Il disastro areo delle Ande e le sue drammatiche conseguenze…
Dopo I sopravvissuti delle Ande e Alive è in arrivo una terza trasposizione cinematografica del caso di cannibalismo moderno più famoso di sempre.
Bisogna ammettere che il trailer promette bene, senza la neve di polistirolo di Cardona e il look anni80 della versione hollywodiana.
Sarà presentato in anteprima a partire dal 30 agosto presso la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Il popolo, lo aspetterà su netflix.
Vedo che in molti dato l’entusiasmo vi siete astenuti dallo scrivere al riguardo.
Visto ieri sera su Netflix, come dicevo con l’incivolista per antonomasia@almayer che ha sempre decantato l’accuratezza dello schianto nel suo precursore, consiglio vivamente di mettere un telino assorbente sul divano quando visionerà questo.
Il film è molto analitico e introspettivo dal punto di vista dei personaggi, crudo e brutale come deve essere, deve trasparire disperazione, paura, freddo, ma anche voglia di sopravvivere, tutti ingredienti che Bayona ci serve egregiamente senza scadere nel bieco splatter che in un primo momento temevo. Come nella realtà e come vedrete nel film, i cadaveri vennero sezionati alla luce del sole ma all’oscuro dei sopravvissuti, come vedrete nel film, 3 volontari si presero la briga di rendere la cosa più impersonale possibile e il regista farà lo stesso, mostrando e non mostrando, altrimenti sarebbe stato inutilmente gratuito.
Assolutamente da vedere, su netflix c’è anche un making of che ancora non ho visto.
