Rand rover (Arduino Sacco, 1979)

Regìa: Arduino Sacco, 1979
Soggetto e sceneggiatura: Arduino Sacco
Montaggio: Carlo Reali
Fotografia: Felice De Maria
Musiche: Marcello Giombini

Con: Mario Cutini, Franca Gonella, Paolo Ceccarelli, Nora Aron, Rino Bolognesi, Antonio Sapori


Bizzarro, un road-movie sperimentale ma tirato decisamente per le lunghe con una storia ridotta davvero al minimo indispensabile. Finale agghiacciante (per pochezza)…la versione che ho visto non presenta nulla di erotico, ma dalla locandina che ho trovato in rete presumo possa anche essere stato ri-editato con i spurcellamenti qualche tempo dopo.

Le musiche di Giombini (onnipresenti) sono davvero belle, la cosa migliore del film direi.
C’è la vhs Poker Video e quella della Magnum 3B, almeno credo.

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Non dovrebbe essere l’unico non-porno di Arduino Sacco? Fu anche presentato a un festival…ora mi sfugge quale.

Sì può essere…per il festival dovrei controllare la scritta (firmata da A.Sacco in persona) che appare ad inizio film in cui viene citato questo festival. E’ delirante, poi magari la tiro giù e la trascrivo per intero perché ne vale la pena

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Curioso flano su La Stampa di Torino:

Qualcuno sa il vero nome dell’attrice Nora Aron (dovrebbe essere la medesima Nora di Aron sceneggiatrice di Sensi caldi di Arduino Sacco)?

Rispondo dopo dieci anni :smiley:
Chiaramente no, c’è anche il fondamentale La tua prima volta, probabilmente l’opera più riuscita del cineasta marchigiano e naturalmente Sensi Caldi, se si considera la versione editata dalla Avo perché il film viene anche schedato su Luce Rossa, molto probabilmente venne insertato con sequenze spurie e programmato nelle sale a luci rosse.

Rand Rover è un film terrificante, che fa il verso a certa Nouvelle Vague più cattiva (vedi i dialoghi pensati a tavola tra la coppia in puro stile Godard/Rohmer) ma riesce nel pur arduo risultato di essere uno dei peggiori film del cinema popolare. Sensi Caldi è di poco superiore ma c’è chi ribalterebbe questo giudizio. In ogni caso film molto mediocri proprio perché pieni di ambizioni intellettualistiche e nessuna idea di fondo.

Per tutti i difetti, Rand Rover e un film indimenticabile, dal dialogo alla regia - e un film pazzesco che merita il status ‘cult’. Ricordo bene la scena quando rubano il bar casualmente investendo la macchina al entrata, e casualmente uscendo. Sembra tutto inventato mentre si girava.

E si, questa storia del festival? Cosa!? Solo se tutta la giuria era imbottito di LSD ci potrei credere che aveva vinto. Da riscoprire e sicuramente cercare di trovare un master migliore del pessimo VHS.

Stavolta stranamente dissento dal giudizio di @Renato, col quale generlamente mi trovo d’accordo. E questo fondamentalmente perché le musiche del maestro Giombini le trovo terrificanti (va bene sperimentare con la musica elettronica, ma poteva impegnarsi un po’ di più, certi brani sono imbarazzanti per la pochezza compositiva), spesso inadatte a commentare la scena che accompagnano e soprattutto ripetute allo spasimo, ben oltre i limiti dell’umana sopportazione.

Il film in sé è un pasticcio senza capo né coda, non riesco a definirlo un’opera sperimentale poiché nonostante gli sforzi che ho fatto non sono in grado di trovargli alcun senso. Viene da pensare che quelle trovate che stravolgono grammatica e linguaggio cinematografico, quei dialoghi assurdi e stralunati ripetuti al parossismo e distorti con l’eco, quelle riflessioni degli attori avulse dal contesto e dalla trama… Tutte quegli elementi che creano effetto straniante di spaesamento siano stati inseriti apposta per mascherare l’incapacità di portare avanti una trama lineare e comunicare dei concetti in modo coerente ed efficace.
Tra l’altro dai cartelli dei titoli di coda si evince che il film sarebbe stato tratto da un omonimo romanzo pubblicato dall’attrice Nora Aron per l’editore Cartia, del quale però non si trova alcuna traccia nell’intero web… Mah…

Per quanto riguarda la questione del festival a cui si accennava qualche post più sopra, il regista afferma in un cartello introduttivo che il film sarebbe stato mostrato al Festival delle Nazioni di Taormina… Cosa che sinceramente faccio fatica a credere, anche se non posso confutare con documenti alla mano. Ma la cosa allucinante è che parte poi un panegirico contro la violenza nel cinema e nei film e un assurdo arrampicamento sugli specchi che intende dimostrare come anche Rand Rover sia un film che vuole mandare un messaggio non violento alla massa degli spettatori… Quando invece poi ti guardi il film e ti accorgi che non c’entra veramente un cazzo, che questa tematica non è trattata nemmeno di striscio! (se non nel finale in cui un tizio - giustamente - sclera e fa un quarantotto perché per tutta la pellicola la moglie ed un gruppo di balordi gli hanno rotto i coglioni fino allo sfinimento senza alcuna motivazione concreta)

Ecco il delirio introduttivo completo

Indovina Arduì… Nun ce sei riuscito!!!

