Visto oggi questa pellicola basata sulla figura di padre Amorth, interpretata a mio avviso in maniera più che egregia da un Russel Crowe in grande spolvero. Il film è assolutamente vedibile, debitore a tutti quei film che trattano di esorcismo, ma anche ad altre pellicole moderne in chiave cupa e gotica. Poi abbiamo Francone Nero nella parte del Papa…micca pizza e fichi. Insomma, il film si guarda e ti fa passare un ora e mezza , ma la pellicola vale la visione per l’interpretazione di Massimo Decimo Meridio.
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Ma Luca Ward doppia Crowe con l’accento modenese? “Zioccanta, esci ben da questo còrpo, veh!”
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Un film che personalmente ho trovato insopportabile, non posso dirmi un profondo conoscitore di Padre Amorth e annessa biografia.
Il problema fondamentale è il personaggio di Russel Crowe, che in termini culinario è come un piatto di Spaghetti Bolognaise, rapportato da un piatto di Spaghetti al Pomodoro fatti da una zdora romagnola.
Va bene Franco Nero Pontefice, ma la scelta di Crowe è stata a mio avviso davvero maldestra, sembra una costante caricatura dell’italiano medio, come l’arrivo in lambretta o altre porcherie.
Bocciato a pieni voti.
PS: #vistoinaereo
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Crowe, più che altro, ormai sembra Giuliano Ferrara. Che tristezza. Almeno Nero, Papa tutto di bianco vestito, sta… da Dio!! 
P.S. Mi è bastato il trailer, foriero di imbarazzo. Pensavo che a confronto, “L’esorciccio” diventa un film di Friedkin (
). Ci sarebbe poi la faccenda di Crowe che va da Roma alla Spagna… in Vespa?! 
Sperando si sia portato dietro qualche ricambio di mutande… 
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Vabbè ma nei film americani ambientati in Italia è praticamente sempre così, che siano cagate tipo The Tourist o il Woody Allen di To Rome With Love…ci vedi lo stereotipo di Roma Venezia Firenze ecc. e se ti va bene ti salvi da Capri o Amalfi e dai mandolini.
E’ la visione tipica che hanno del nostro paese, come del resto noi tradizionalmente abbiamo visioni limitate e macchiettistiche di altri paesi.
Certo nel 2023 sarebbe ora di superare ste cose, ma evidentemente e soprattutto per film minori come questo, non è ancora fattibile…
Ovvio anche che non ci mettano un protagonista italiano, altrimenti negli usa chi se lo andrebbe a vedere? a parte che non ha incassato niente lo stesso.
Vedi anche progetti come i Gucci o il film su Ferrari, sono film americani pensati in prima battuta per il mercato americano, quindi necessitano di protagonisti americani riconoscibili, nei ruoli principali, ci piaccia o no.
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Se avete del tempo da perdere, il film è sbarcato in lambretta su primevideo.
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Mi era stato fortemente sconsigliato di guardare questo film, e le recensioni lette in giro erano avvilenti; ma io non ero del tutto persuaso, per fortuna.
Chiariamo subito un paio di cose: non sono il tipo che ama intrattenersi guardando film brutti per riderci su né qui siamo di fronte a un so bad it’s good.
In realtà il film ha una scena iniziale (l’esorcismo col maiale) che ho trovato stupenda, e il Calvin Candie dentro di me ha pensato:
“Ok, avevi la mia curiosità, ora hai la mia attenzione.”
Ho definito la scena iniziale dell’esorcismo stupenda.
Be’, stupenda nella sua cialtroneria.
Il film è infarcito di cialtronerie, piccole e grandi, ma in maniera così spudorata da sembrarmi quasi fanciullesca.
Ma sono poi cialtronerie?
Non lo so; ogni singolo atto, ogni scelta musicale, ogni scenografia, battuta, inquadratura, smorfia dei personaggi, è così stereotipata che mi sono reso conto che forse stavo assistendo a quello che voleva essere una specie di fumetto. Un cinecomic, ecco.
Per intenderci, questo film sta a “L’Esorcista” come “Vampires” di Carpenter sta a un qualsiasi Dracula.
Attenzione, parlo di impostazione e non di valore assoluto.
Padre Amorth è un eroe/antieroe, che fa le battute e si scola una fiaschetta di whisky - per togliersi la polvere dalla gola, come Tex Willer; la stessa lambretta che usa non ha niente a che fare con gli stereotipi sugli italiani, è piuttosto la sua Batmobile, se vogliamo.
