Pellicola appartenente al filone del bizzarissimo cinema di genere ultra-popolare delle cinematografie dei paesi più poveri, con quel mix di scarsità di mezzi ed inventiva che ci fa superare il concetto di trash e ci eleva ad un livello superiore di coscienza… Siamo dalle parti del cinema di Sultan Rahi per capirci
Anche se si tratta di una cooproduzione con Hong Kong e Taiwan credo che sia ambientato in Cambogia… E questo è tutto dire! Consigliatissimo a due esegeti del filone come @SWAT @bastardnasum
Visto in uno scrausissimo vcd pirata acquistato quasi 20 anni fa in Bolognina, per poi scoprire che è stato (regolarmente?) rilasciato su YouTube da quelli di Wu Tang Clan.
La vicenda corre su un doppio binario, a cavallo tra melodramma e horror, sicuramente rifacendosi ad elementi della tradizione locale. Saltuaria invadenza di siparietti comici malriusciti portati avanti oltrmisura. Fattura estremamente poveristica.
La trama:
Una donna, insieme al suo burbero amante, organizza l’assassinio del marito, una sorta di leader del villaggio con tanti servitori che dipendono da lui; il defunto lascia un bambino piccolo ed una ragazza adolescente, già a sua volta orfana, che era stata da lui adottata. Il comando della baracca viene preso dalla perfida assassina. Il suo amante però è un insaziabile e tanta di possedere la bella orfana; la spietata matrona allora fa gettare la ragazza nella grotta dei serpenti, dove l’attende morte certa.
Nella grotta invece la fanciulla viene posseduta da un grosso rettile (prima scena davvero esilarante della pellicola), che la mette in cinta.
Durante una notte di tempesta la giovane partorisce, ma non appena dà alla luce la creatura una parte della grotta frana uccidendo la ragazza.
Nella scena successiva vediamo la bambina crescere nella grotta in mezzo ai serpenti (incredibile, una creatura completamente ignuda di un anno o poco più, che a malapena si regge in piedi, piazzata in mezzo a serpenti di ogni dimensione, che li afferra e li maneggia con disinvoltura davanti alla mdp )
Successivamente la bimba cresce e diventa una bella fanciulla, che munita di una pacchianissima parrucca gialla decide di uscire dalla grotta e visitare il mondo degli uomini.
Arrivata nel villaggio conosce un ragazzo, che altri non è che il figlio del capovillaggio che abbiamo conosciuto all’inizio del film. I due si innamorano, si addentano nella foresta e fanno l’amore (altra scena trash). Dopo l’amplesso lei perde la parrucca e… ohmioddio! I suoi capelli in realtà sono formati da serpenti! (serpenti veri, non so come glieli abbiano attaccati sulla testa, incredibile!).
Il ragazzo scappa e torna nel villagio; poi capisce di essere innamorato nonostante l’aspetto orribile della sua lei, e decide di andare a cercarla nella grotta; però è promesso in matrimonio ad un’altra ragazza del villaggio allora viene rinchiuso in casa. Riesce però a fuggire. La matrigna cattiva allora assolda dei preti/fachiri per vaticinare e rintracciare il fuggitivo (scena assurda! I tre, senza nessun effetto speciale, si infilano spilloni da una parte all’altra delle guance, si fanno tagli sulla lingua con coltellacci affilati e dulcis in fundo si spengono in bocca un mazzetto di bastoncini di incenso).
Nel mentre il giovane ritrova la ragazza serpente e parte una canzone in stile bollywood, e i due cantano e ballano felici. Poi il ragazzo le dice che la accetta così com’è, la bacia e la abbraccia accarezzandole in continuazione i capelli-serpenti (cringe).
Ma la gente del villaggio li ritrova e li cattura. Non racconto come andrà a finire, ma anticipo che ci saranno un’invasione di serpenti e scene (ai nostri occhi) sadiche di violenza su animali, con un coniglio decapitato con una spada ed eviscerato e serpenti tagliati a pezzi con un coltello da una sorta di sacerdote che ride tutto il tempo come un ebete.
Must see.
Ho scoperto che esiste un seguito, The snake girl drops in, anche questo sul canale YouTube Wu Tang Collection, che vedrò e recensirò quanto prima