Database dei progetti mai realizzati in ITALIA

La storia nasce nel 1965, quando lo stesso Fellini ne scrive il primo copione cinematografico; come sceneggiatore vi era anche Dino Buzzati. Il regista aveva in mente parecchi attori a cui affidare la parte - tra i quali anche Totò, mai assegnatagli a causa delle condizioni di salute dell’attore - e ad un certo punto sembrò quasi certo che essa spettasse a Marcello Mastroianni, ma alla fine il film venne bloccato: solo quando il regista lo riprese, si convinse che Paolo Villaggio era il più adatto al ruolo, tanto da realizzare con lui una sessione fotografica. Fellini realizzò anche lo storyboard di tutta la prima parte, che sarà poi alla base del fumetto omonimo pubblicato nel 1992 e disegnato dal fumettista Milo Manara. Secondo i progetti del regista anche Alberto Sordi, Ciccio Ingrassia, Franco Franchi e la cantante Mina avrebbero dovuto ricoprire un ruolo nel film [7]. Nell’autunno del 1968 Ugo Tognazzi indisse una conferenza stampa in cui attaccò Fellini per aver disatteso il suo impegno a farlo recitare nel film e promise formalmente che in futuro non avrebbe mai accettato di lavorare con il regista

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A proposito di Mastorna, è stata mai pubblicata in italiano una stesura degli anni '60? Ho quella anni '90 rimaneggiata da Cavazzoni, e so che ne esiste una in inglese.

A proposito di Totò il buono:

UNA LETTERA DI ANTONIO DE CURTIS A ZAVATTINI

Roma 23 gennaio 1941 -XIX

Caro Zavattini,

ti confermo con questa mia quanto ti dissi a voce,
che cioè rinuncio a qualsiasi mio diritto morale e ma-
teriale sul soggetto Totò il buono apparso nella Rivista
“Cinema’’ con la firma tua e mia. Il soggetto resta
dunque di tua assoluta definitiva proprietà, a tutti i
fini; puoi pertanto trattarlo e disporne come meglio
credi oggi e sempre.

Ti prego solo di lasciare il mio nome accanto al tuo
per le ragioni che sai, e cioè:

1°) come attestazione della mia adesione al soggetto
che mi piace profondamente, che credo possa sul
serio costituire nel campo dell’umorismo cinema-
tografico una carta nuova;

2°) perché in tal modo sarà più facile che tocchi a me
la ventura di interpretarlo. So a quali difficoltà
andrai incontro nel campo dei produttori con
questo soggetto, ma mi pare che la nostra situa-
zione migliori di giorno in giorno così che inizia-
tive giudicate difficilissime ieri non lo sono più
oggi e lo saranno ancora meno domani;

3°) perché quando me lo raccontasti sentii subito e
prima di ogni altro come fosse Totò al cento per
cento, nelle mie più segrete aspirazioni, e ti sug-
gerii di far nascere il protagonista in un cavolo
avendone sentito tutta la sua umanità fiabesca e
vicina alla natura.

Chiunque lo interpreti, ti domando un altro favore:
di darti una mano quando lo sceneggerai. Sarei lieto
di contribuire con te al perfezionamento del tuo sog-
getto. Tu sai che su quella linea non mi mancano le
idee e le trovate efficaci, tu sai che toccandomi nei ta-
sti giusti io so inventare oltre che interpretare. Ti ri-
peto, questo lo farai se vorrai e se potrai. Io sono
lieto, insomma di mettermi a tua disposizione con
quel tanto di fantasia e di poesia che tu mi hai ricono-
sciuto da molti anni e recentemente nell’articolo di
“Scenario”.

Ti saluto, caro Zavattini, e ti auguro di varare Totò
il buono. Se avrò la fortuna di esserne io l’interprete,
credo che potremo gareggiare direttamente con i mi-
gliori prodotti stranieri. Fammi sapere qualche cosa
tuo

Antonio de Curtis (Totò)

Zavattini pubblicò la storia come romanzo breve negli anni '40, e l’edizione Bompiani del 1994 che posso consultare contiene anche il soggetto originale scritto da Totò e Zavattini.

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Come tutti voi saprete, Darione nostro propose alla rockstar Iggy Pop di prendere parte al suo “Sandman”, film che prevedeva un serial killer che si divertiva a estirpare i bulbi oculari alle sue vittime con un cucchiaio da melone (sic!). Il protagonista, che avrebbe visto da bambino uccidere in tal guisa la madre, decide di indagare alla scoperta del misterioso maniaco. Un plot in tutto similare a “Nonhosonno” e per ciò solo considerato dai possibili finanziatori garanzia di probabile insuccesso.
Ricordo anche che nel sito dedicato veniva organizzato un delirante “crowfounding” finalizzato a reperire fondi tra gli appassionati e i fans dell’ex “golden boy” del cinema italiano.
A seconda della somma conferita sarebbero stati elargiti gadgets di vario genere. Si andava da penne e magliette con l’effigie del film e sciocchezzuole similari per le somme più modeste sino ad arrivare per coloro che avessero voluto versare importi pari a ben 30.000 euro!!! al diritto di avere il proprio nome nei titoli di testa nonchè, udite udite, a una cena con Darione nostro…
A questo punto mi sia lecito un quesito. Se qualcuno avesse investito importi superiori a quale “regalo” avrebbe avuto diritto?

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Rispondo a Moonlight. Un regalo che avrei gradito da Argento? Niente gadget, grazie. Solamente, mi sarebbe piaciuto…un buon film. Ma dall’anziano regista, ammetto che è pretendere troppo…:grin::tongue::skull_and_crossbones:

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Non so se sia stato già scritto ma aggiungo L’Esorciccio contro King Kong con Franco e Ciccio con la regia di Ingrassia

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poi mi pare ripreso nel film su stalingrado ,non ricordo il titolo preciso,sul miglior cecchino russo vs il miglior cecchino nazi

“Il nemico alle porte”. Bel film, per inciso…:v::heart_eyes:

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esatto,si non male,il regista era j jacques annaud,o dico na boiata?lo vidi al cinema ,ma saran passati 25 anni circa

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Sì, è di Annaud. Lo vidi in sala pure io. Nel 2001. Solo 24 anni fa, caro Gianni…:smiling_face:

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