Proseguendo: non ci scommetterei su una grossissima cifra ma secondo me il regista conosce il nostro “Le notti del terrore” perché in una scena vediamo il bambino che dorme a letto – sua madre è appena passata per dargli la buonanotte – e improvvisamente spalanca gli occhi. Vi ricorda qualcosa?
Aggiungete il fatto che più tardi vedremo lo stesso bambino in versione peterbarkindemoniata agguantare una tetta della mamma e rimproverarla di non averlo mai allattato.
Insomma, il film sembrava avviarsi in una direzione alquanto promettente.
Invece poi si allontana dal fumetto e prova a fare l’horror, e qua purtroppo finisce solo per sembrare un Amityville sotto steroidi, per quanto di carne al fuoco ce ne sia tanta, tra pozzi pieni di teschi e Santa Inquisizione e qualche tetta e un po’ di squisito dirty talking.
Però, gli attori non sembrano tanto convinti.
Noi spettatori sicuramente non siamo tanto convinti.
Il diavolo stesso non sembra tanto convinto.
Poi nel finale si cerca di alzare un po’ il tiro - anche se purtroppo non tanto quanto avrei voluto; comunque non mancano Madonne (be’, una, letteralmente la Madonna) e demoni che esplodono lasciando una pozza di sangue, Russell Crowe che levita e infine: il diavolo sconfitto. Eh, cosa vi aspettavate?
Ma attenzione, nel mondo ci sono altri 199 diavoli o qualcosa del genere e rieccoci al cinecomic: padre Amorth e il suo nuovo amico e collega padre Esquibel, novelli Batman e Robin, ricevono l’incarico/investitura dal vescovo Lumumba/commissario Gordon.
Voglio dire, mancava solo l’Amorth-segnale – magari un crocifisso proiettato nel cielo alla bisogna.
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Insomma, mi pare di aver capito. Un film di merda, ma che ti ha divertito. Se sbaglio, correggimi pure… 
La curiosità di vederlo era tanta, nonostante i commenti poco entusiasmanti. Devo dire, senza problemi, che ci troviamo difronte ad un film di merda. Passatemi il francesismo ma è così. Il tutto è un’accozzaglia di stupidaggini a buon mercato, alimentate da un Russel Crowe da cabaret di livello infimo, e da altri attori cani. Dispiace vedere Nero nella parte del papa (qui neanche lui riesce a salvarsi) meno convincente della storia del cinema. Il tutto è ridotto ad una comicità semi volontaria e ad effetti, come al solito, computerizzati fino all’estremo. Mi sarei aspettato un film meno “fantascientifico” e più veritiero. No, non ci siamo su tutti i livelli. Piccola parentesi: a me Amorth (il vero s’intende) non è mai piaciuto granché e questo film non mi fa rivalutare il personaggio, anzi.
La puoi tranquillamente scommettere perché il livello qualitativo, sia a livello attoriale che a livello di soggetto e sceneggiatura, è quasi uguale al film da te citato. Il bambino si comporta come se fosse il gemello di Peter Bark, e qui ci si chiede se ci sarebbe da ridere o da spegnere la televisione
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Lo ammetto. È uno di quei casi in cui le stroncature, numerose e feroci, mi invogliano alla visione. Giusto per verificare in prima persona quanto “in fondo” può arrivare un film. Con Crowe, il problema non sussiste, peraltro. Ha toccato il fondo da anni, con quella panza e gli occhi sempre più piccoli, e cisposi… 
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Mettiamola così: se l’intento era di fare una specie di fumettone sopra le righe, c’è riuscito in parte, a tratti.
Se poi voleva essere un horror, be’, potrei esibirmi in delicate e fantasiose perifrarsi ma ti concedo il “film di merda”, anche se non è molto peggio di tanti horror che ho visto negli ultimi anni.
Comunque del regista avevo visto “Samaritan” e con tutti i suoi limiti e difetti mi aveva divertito; per questo non faccio fatica ad attribuirgli le intenzioni (o i moventi) di cui ho scritto nel mio post precedente.
Ma Avery infatti, non è scemo. Ha girato pure “Overlord”, col suo sapido mix di nazisti, zombi e mostri. Un incidente di percorso, può capitare. Basta che non si ripeta… 