Non ho trovato thread a riguardo (anche se mi sembra strano)… Se esiste già chiedo venia…
Regia : Pascal Laugier
Cast : Morjana Alaoui, Mylène Jampanoi, Catherin Begin, Robert Toupin, Patricia Tulasne
Sito Ufficiale :
www.martyrs-lefilm.com
- Una ragazzina insanguinata fugge spaventata dal seminterrato di uno stabile. Sconvolta dallo shock, Lucie viene aiutata e fatta crescere in un orfanotrofio, dove conosce Anna. Quindici anni dopo la ragazza, ormai cresciuta, compie una strage con un fucile ai danni di un’intera famiglia. Dopo aver compiuto la sua vendetta avverte telefonicamente la sua amica Anna chiedendole di raggiungerla. Inizierà per loro un lungo e terrificante incubo…
‘Martire’ = dal greco μαρτυς : ‘Testimone’. Indica colui che ha testimoniato la propria fede o ideale nonostante la persecuzione, sacrificando anche la sua vita.
Dopo il sufficiente “Saint Ainge” il regista francese Pascal Laugier torna dietro la macchina da presa cambiando totalmente genere, abbandonando il debole tema della ghost-story del film precedente. “Martyrs” (proiettato al Festival del Cinema di Roma del 2008) è stato presentato come un film estremo, atroce, che in Francia ha addirittura scatenato una feroce controversia sulla censura dello stesso. L’intenzione era quella di ripristinare il ‘Vietato ai minori di 18 anni’ (divieto presente ormai solo per gli hard) per l’uscita nelle sale (poi uscito vietato ai minori di 16 anni). Il film è concettualmente diviso in tre parti ben distinte (efficace al tal proposito è la capacità stilistica di Laugier di cambiare radicalmente il tono più volte durante i quasi 100 minuti di pellicola) : dopo un brevissimo inizio stile rape & revenge, nella prima parte il regista (autore anche del soggetto e della sceneggiatura) è bravo a sviare lo spettatore creando un’atmosfera di paura incombente, d’attesa, con terribili creature che urlano, si dimenano e assumono pose disumane emettendo rumori bestiali e gutturali. Creature che sembrano uscite direttamente dalle recenti pellicole J-Horror. La seconda parte, in contrasto e diametralmente opposta alla prima, sembra rifarsi (solo apparentemente) ai recenti torture-porn di stampo americano. E’ il momento delle torture fisiche e psicologiche, perpetuate e insostenibili. Sotterranei claustrofobici, catene, percosse, sangue. La violenza entra in scena e diventa la protagonista assoluta. Lo spettatore inizia a porsi delle domande, ottenebrato dall’angoscia che provoca la pellicola, e inizia a sbandare mentalmente in attesa di una spiegazione plausibile a tutta quella violenza, che pare a tratti gratuita e ingiustificata. I dubbi vengono risolti nella terza e ultimissima parte, che quasi trasforma un film gore, cruento e sanguinoso, un piccolo prodotto di genere in un vero film d’autore, raggiungendo livelli inaspettati e scioccanti. Il senso di tutto quanto risiede nella diabolica mente umana, incapace di immaginare e dimostrare l’esistenza dell’aldilà, di una vita dopo la morte, se non con il sacrificio umano, con il martirio di esseri viventi ignari e innocenti, che possano testimoniarlo.
Incredibilmente realistiche e perfettamente calate nella parte le due attrici Morjana Alaoui e Mylène Jampanoi, in grado di dare vita a due personaggi problematici e apparentemente indifesi. Straordinaria è la trasformazione fisica di entrambe le attrici nel corso del film, grazie anche ad un efficace make-up, capace di renderle tutt’altro che splendide donnine (e considerando i soggetti, l’impegno e la messa in opera sono stati grandiosi). Per quanto riguarda gli effetti speciali, pochi ma davvero terrificanti e sanguinosi, che non lasciano spazio all’immaginazione, ma mai fine a stessi, la nota di merito va al grande Benoit Lestang. Davvero azzeccata infine la musica delicata e sottile di Willie e Alex Cortés, che sottolinea alla grande i momenti più toccanti del film.
Un capolavoro, come pochi. In grado di colpire in faccia e allo stomaco lo spettatore, di scioccarlo, di angosciarlo, di sbatterlo in un angolo e obbligarlo alla terribile visione. Nonostante sia stato (in parte giustamente) presentato accostato ad altre pellicole transalpine di questi ultimi anni (“A L’Interieur - Inside” e “Frontiere(s)” su tutti) per la violenza pornografica delle immagini, non si deve cadere in errore considerando “Martyrs” l’ultimo prodotto della recente ondata Horror figlia dei torture-porn americani e nipote dei tanto amati e irriverenti J-Horror. “Martyrs” è un altro mondo, lontano anni luce.
Da vedere e rivedere.
CURIOSITA’
- Il film è dedicato a Dario Argento. 2) Tra i ringraziamenti spunta il nome di Karim Hussain, scrittore, regista e produttore.