Il Primo Giorno della Mia Vita (Paolo Genovese, 2023)

Quattro suicidi si ritrovano misteriosamente nell’auto di un personaggio misterioso che chiede loro di dargli una settimana del loro tempo prima di dire definitivamente addio alla vita

Tratto da un suo romanzo, nel suo ultimo film Paolo Genovese ritorna al registro metafisico ed esistenziale di The Place dopo la parentesi romantico-drammatica di Supereroi. Nelle intenzioni vuole essere una riflessione sulle diverse forme che può assumere il male di vivere e quali siano le possibilità, se non di superarlo, di conviverci. Ne esce fuori a mio avviso un film “vorrei ma non posso” che, invece di entrare in modo approfondito in uno dei problemi più drammatici delle società evolute (o presunte tali), mette in scena quasi una favola, anche un po’ ingenua (es.: i genitori che spingono il figlio a fare le challenge su internet), che scorre fino alla fine senza particolari sussulti. Anche il finale alla fine non morde essendo di fatto autospoilerato.

A me è piaciuto meno di Supereroi ma senza dubbio è formalmente un buon prodotto. La storia della seconda possibilità per i quattro protagonisti ti prende, Genovese sa girare e la fotografia, per quanto a volte patinata, è bella così come la scelta delle locations. Il film, di base, è girato nella zona della Stazione Termini che però è resa in modo straniante con quei neon e quelle strade vuote.

Buona la prova degli attori con una menzione speciale per Margherita Buy, credibilissima nella sua maternità violata.

Idoneo per passare una serata tranquilla sul divano.

1 Mi Piace