto questo, meritava di essere invaso? ovviamente no, come non lo meritava il Kuwait che era una petro-monarchia ne tanti altri, amen.
Occorre subito schierarsi a corpo morto, o di qua o di la? ecco questo io non creto.
Credo che fare dei distinguo e ricordarsi degli errori commessi da noi o dai nostri “alleati”, e tenerli bene a mente, sia molto più importante di 100 morti a Mariupol.
Purtroppo sarà aberrante come concetto, che ve devo di, ma io la penso così.
Altrimenti siamo nel 1914, con in più le atomiche.
Detto questo, Putin è lammerda? certo, per noi cresciuti in ambito democratico, e l’invasione dell’Ucraina è sbagliatissima e va combattuta, e penso che pragmaticamente ora non si possa fare diversamente da quello che si sta facendo.
Il problema è che siamo nello scenario descritto nell’articolo di Rampini: la prima persona plurale non indica il Resto del Mondo, ma solo l’Occidente.
Un occidente che si è ritrovato più ridotto di quello che probabilmente pensava.
Perchè per noi cresciuti nella democrazia (e nel benessere…) in fondo è naturale pensare che il nostro stile di vita sia desiderabile per tutti quelli che non ci sono arrivati, e questo è ovvio, il problema è che pensiamo che tutti altrettanto bramino di abbracciare un assetto politico democratico e partecipativo. Ma non è così.
Anzi io credo che più è basso il livello culturale, che è conseguenza del benessere, più la gente vuole la pancia piena e non pensare ad un cazzo…figuriamoci la politica. Per cui ben vengano i Puttan, gli Erdocaz e gli Siginping, che pensano a tutto loro e fanno (ri)diventare GRaaNdEeee il nostro paese.
Per cui la battaglia per la democrazia, e per una politica migliore, secondo me fondamentalmente è già persa.
E lo vediamo bene col successo che ha, e in quanto poco tempo,questa gente che si appella al sacro fuoco della patria anche da noi in occidente. E mi scuso se urto le idee politiche di qualcuno.
In questo senso “il mondo non sarà più quello di prima” dal 24 febbraio: perchè l’attacco all’Ucraina sta facendo emergere agli occhi di tutti la situazione che covava da tempo sotto la cenere.
Riassumendo: che dio ce la mandi buona (e possibilmente zoccola)
p.s.: quando si parla di Russia però teniamo sempre in mente una cosa, che ho scoperto solo in questi giorni con un certo stupore: la Russia ha il PIL della Spagna, che è inferiore a quello dell’Italia.
Ti rispondo dalla tua affermazione, perché in effetti la Russia non produce un beneamato cazzo. È un’economia cavernicola, scava roba dalla terra (petrolio, gas) e lo rivende, punto. A parte quello, e caviale e vodka, quali sono i prodotti russi? Tecnologia zero, moda zero, automobili zero, aerei zero, rimane il contratto per x la stazione spaziale internazionale visto che continuano a riparare con lo sputo la vecchia Soyuz, ma per il resto stanno con le pezze al culo peggio che ai tempi di Gorby.
Il resto del mondo però, come dice Rampini, non sta dalla nostra parte, anzi. E lo vedo regolarmente ogni giorno, coi commenti di colleghi/amici indiani/pakistani o semplicemente del subcontinente. E lo vedo qui a Dubai, che ormai è come la Svizzera durante la Seconda Guerra Mondiale, coi jet & gli yacht dei cleptocrati russi parcheggiati qua, e gli emiratini ben contenti di poterli spolpare quanto possono.
Però la pandemia prima, l’invasione russa in Ukraina poi, a mio avviso hanno fatto capire al buon vecchio occidente che era ora di darsi una sveglia, specie se tu vuoi sempre giocare più o meno fair e gli altri al contrario se ne sbattono di diritti umani & co.
E quindi se non cominci a portare la produzione di componenti in Occidente, poi rimani ostaggio della Cina che ha vaccini scarsi ed è costretta a mettere in lockdown Shanghai (!) perché altrimenti rischiano il collasso, e quindi tutta la nostra filiera viene impattata.
E quindi se non cominci ad investire massicciamente su energie alternative (ma anche sul nucleare, perché no?), che poi è quello che la popolazione ti chiede, rimarrai ostaggio del dittatore di turno.
