The Exorcist - L'Esorcista (W. Friedkin, 1973)

Va ricordato come Padre Dyer fosse interpretato da un vero sacerdote, William O’Malley (deceduto. In luglio, a 92 anni). Che in effetti, più che il classico “muso da prete”, aveva l’aria del tipo godereccio, più a suo agio in discoteca che in canonica. Dopo il film, comunque, proseguì nel sacerdozio… :blush:

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William O’Malley, giusto? Tra l’altro è morto da poco.

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Ehm…

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Pensa che stavo per scrivere “pareva uno a cui piaceva la gnocca” !:grimacing:Eh, i preti irlandesi, o di origine irlandese. Non hanno esattamente buona fama… :scream:

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Forse ha contribuito anche l’interpretazione di O’ Malley a trasmettere l’immagine del prete gaudente, lui lo rendeva comunque in maniera più cinica rispetto al personaggio letterario (che era sì un mattacchione ma più fanciullesco nei modi, anche nell’aspetto - viene descritto come di corporatura minuta e con gli occhiali, mentre l’attore che lo impersonava aveva anche una aspetto abbastanza da figaccione per così dire).

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reprise estiva 1982

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Probabilmente la frase pubblicitaria era, ed è, ancora attuale

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non per fare la gran figa di gomma, ma a me non ha mai toccato un nervo. ci è quasi riuscito quando lo rividi in extended version in sala, ma più per il sonoro a busso e per il contagio da cagotto isterico che avevano tutti già durante la coda all’ingresso (con tanto di ragazzine che nei bagni o alla cassa fingevano di svenire). ma in sé e per sé sconvolgente direi proprio di no.

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Per me rimane il film perfetto. Non mi terrorizza, però ha quella messa in scena che sa dove colpire lo spettatore. Effetti visivi ed audio, ancora oggi, fanno la loro figura. È l’unico film che riesce a farmi tenere alta la tensione. Per me più anni passano e meno invecchia

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Soggettivamente può spaventare e turbare o no ma oggettivamente ha avuto un’enorme influenza sull’immaginario collettivo. Di gente che si è spaventata guardandolo ne conosco e non era una trovata pubblicitaria che alcuni spettatori nei Seventies si erano sentiti male in sala (ne aveva parlato Blatty in un’intervista). Forse perché, oltre all’efficacia degli effetti speciali e la bravura di Friedkin, scavava in un argomento ancorato alla realtà e che fa discutere anche oggi. A me non ha fatto paura ma lo amo, uno dei miei horror preferiti di sempre.

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Anche a me personalmente non fa paura. Però quel suo fascino dovuto ad una eccellente costruzione della storia, la bellezza delle musiche, dei trucchi vari ne fanno uno dei classici che non mi stancano, anzi. Poi bisogna considerare che all’epoca in cui uscì affrontava una tematica quasi sconosciuta e risultava come un qualcosa di rivoluzionario

intendiamoci non pongo in essere il film, che ritengo qualitativamente notevole specie per gli standard di allora e forte di un sistema rappresentativo che può suggestionare i più sensibili al tema e i più timorati di satanasso, e posso capire che collezionò i suoi bravi svenimenti (anche se a dire il vero ho da parte un articolo del corriere che smentisce l’aneddotica delle perdite di sensi a go go). ma non lo trovo un capolavoro, lo rivedo volentieri senza però entusiasmarmi e soprattutto sul fronte emotivo non mi tocca perché le mie paure e i miei spettatoriali punti deboli sono altri e tutt’altro che esoterici o metafisici. non sono sostanzialmente concorde con lo slogan che lo vuole il film più sconvolgente del secolo. a parità di platea, è una palma che spetterebbe d’ufficio a threads.

Sul problema svenimenti ecc andrei effettivamente cauto. Fu più una trovata pubblicitaria che altro. Gli shock li causò senza dubbio, ma da qui a svenire oppure abortire, per un semplice film, ce ne vuole

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A me, da ragazzo, inquietò abbastanza. Oggi lo vedo con un certo distacco e continuo ad apprezzarlo moltissimo: gran film.

In merito agli svenimenti in sala: il padre di un mio ex-collega raccontava di aver personalmente visto gente che abbandonava la sala infastidita o spaventata dalle scene di possessione demoniaca.

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Si, ci sta che abbandonassero la visione per la durezza di alcune scene. In quel periodo determinate cose non si erano mai viste e mettici il fatto che, all’epoca, erano tutti più creduloni di oggi e il gioco è fatto. Bisogna andare a ritroso nel tempo e “immergersi” nei modi di fare e pensare in voga a quei tempi, e allora sì che tante cose ci sembrano più chiare e comprensibili

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Da quel punto di vista direi più impressionabili rispetto ad oggi, sì, è vero. Forse oggi si tende ad essere un po’ troppo assuefatti alla violenza e alla barbarie in genere e certe immagini non suscitano più il sentimento di orrore.

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Siamo vaccinati, su certe cose. Purtroppo, o per fortuna…:roll_eyes:

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Basta guardare un telegiornale per comprendere bene l’assuefazione alla violenza. Ormai determinate cose si vedono giornalmente per cui abbiamo perso la meraviglia di una novità, seppure nel caso del film in questione non propriamente si può dire di liete novità

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non so quanto sia davvero questione di oggi rispetto a ieri, perché a me il film non smosse un dente da latte neanche in preadolescenza - ma ripeto in tal caso sono indubbiamente io che covavo paure più concrete. però ricordo di non essere stato il solo allora a concludere con un “beh? tutto qui l’attacco cardiaco?”.

secondo me anche allora più del film, al quale non è negabile una sua intrinseca potenza e forza (se poi si crede a certe sfere e dimensioni, ciao arterie), ci si lasciava facilmente suggestionare assai più dal tam tam mitologico dei malori e degli svenimenti e delle madri che si mettevano vicendevolmente in guardia a suon di “non fateglielo assolutamente vedere o resterà traumatizzato a vita”. in ogni caso dando a cesare quel che è di cesare, nel campo quest’opera è stata un crocevia di non ritorno.

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Ma infatti. Al di là dei suoi meriti artistici effettivi (pur presenti, e innegabili), è una pietra miliare. Che ha segnato, come nessun altro film prima o dopo, il cosiddetto “immaginario collettivo”. A livello mondiale. Un merito incontestabile, direi…:heart::sunglasses::cocktail::ok_hand:

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