Siamo a Pola nel 1947, pochi giorni dopo i trattati di parigi, i cittadini istriani si preparano all’esodo di massa verso una nuova vita in Italia, chi rassegnato chi arrabbiato si imbarca sulla motonave Toscana per un sicuro ritorno in patria.
Non tutti hanno fretta di andarsene, Berto un giovane operaio, convinto dall’amico Sergio (un irriconoscibile Gianni Rizzo) a restare, quest’ultimo è un entusiasta del partito e convince l’amico che una volta andati i padroni, l’officina nella quale lavoravano andrà in gestione a loro.
L’illusione durerà poco, Berto ha una moglie e un figlio piccolo che vogliono tornare in italia.
Vista l’importanza storica del film, decido in via del tutto eccezionale di linkarlo qua, direttamente da youtube, buona visione
Ho visto il film ieri pomeriggio, e solo oggi ho iniziato a metabolizzarlo, mi ha lasciato molto spiazzato, era tanto che non vedevo un “Drammatico” degno di tale nome.
Ripensandoci a mente fredda è una pellicola che presenta seppur in modo assolutamente velato scene di una violenza psicologica inaudita, l’orrore di chi da un giorno all’altro ha perso tutto, anche se bisogna umilmente ammettere che il film riguarda una delle pagine se vogliamo più “rosa” del periodo.
Dal momento in cui Berto rimane a pUla, è una discesa negli inferi, la città Dolente, una spirale di rabbia e di tristezza trascina lui e Sergio sempre più a fondo, portandolo a confronto con una realtà a loro estranea, il regime di Tito e del mostro sovietico.
Farà presto a ricredersi anche l’amico Sergio, prontamente disilluso assorbito e decomposto dentro il partito.
Personalmente diventerà visione d’obbligo ogni 10 Febrraio.