Insomma, nel bene o nel male il know how rimane a noi, vedi mai che ci rendiamo conto che un po’ meno di globalizzazione può salvaguardare anche la nostra popolazione? Non so, a mio avviso sta guerra è arrivata un po’ troppo presto per la Cina, e potrebbe essere la buona occasione per una sterzata importante. Vedremo.
Che poi alla fine aveva capito tutto una grande cantautrice impegnata, massimo esempio di attivismo politico, quando ha portato questo pregno pezzo di fronte alla raffinata platea ligure:
A voi russi o americani
Io non delego il suo domani
Su mio figlio non metterete le vostre mani.
Dedicata ai benaltristi…

Qualcosa inizia a muoversi:
BBC News - Russian oligarch lambasts country’s ‘massacre’
L’ex vicepresidente della banca, che ora va a combattere con gli ucraini, e tutte le ragioni dietro il suo gesto: «Le morti di Avaev e Protosenya? Messinscena. L’Ucraina è stata screditata come fornitore di gas affidabile agli occhi dei consumatori europei. Gazprom ha fatto molto, ha investito milioni per questo»
JACOPO IACOBONI
27 APRILE 2022
È il 29 gennaio. Il capo del servizio di trasporto di Gazprom-Invest, Leonid Shulman, viene trovato morto a Mosca – con profondi tagli sul corpo insanguinato, sostengono i servizi ucraini. 25 febbraio. Alexander Tyulyakov, 61 anni, vicedirettore generale dell’Unified Settlement Center di Gazprom, la cassa dell’azienda, viene trovato impiccato in un garage annesso alla casa. Il servizio di sicurezza di Gazprom sloggia via tutti dalla scena, anche la stessa polizia russa. 3 marzo. Mikhail Watford, oligarca russo di origini ucraine (il suo nome era Mikhail Tolstosheya), che aveva fatto fortuna commerciando gas russo, viene trovato impiccato nella sua villa in Gran Bretagna. Gli agenti britannici definiscono le circostanze della morte «inspiegabili». 18 aprile. Il corpo di Vladislav Avaev, vicepresidente esecutivo di Gazprombank, e di sua moglie e sua figlia, vengono trovati nel loro appartamento di Mosca con ferite da arma da fuoco. È un omicidio suicidio, si affretta a dire Mosca. 19 aprile. Sergei Protosenya, ex vicepresidente e capo contabile di Novatek, un’importante compagnia del gas con stretti legami con Gazprombank, moglie e figlia vengono trovati morti in una villa in Spagna, a Lloret de Mar. Le donne sono insanguinate, lui no. Mosca si affretta a dire, anche qui, che è un omicidio suicidio. Il figlio più giovane, salvo perché era in Francia, dichiara: sono stati uccisi. Il 31 marzo Ruslan Dostovalov, direttore esecutivo di Gazprombank, si dimette per protesta contro la guerra della Russia e la propaganda di odio di NTV e TNT, del conglomerato Gazprom-Media. Dostovalov dichiara di non poter più lavorare con Alexei Miller.
In questo scenario, morti e defezioni, chi può dire quale sia stata ieri la ragione che ha spinto Igor Volobuev, vicepresidente di Gazprombank, ad annunciare (ai reporter russi indipendenti di The Ins, e agli ucraini di Liga) di essere fuggito dalla Russia il 3 marzo per combattere a fianco delle forze ucraine? Fugge davvero per tornare nella sua terra d’origine, l’Ucraina dov’era nato, e dove suo padre veniva ammazzato dall’esercito russo, o fugge – anche – da un destino che Vladimir Putin sta apparecchiando a tutti quelli che, nel terrificante discorso del 16 marzo, definì «le quinte colonne e i traditori», «feccia» che sarà «sputata come moscerini», «auto purificando» la Russia? «Non potevo più stare in Russia. Sono ucraino di origine, sono nato ad Akhtyrka, non potevo più osservare dall’esterno cosa sta facendo la Russia alla mia patria», spiega Volobuev. «Voglio lavare via il mio passato russo. Voglio rimanere in Ucraina fino alla vittoria.
Questa guerra è un crimine del governo russo ma, di fatto, anche del popolo russo. Perché non è Putin che uccide gli ucraini qui, non è Putin che violenta le donne: è il popolo russo. Mi vergogno di questo, me ne pentirò per tutta la vita».
