Tell your children - Reefer madness (L. Gasnier, 1936)

Visto finalmente questo leggendario titolo, in una versione ricolorata edita dall’etichetta olandese E1 Entertainment (zero extra, manco il menù! solo lingua inglese e sottotitoli olandesi; qui sopra la cover).

Il film, pur essendo fiction, per costruzione e messa in scena rientra pienamente negli standard dell’educational movie dell’epoca, in pieno gusto something weird video (compresa qualche concessione all’exploitation, come gratuite inquadrature di cosce e giarrettiere).
Rispetto a quanto letto negli anni intorno a questa pellicola, devo dire che è molto meno esagerata e inverosimile di quanto si dica, nel senso che sbraca del tutto soltanto negli ultimi 15 minuti (nei quali avvengono eventi che potrebbero al limite essere conseguenze dell’abuso di droghe e sostanze psicotrope ben più potenti), mentre invece per tutta la prima parte del film gli effetti descritti della marijuana sono bene o male verosimili, anche se spinti un po’ all’eccesso (fou rire, disinibizione, sottovalutazione del rischio, …).
La cosa interessante è che, trattandosi di una pellicola con finalità educativo-divulgative, non si tende a demonizzare il consumatore in sé (nella fiction la società bigotta lo fa, ma tale giudizio viene messo in cattiva luce e successivamente ribaltato), quanto la malefica sostanza e chi la traffica e la commercia. Il consumatore infatti è concepito come “il possibile figlio del potenziale spettatore”, e pertanto per favorire l’empatia deve essere tutelato e compreso, piuttosto che additato e messo alla gogna.

Un’annotazione in merito alla versione ricolorata: solitamente trovo queste operazioni deprecabili e poco rispettose, in quanto si sacrifica la fruizione dell’opera nella sua versione originale per accaparrarsi il favore di una manciata di spettatori in più, che non sarebbero in grado di guardarsela se fosse in bianco e nero. In questo caso però ho apprezzato molto l’utilizzo creativo che è stato fatto di questa tecnologia per quanto riguarda la pigmentazione del fumo: mentre quello che esce dalle normali sigarette è bianco, quello degli spinelli è di volta in volta rosa, blu, verde, arancio, viola, giallo e via dicendo, dando un tocco di colore e psichedelia ad un film che, pur essendo diventato un cult degli stoners, a livello visivo resterebbe altrimenti piatterello e privo di grande inventiva.

Qui mi manca parecchio l’iconcina dello smokorama che si usava sul vecchio forum!

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