Beh, son cinematografie che interessano purtroppo a 4 gatti in croce, di cui io te e swat rappresentiamo il 75% … Beh, no, un altro paio di studiosi ed appassionati molto preparati ci sono e sono decisamente molto ferrati in materia. Ma siamo sempre una nicchia piccolissima. Mentre vedo che in altri paesi, tipo Francia, Inghilterra, Germania, paesi del nord ci stanno molti più appassionati. Sara’ anche perché storicamente molte pellicole del sud est asiatico furono all epoca distribuite in buone quantita’ in vhs in quei paesi e quindi da sempre c’e’ maggior familiarita’… Boia, più che passa il tempo e più si scopre che una montagna di film tailandesi, indonesiani, filippini sono usciti in VHS per label olandesi, francesi, tedesche… Quindi forse anche per questo e’ da anni che laggiu’ c’e’ molta piu’ familiarita’ con questo tipo di cinema che in Italia dove tutt’ora e’ un cinema sconosciuto anche ai più grandi appassionati.
Sicuramente con le tue recensioni, qualcun’altro potrebbe interessarsi (e lo spero tanto perchè è un terreno appassionante, divertente, interessante) ma non penso che in Italia comunque ci siano tante persone interessate a questi film, soprattutto se molti sono solo in lingua originale e difficilmente coi sottotitoli in inglese.
Un tipo una volta mi chiese se gli vendevo dei filmetti indonesiani - roba facile da trovare: i vari film di Suzanna, la saga di Nyi Blorong, quella di Sundelbolong, Anak Setan, Pontianak… e già facevo prezzi bassi (tipo 10 euro l’uno quando su certi forum, collezionisti famosi si vandano di averli pagati “solo” 25-30-40 euro…) poi mi ha proposto un prezzo da indegni (tipo 5 euro perchè “vedo un adesivo dove c’è scritto 12 ringgit che sono 2 euro e mezzo”) e poi la fatidica domanda: “ma hanno audio o sottotitoli in italiano?” “No”. “Ah allora non li prendo”. Vabè… purtroppo anche la voglia di vedersi film coi sottotitoli in inglese è un trend che tra noi italiani si è diffuso solo in tempi recentissimi: uno dei tanti motivi dello scarso appeal di queste pellicole è appunto che non sono mai state doppiate nella nostra lingua. Nel nord europa , come sai, quasi tutti i film sono in lingua originale sottotitolati e da decenni e decenni la gente è abituata a sorbirsi film in tutte le lingue possibili ed immaginabili. Da noi, fino all’altro giorno, praticamente no.
E’ vero anche che la ricerca di questo materiale e la condivisione su YouTube o su dvdr caserecci assemblati e fatti circolare usando le migliori fonti a disposizione dei collezionisti, richiede ingentissime risorse economiche che il collezionista/appassionato/studioso italiano difficilmente ha.
Io ho degli ex clienti nordeuropei che pagano migliaia di euro per reperire lo stesso film in tutte le versioni disponibili. “Cavoli loro”, dirai. Si, vero. Pero’ poi sono loro che studiano i film, riescono a fare chiarezza sulle storie produttive e sulla cinematografia di quei paesi (la dove nei paesi di origine non ci son studiosi o collezionisti seri o gente così preparata o che semplicemente di sbatte così tanto come gli studiosi europei) ed e’ proprio grazie a questi facoltosissimi collezionisti (ben per loro) che molti di questi film spuntano fuori o addirittura vengono scoperti e successivamente condivisi. Di questo bisogna ringraziarli perchè riescono a farli girare e anche fornire informazioni utilissime per capirne le storie produttive e tutto quello che ci sta dietro, come cinematografia, cultura, background storico e sociale… insomma, è una medaglia a due facce.