Volobuev ha raccontato che «i russi stavano uccidendo mio padre, i miei conoscenti e i miei amici intimi». Sostiene che no, «non c’era alcuna minaccia per la mia vita in Russia. Avevo una situazione materiale molto benestante lì. E se fosse un problema di sicurezza, non andrei da nessuna parte». Possibile. Ma è altrettanto possibile che abbia giocato d’anticipo, capendo ciò che sarebbe successo di lì a poco. Morti misteriose. Fughe all’estero. Purghe putiniane. È lui stesso a mettere in dubbio gli omicidi suicidi di Avaev e Protosenya: «Penso siano una messa in scena. Come mai? Forse sapevano qualcosa e rappresentavano un pericolo».
Volobuev ha lavorato per Gazprombank per più di sei anni (relazioni istituzionali e asset industriali), e prima aveva già lavorato per Gazprom per 16 anni, di cui nove a capo della comunicazione. Detto prosaicamente: disinfo ops, è questa la parte più interessante della sua confessione: «La guerra all’Ucraina era cominciata venti anni fa». Ed è Gazprom, dice, ad averla fatta: «L’Ucraina è stata screditata come fornitore di gas affidabile agli occhi dei consumatori europei. Gazprom ha fatto molto, ha investito milioni per questo». Screditare Kiev nel gas significava costruire le basi per sostenere nuovi gasdotti, a cui hanno collaborato tedeschi e italiani. I russi, dice Volobuev, «sanno come tentarti, come il diavolo». «Questo ha permesso di dichiarare abbastanza ragionevolmente all’Europa che era necessario costruire gasdotti: Nord Stream, Turkish Stream, Nord Stream-2. Privare l’Ucraina dello status di stato di transito. E il volume del transito di gas russo in Ucraina è davvero diminuito, l’anno scorso è stato di soli 41 miliardi di metri cubi (nel 2011 era stato di 104 miliardi, ci sono stati anni con 140 miliardi di metri cubi e oltre)». Guerra all’Ucraina con il gas, prima che con i cannoni.
L’ex deputato della Duma di Stato, colonnello in pensione dell’FSB Gennady Gudkov, non esclude che molte di queste morti o defezioni siano una resa di conti dentro le principali società statali. Le guerre criminali si fanno in casa e non solo fuori.
Interessante intervista che mi pare sintetizzi efficacemente il punto di vista, o forse meglio dire la mentalità, russo che guida le attuali azioni.
Avete voluto il Bidet …
Da notare " … **Cnn: I consiglieri più vicini a Biden sono stati “colti di sorpresa” dalle dichiarazioni del presidente americano sul fatto che gli Stati Uniti interverrebbero a difesa di Taiwan in caso di attacco da parte della Cina. Lo riferiscono fonti della Casa Bianca alla Cnn precisando che lo staff del presidente è già al lavoro per far uscire un comunicato che chiarisca la posizione degli Usa. " 
“Avete”
Cug non sa che la membership del forum più esclusivo che fa opinione (cit.) automaticamente permette anche il voto alle Presidenziali USA.
Ma comunque, caro Geepy, quindi se avesse vinto Trump secondo te come si sarebbe comportato?
Esatto, lo sanno tutti che avete votato anche voi premiuniti. E parzio ha hackerato i risultati dei voti postali… malefici bidetiani!

Ma perchè da noi non escono questi adorabili giornali? 
Che peraltro sono la prova migliore della libertà di parola in occidente
(il primo che risponde “ci sono anche da noi, si chiamano Libero e Verità” je meno)
E considera che in tutto questo Biden e i suoi compari hanno effettivamente la possibilità di passare alla storia del loro paese, ma non per le armi all’Ucraina, piuttosto per quelle in casa loro.
Vediamo se l’arzillo vecchietto ha le palle di approfittare di questa ennesima strage di bambini.
Ma sono OT scusate
Nono, tranqui, sarebbe ora. Anche perché al solito è un AR-15, un’arma militare depotenziata. Già solo il fatto che si possa regolarmente comprare roba del genere è da ricovero. Ma la lobby dell’NRA è troppo forte, vedremo.
Penso che cronaca vera sia quanto di più gli si avvicina (se ancora esiste)


 
  
