Visto ieri notte su Sky Primafila dato che, con i cinema chiusi, il secondo film dei gemelli D’Innocenzo è uscito in prima visione sulle varie piattaforme di streaming on demand.
Sento che per certi versi devo ancora metabolizzarlo ma è innegabilmente un film potente e ambizioso.
Forse (e sottolineo il forse) è un mezzo passo indietro rispetto al bellissimo La terra dell’abbastanza (almeno per i miei gusti) visto che questo Favolacce soffre un po’ una prima parte non all’altezza dell’ultima magnifica mezz’ora che, tra la varie cose, contiene un paio di situazioni e di sequenze davvero fenomenali.
È un film pessimista, nerissimo, che non lascia speranza a nessuno e che sposa una tesi terribile ma allo stesso tempo piena di pietà (intesa come pietas).
Visivamente ha momenti bellissimi e ricercati, bello anche l’uso degli spazi e delle location.
Bravi anche gli attori (con alcuni volti fantastici), e anche Elio Germano interpreta bene il suo personaggio - che ha una scena madre verso la fine, molto bella - .
Il titolo acquista molto senso alla fine della visione, alla fine è realmente una favola cupa (o una serie di favole cupe che convergono verso lo stesso, terribile, finale) ma senza morale, senza giudizi etici e senza insegnamenti da trarne.
Una favola ambientata in un posto insidioso, con personaggi crudeli che fanno cose crudeli, raccontata da una voce off sgangherata e non rassicurante (e a volte non perfettamente comprensibile, chissà perché Max Tortora l’ha fatta così…).
Vedetelo e ne parliamo (lo trovate su Sky Primafila, Chili, Infinity, CG Digital, Rakuten, Timvision e Google Play)
Vedendolo su Sky ho potuto mettere i sottotitoli, spesso necessari, almeno per me, visto che a volte si capisce a fatica cosa viene detto.