Quindi: nel bene (molto) ma anche nel male altrettanto perché son disposti a pagare ciecamente cosi’ tanti soldi per ogni scemenza (che io potrei vendere a 10 euro e gia’ farci il 500% di profitto), che si e’ creato un mercato e uno spaccio drogatissimo di VHS, DVD, VCD dove ovviamente i pusher asiatici con due sole genericate trovate in qualsiasi bancarellina sotto strada, stanno facendoci salari mensili da paura sapendo che ci son collezionisti europei disposti a pagare cifre sempre più folli soprattutto perche’ molti collezionisti europei non avendo la possibilita’ di conoscere approfonditamente quei luoghi, non hanno la minima idea spesso e volentieri del vero valore e della reperibilita’ di certi prodotti (ho sentito di tedeschi che han pagato 600 euro per un DVD che io trovavo a 1 euro e l ho rivenduto vergognandomi a 25… Ed io personalmente mi e’ capitato di aver trovato dei film rarissimi praticamente in cambio di qualche sigaretta e di ore di conversazione su tutto a parte che il cinema: come mi dissero in Turchia: “ti diamo questi film gratis perche’ hai dimostrato di amare questo paese e questa gente e non sei l’ennesimo americano che viene qui, offre cifre folli, pretende di avere tutto e se ne va in un altro paese a fare altrettanto”. Vero, perchè alla fine cerco film, musica, libri ma perchè mi piace “vivere” il paese in cui sto, stare con la gente del luogo, adattarmi, creare relazioni ed amicizie, sentirmi parte del luogo: non mi è mai piaciuto andare in giro a fare il ricco straniero col portafogli gonfio che misura tutto a soldi: anche perchè in Asia, tradizionalmente continente di mercanti e levantini, si rischia di cadere molto molto male e rimetterci montagne di soldi quando si diffonde la notizia che “il collezionista straniero è disposto a pagare cifre importanti”… quindi bisogna anche capire il paese, sapere cosa + facile trovare e cosa no, capire veramente tra la gente del luogo a che prezzi veramente certi film circolano o vengono venduti: ma la stragrande maggioranza di questi studiosi e collezionisti europei o americani non ci è mai stata in quei paesi - ben per loro, ad un certo punto - o non ci ha passato 15 anni come ho fatto io: e si che anche io agli inizi l’ho preso nel didietro molte volte prima di capire meglio come funzionano le cose, di ambientarmi, di fare amicizie vere e non solo di interesse) …:pero’, ripeto, oltre al feticismo collezionistico (sul quale ormai mezzo sud est asiatico ci vive di rendita), questi collezionisti occidentali sono anche coloro che in finale studiano, restaurano, diffondono, chiariscono ed esplicano una cinematografia altrimenti studiata e divulgata da nessuno neanche nei paesi di origine. Quindi se da un lato mi fa rabbia vedere come questo cinema e la riscoperta e successiva diffusione di queste pellicole sia dovuta a gente che ha risorse economiche a non finire, e’ altrettanto vero che se riusciamo a vedere e sapere sempre più pellicole ed informazioni su questi film, e’ proprio grazie a loro.
Figurati al TFI di Taipei, che e’ l’archivio nazionale del cinema, mi han detto che neanche si provano a cercarli questi film perché hanno valori culturali prossimi allo zero e non rappresentano nessunissima immagine oleografica del paese (come se alla Cineteca di Bologna o in qualsiasi archivio del cinema italiano si ignorassero di proposito gli spaghetti westertn perchè non rappresentano una immagine bella e armoniosa del nostro paese e delle sue bellezze storico-paesaggistiche: scelte veramente suicide che possono portare solo alla scomparsa di certo tipo di cinema del passato).
Ma anche alla cineteca di Bangkok mi han detto chiaramente che questi film son veramente gli ultimi della lista ad essere eventualmente presi in considerazione o a essere cercati di recuperare, studiare e diffondere… perchè è più importante trovare film d’amore o romantici o drammi perchè offrono una certa immagine del paese, della società, ci son canzoni d’amore passate alla storia e cose del genere… insomma c’è uno studio parziale e dettato solo da criteri spesso puramente patriottici o etnocentrici che non servono assolutamente a niente.
Un po’ meglio in Indonesia dove fortunatamente ci sono moltissimi appassionati (l’ho sempre detto: gli indonesiani sono in gamba anche se vivono in una società purtroppo veramente ingiusta e strapiena di problemi a non finire), studiosi e ricercatori seri, libri, pubblicazioni, musei, tentativi di restaurare e diffondere sui canali satellitari le vecchie pellicole (purtroppo in Indonesia e Malesia il media DVD e tutti i media fisici come CD e altro son stati cessati di produrre dalle major già nel 2016 e si punta tutto solo su formati adatti agli iphone e ai cellulari).