Mi spiace, mi rendo conto che sono sempre duro con Sacco, ma non riesco a dargli una chanche, mi sembra davvero soltanto un grande incompetente, cinematografaro cazzaro, cialtrone e opportunista. Mi piacerebbe davvero conoscerlo di persona e farci due chiacchiere per capire se ci è o ci fa. Vedo che negli ultimi 15 anni ha intrapreso anche una carriera da editore ma non riesco a non pensare che anche in questo caso sia un intellettuale improvvisato e farlocco; mi procurerò comunque qualche sua pubblicazione per valutare la qualità delle sue scelte editoriali. Ma tuttavia parto prevenuto, faccio fatica ad attribuire una statura intellettuale a uno che ha girato hardcore con gli animali e che cmq non è mai stato in grado di tenere in mano una macchina da presa qualsiasi cosa girasse, scusate lo sfogo ed il pregiudizio, purtroppo la penso così.

Infine riporto qui a futura memoria una info reperita su una pagina web francese dedicata a Enzo Giannelli:

In pratica Sacco e la misteriosa Nora Aron si esponevano pubblicamente contro le grandi multinazionali dell’editoria che estromettevano dall’ambito letterario gli autori emergenti che non avevano raccomandazioni o santi in paradiso.
A questo punto vi posto l’immagine di un libro pubblicato da Sacco nel '77, nel quale ha avuto l’ardire di mettere in copertina la lettera di risposta di un dirigente della Rizzoli (a cui il libro era stato proposto l’anno precedente) il quale gli spiegava, tra l’altro con parole delicate e cortesi, che non si poteva pubblicare un libro così perché era inconcludente, senza significato e scritto col culo.
arduino sacco
Ecco invece la sinossi del libro riportata sul sito della casa editrice di Sacco (che ha avuto la cocciutaggine di ristamparlo decenni dopo):

A questo punto mi chiedo: ma non è che la marcia di protesta del '76 fosse in realtà solo il capriccio di un sedicente intellettuale presuntuoso, incapace di accettare il rifiuto di case editrici importanti poiché la sua prosa non era all’altezza delle proprie ambizioni?

Bella Arduino! :+1:t3:

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Penso che e ora di rivalutare le opere di Sacco, e possibile che abbiamo sbagliato? E veramente il nuovo Hemingway?

Grazie Frank_n_Furter - e stato interessante leggere un po di più su questo maniaco… scusami… maestro del cinema.

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Ma prego!
Comunque per la cronaca mi sono comprato su ebay “L’inutilità di chiamarsi Giorgio”, non ho saputo resistere… Non appena l’avrò letto aprirò un topic apposito per postare le mie impressioni :wink:

Mi piacerebbe davvero poter fare quattro chiacchiere con Sacco… Alla fine mi sembra una persona molto naif ma in buona fede, convinta di perseguire determinati obiettivi e finalità. Non so quanto possa essere consapevole della forbice tra gli obiettivi che si prefigge e i risultati che raggiunge.

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Notare che oggi Sacco ha una sua casa editrice (la Arduino Sacco editore) tra l’altro a pagamento. Alla faccia di chi non ha santi in paradiso e non riesce a pubblicare. Con poco più di 1000 euro con lui ci riesci.

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Trovata per caso in rete la VHS spagnole, cover e titolo decisamente conturbante:

Fonte:

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5 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Todocollecion

mi state facendo venire seriamente voglia di recuperare tutto il suo operato. che ve possino.

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Ne venne approntata una versione con insert, credo non diretti da Sacco.

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Il film al cinema era solo vm14.

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Qualcuno può confermare come e la versione Spagnola?

Ho, non tanto tempo fa, preso la VHS ‘Non Sparate Sui Bambini’ da Todoscollection (Escuadra Antisequestro) sperando che era diverso - ma e lo stesso VHS di quello Italiano - ovviamente con doppiaggio Spangola.

Anche in questo case, immagino che la versione Spagnola di Rand Rover e probabilmente uguale a quello Italiano - ma mi piacerebbe la conferma?

Rimane sempre un capolavoro che doveva vincere almeno 10 Oscar… ma cosa capiscono loro? :slight_smile:

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qualcuno sa il vero nome dell’attrice Nora Aron?
la misteriosa Nora Aron

Il suo vero nome era Loredana Tiracorrendo. Aveva scritto insieme a Sacco un libro, Sensi inquieti, da cui è stato tratto il film Sensi caldi. Doveva essere, insieme a Mara Bronzoni, l’attrice protagonista di Verrò dal tuo seme, il film “impegnato” che Sacco doveva girare a fine '83 ma che non è riuscito a realizzare. Nora Aron: un bel palindromo…

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Grazie. Risulta anche Cavaliere del lavoro.

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Vero. Degli insert mi disse Sacco, dichiarandosene estraneo: forse li fece Giulio Negri?

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