[FESTIVAL] Etrange Festival 2025

perlustrato il bill da cima a fondo (particolare in quanto non annovera solo titoli inediti ma ripesca anche superchicche dimenticate o smarrite, vedansi il weird-porn postatomico cafè flesh, ma anche mafu, woman in a cage, schegge di follia, riflessi sulla pelle, i diavoli o suzuki) ed eccomi pronto a mettere in fila i titoli che più mi ubriacano d’hyperol, anche se di getto sarei ghiotto verso quasi tutti:

ovviamente karmadonna (che letto dislessicamente o tutto d’un pezzo pare pure la contrazione di una bestemmia): rispetto a quanto già scritto, ho notato che anche parte del cast è la medesima di a serbian film. c’è co-protagonista sergej trifunovic, che personalmente avrei premiato per il lavoro attoriale fatto incarnando vukmir. unica nota che mi lascia un po’ stranito è la durata extrastrong: 2 ore per un plot simile non saranno esagerate e a rischio maionese impazzita?? lorenzo que dixe?

poi bulk, che segna il sempre graditissimo ritorno di ben wheatley, qua in chiave psichedelica-uncanny e quasi inconsumabile come già fu a field in england, per chi scrive la sua prova migliore assieme a in the earth

già dal frightfest ho dato per vincentissimo flush, del quale per trap-location situazionale holy shit! è praticamente l’anticamera e chi l’ha visto mi ha assicurato che è una bomba. secondo me ha tutte le carte in regola per potersi conquistare un suo scranno nel regno dello stracult anche qui da noi.

ci sarebbe poi la chiusa del trittico 2551, ma ancora devo riuscire a mettere le mani e gli occhi sui primi 2 capitoli.

interessantissimo, almeno sulla carta, anche squealers, che sembrerebbe a quanto ho capito una sorta di found footage ambientato in un mattatoio che sposa le tematiche del cinema di loach. e ho detto tutto.

nonostante le pregresse dritte di @LorenzoCardoso in seno ad altri festival, non ho ancora/mai visto alcunché di kirill serebrennikov e devo ancora capire se del suo cinema ci si può fidare o no. ma un biopic su mengele realizzato adottando il suo stesso punto di vista per ragionare sul male visto dall’interno (das werschwinden des joseph mengele) impossibile non parcheggiarlo in wishwatchlist.

non mi era piaciuto manco per un minuto l’iperbolico la lingua asesina, ma una seconda chance non si nega a nessuno e per certo cielo ha un plot che è tutto un programma: vediamo se la pausa quasi quarantennale ha portato consiglio a sciamma, cinematograficamente inattivo dal 1997.

the old woman with the knife è una variazione dei sicario-movies in chiave intima-esistenzialista con passaggi di consegne tra vecchie e nuove generazioni, cambi di codici etici e modus omicidiandi, senza tralasciare l’aspetto action e la violenza sfrenata. dirige il min kyu-dong di memento mori

e poi odyssey, terza prova di un regista che quanto a tuffi nel più buio e profondo baratro urbano non ha mai tentennato.

ce ne sarebbero almeno una dozzina ancora ma mi fermo qui

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