Quando vado a Chow Kit, il quartiere degli immigrati indonesiani a Kuala Lumpur, ogni giorno i negozi di elettrodomestici trasmettono vecchi film indonesiani: horror, action, fantasy, sword’n’sorcery, polizieschi… e c’è sempre capannelli di gente seduta, in piedi, seduta sull’asfalto a guardarli. E quando ti metti a parlare con loro è bellissimo: “ah se ti piace questo film allora devi guardarti anche quest’altro, se ti piace uesto attore allora devi guardare questi altri film” e così via. E’ bellissimo perchè veramente gli si apre il cuore quando vedono altra gente interessata al vecchio cinema e soprattutto uno straniero che si interessa dei loro film.
Ma difficilmente condividono informazioni all’esterno se i rapporti sono solo online tipo tramite email o attraverso siti o pagine internet: devi essere li di persona, mischiarti tra di loro, far capire che sei uno di loro e non un anonimo tedesco che manda una email e dice “offro 500 euro per quella vhs”: d’altra parte vedi che su tutti i forum di cinema internazionale dedicati al cinema del sud est asiatico non c’è mai stato o non ha mai partecipato nessuno da Thailandia, Indonesia, Malesia, Singapore… al massimo intervengono solo sui mercatini per offrire film genericissimi a prezzi scandalosi e il loro apporto si limita solo a quello. E quindi, non offrono ne contributi informativi importanti (spesso leggo da arte di studiosi tedeschi o inglesi che le informazioni che si trovano sui siti in lingua originalie aggiungono solo confusione alla confusione, a dimostrazione che non esiste - ed è vero, purtroppo - un dibattito ed una ricerca così sviluppata come in occidente) ma contribuiscono solo a creare un mercato dai prezzi vorticosamente sempre piu alti, anche perchè mi girano le palle quando sento tailandesi che dicono: “se vuoi quel film, te lo faccvio 50 euro… ne ho circa 200 copie a casa, non lo trovi da nessun’altra parte se non da me”)… insomma, son vari fattori che nel corso degli anni mi han progressivamente allontanato dalla ricerca di questi vecchi film, tra collezionisti arrapati e accecati ma dal portafogli stragonfio e gente del luogo che ben se ne approfitta. “50 US$, no big money for you”. Eh, insomma…
Come vedi, purtroppo e’ un settore di studio ancora troppo sbilanciato, di nicchia e sul quale vertono piu’ interessi economici che una vera e propria voglia di creare condivisioni e dibattiti a livello più ampio. Poi, ovvio, ci sono le fortunate eccezioni… ma mi augurerei che ci fosse piu interscambio culturale tra occidente e oriente su queste cose e non un puro e semplice rapporto di profitto e prezzi vorticosi. Perchè son convinto che il cinema - qualsiasi tipo di cinema: bello o brutto, vecchio o nuovo - deve essere patrimonio mondiale, come tutta l’arte. Avrei potuto essere milionario se anche io avessi avuto la faccia tosta - quando ero in tailandia e su consiglio di collezionisti di la (autoctoni o stranieri che vivono li da anni) - a vendere bischerate a 50-100-200 euro… ed invece ho sempre anteposto l’idea di diffondere queste cose a basso prezzo per permettere a tutti i potenziali interessati di interessarsi e fruire di questi film, giusto per creare piu appassionati e cultori. Ed invece oggi mi ritrovo a campare con 20 euro a settimana e senza lavoro, mentre certi stranieri che vivono laggiu si son comprati case e macchine di lusso a vendere film anche a 500 volte il prezzo che li facevo io. Son approcci differenti, il mio basato sulla volontà di far conoscere questo cinema ai piu e quello degli altri basati sulla pura exploitation verso altri collezionisti, appassionati e studiosi. Boh, di sicuro paga piu la loro che la mia, anche perchè comunque chi studia, ricerca e diffonde poi uesti film, pare abbia risorse a non finire ed io ormai mi son fatto solo la nome di “quello che gira il mondo e riesce a trovare film rari rivendendoli a due lire”. Eh vabè. Ma mi consolo col fatto che se alcuni film fortunatamente riescono a girare anche da noi, è anche grazie a me… meglio che niente…
E’ soprattutto per questo che ho in gran parte abbandonato queste ricerche ed ho avuto un pò una crisi di rigetto perchè son rimasto deluso da tutti, buoni e cattivi, occidentali e orientali… ultimamente ho spostato i miei interessi e le mie ricerche sulla storia della musica rock metal e punk di quei paesi piuttosto che sul cinema: c’e’ meno interessi economici e più vera condivisione di idee e opinioni con gli appassionati di quei luoghi