Due ufficiali russi detenuti in una non ben precisata prigione per non si sa quale motivo, verranno messi a dura prova, abusati e torturati fino alla pazzia.
E’ un attimo scivolare in queste parentesi di cinema oscure, estreme e sconosciute, in questo comunemente definito “Horror Psichedelico Russo” e già passati i primi minuti ti sorge spontaneo il quesito: ma che cazzo sto guardando.
Il feedback del film che si legge in rete è molto positivo anche se personalmente… non è che abbia colto gran che.
Mi pare di capire che sia una sorta di film denuncia sul sistema bellico russo e annesso passato sovietico, sulla guerra in cecenia e non ho ben capito cosa.
Personalmente getto la spugna e passo la palla a qualcun’altro di più audace che abbia voglia di seguire e interpretare i dialoghi.
Tenuto fede all’impegno preso e visto stasera (ammetto con un po’ di fatica).
La prima cosa che credo si debba dire è che di sicuro del film si è scritto e parlato così tanto perché (a quanto ho capito leggendo wikipedia) è diventato una sorta di meme agli albori di internet, un po’ alla stregua di 2 girls 1 cup. Un passaparola virale tipico di quando ancora internet non era regolamentato e non era chiaro quale fosse il limite del fruibile sulla rete, quando c’era il liberi tutti e a chiunque poteva capitare di aprire la casella di posta elettronica e trovarsi davanti a tradimento le due figone mangiamerda (tanto per dirne una). Contenuti estremi che in origine erano pensati per tutt’altro pubblico (molto più settoriale e di nicchia) e che spiazzavano e destabilizzavano il fruitore medio della rete, che reagiva con sgomento e sbigottimento ma che divertito si affrettava a rigirarlo agli amici per fare anche a loro lo scherzetto che era stato fatto a lui.
E così probabilmente questo Green elephant se lo sono visto milioni di persone dando le interpretazioni più varie e disparate, in fondo è semplice trovare migliaia di significati ad un film sperimentale che utilizza immagini così estreme facendole passare per un simbolismo esasperato. A volte il messaggio è semplice e dozzinale, a volte le metafore sono criptiche e pertanto interpretabili un po’ come si vuole; spesso però secondo me il messaggio non c’è proprio e prevale un gusto visivo per l’eccesso e una poetica dell’estremo e del degrado.
Potremmo forse definirlo una sorta di incrocio tra un Vase de noces e un cortometraggio avanguardistico di Consuelo Giorgi, dove il tentativo di far passare il tutto per un’operazione autoriale si rivela però in fondo un autoreferenziale mettere in mostra la trasgressione e l’eccesso fine a sé stessi.
Contiene una critica alla mentalità sovietica e alla coazione acritica cui in generale sono sottoposti i soldati?
Senza dubbio!
Ci voleva un tripudio di merda, budella e sesso omosessuale simulato per dirci che nell’esercito bisogna obbedire ciecamente agli ordini e l’uomo rischia di venire spersonalizzato e perdere la propria razionalità?
Non per forza!
L’hai trovato originale?
In realtà già più di 25 anni prima John Waters aveva fatto mangiare la merda a Divine, e già allora mi sembrò superfluo e fine a sé stesso; l’atto homosex a tradimento (e non simulato) l’aveva già inserito SS Sunda in Last day of Macho Mask e lo sbudellamento è un must fin dai tempi di Antropophagus…
L’originalità sta nel mischiarli tutti insieme?
Mah…
Mi ha divertito vedere quelle scene esagerate e disgustose?
Non molto in realtà!
Almeno hanno una carica visionaria?
Quelle della merda sicuramente no, quelle finali dello squartamento e del sangue invece si.
E tutto il resto?
Alla lunga era ripetitivo e noiosetto veder due squinternati che sproloquiavano in continuazione chiusi dentro ad una stanzetta; devo ammettere però che in certi frangenti mi ha fatto ridere.
In definitiva: @SWAT , ma che cazzo di film mi hai fatto vedere?!?!
Un opinione direttamente proporzionale a quella che mi ero fatto col fast forward. Non riuscirò mai a sostenerlo, ma più per l’idea di dedicarci un ora di tempo che per le immagini😂