[FESTIVAL] Etrange Festival 2025

Quest’anno ho visto davvero pochi film di questo festival, soprattutto perché nel week-end sono andato al Cinéma Interdit di Bruxelles, ho saltato una proiezione serale perché ero completamente esausto ed un’altra a causa degli scioperi. Risultato: sono riuscito a visionare solo 3 film :sweat_smile:

  • La città proibita di Gabriele Mainetti: che figata! :star_struck: Un bel mix di arti marziali e commedia alla romana, con un simpatico Enrico Borello e una splendida e badass Yaxi Liu, che fanno da contraltare alla più matura e nostalgica coppia formata da Marco Giallini e Sabrina Ferilli. Battute divertenti, tenere scene romantiche e brutali scene d’azione (quelle al ristorante sono coreografate alla grande!). Cosa si potrebbe volere di più? Ah sì, che in Italia se ne facessero altri di film così, con cuore e ambizioni !

  • Mavr di Adilkhan Yerzhanov: un regista tanto prolifico da mantenere quasi da solo il cinema kazako, una coppia - l’impassibile Berik Aitzhanov e la combinaguai Anna Starchenko - che torna insieme dopo il magnifico Steppenwolf, con un cambio di location dalla solita steppa all’insolita metropoli, ma con una costante che non cambia mai: l’originalità di un cinema che ha sempre il sapore di una favola dark, e che, questa volta, cucina alla sua salsa neintepopodimeno che Drive di Refn … e funziona alla grande! Un altro film che rivedrei volentieri perché il regista riesce a fare un cinema popolare che intrattiene senza rinunciare alla sua cifra autoriale, sempre velatamente tragica.

  • Karmadonna di Aleksandar Radivojevic: a tratti si respira l’aria di A Serbian Film con una figura cristica rinchiusa in una specie di manicomio/reality show dove dispensa lezioni di vita, ma in realtà si tratta di un figlio di Buddha (e non é una battuta di cattivo gusto), lo stesso che telefona ad una donna incinta per intimarle di assassinare varie persone colpevoli, a suo dire, di degradare quel mondo che ci é stato generosamente offerto (per cui una spiegazione ricorda il segmento centrale di The Tree of Life)! Una galleria di personaggi incredibili (tra tutti, l’uomo in accappatoio che usa la tortura come passatempo, ma con stile) e un modo di dirigere le scene allucinante, tanto l’inquadratura ondeggia in tutte le direzioni, contribuiscono a creare un film caotico ed anarchico, che oltraggia e sbeffeggia tutto e tutti. Si esce dall’esperienza un po’ storditi, ma viva la (new, I hope) Serbian wave!

In allegato, la magnifica locandina:

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beh per forza, il regista è lo sceneggiatore di srpski. ignoravo fosse passato dietro la mdp. incredibilmente si è dato una mossa prima lui di spasojevic e biro congiunti, che sono riusciti nell’impresa di tenere congelato un film per quasi un decennio. devo dire che del tuo terzetto è l’unico che mi ingrifa. bellastoria, son curioso duro.

mainetti l’ho già visto ed è grande festa ajazzone.

di mavr m’ha smontato il paragone con drive che non è un film che amo.
dando un’occhiata al programma mi fanno gola tutti anche dalle sole presentazioni/anteprime. circa il 40% del pacchetto ha fatto transito anche al frightfest (un titolo di questi che mi fa litri di sugo già da allora è flush, che quanto a survival-location sembra il diretto discendente di holy shit!. dopo leggo bene tutto e torno.

noto la presenza di ice tower, che a quanto so vede la presenza di gaspar noè come co-protagonista al proprio attoriale esordio.

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perlustrato il bill da cima a fondo (particolare in quanto non annovera solo titoli inediti ma ripesca anche superchicche dimenticate o smarrite, vedansi il weird-porn postatomico cafè flesh, ma anche mafu, woman in a cage, schegge di follia, riflessi sulla pelle, i diavoli o suzuki) ed eccomi pronto a mettere in fila i titoli che più mi ubriacano d’hyperol, anche se di getto sarei ghiotto verso quasi tutti:

ovviamente karmadonna (che letto dislessicamente o tutto d’un pezzo pare pure la contrazione di una bestemmia): rispetto a quanto già scritto, ho notato che anche parte del cast è la medesima di a serbian film. c’è co-protagonista sergej trifunovic, che personalmente avrei premiato per il lavoro attoriale fatto incarnando vukmir. unica nota che mi lascia un po’ stranito è la durata extrastrong: 2 ore per un plot simile non saranno esagerate e a rischio maionese impazzita?? lorenzo que dixe?

poi bulk, che segna il sempre graditissimo ritorno di ben wheatley, qua in chiave psichedelica-uncanny e quasi inconsumabile come già fu a field in england, per chi scrive la sua prova migliore assieme a in the earth

già dal frightfest ho dato per vincentissimo flush, del quale per trap-location situazionale holy shit! è praticamente l’anticamera e chi l’ha visto mi ha assicurato che è una bomba. secondo me ha tutte le carte in regola per potersi conquistare un suo scranno nel regno dello stracult anche qui da noi.

ci sarebbe poi la chiusa del trittico 2551, ma ancora devo riuscire a mettere le mani e gli occhi sui primi 2 capitoli.

interessantissimo, almeno sulla carta, anche squealers, che sembrerebbe a quanto ho capito una sorta di found footage ambientato in un mattatoio che sposa le tematiche del cinema di loach. e ho detto tutto.

nonostante le pregresse dritte di @LorenzoCardoso in seno ad altri festival, non ho ancora/mai visto alcunché di kirill serebrennikov e devo ancora capire se del suo cinema ci si può fidare o no. ma un biopic su mengele realizzato adottando il suo stesso punto di vista per ragionare sul male visto dall’interno (das werschwinden des joseph mengele) impossibile non parcheggiarlo in wishwatchlist.

non mi era piaciuto manco per un minuto l’iperbolico la lingua asesina, ma una seconda chance non si nega a nessuno e per certo cielo ha un plot che è tutto un programma: vediamo se la pausa quasi quarantennale ha portato consiglio a sciamma, cinematograficamente inattivo dal 1997.

the old woman with the knife è una variazione dei sicario-movies in chiave intima-esistenzialista con passaggi di consegne tra vecchie e nuove generazioni, cambi di codici etici e modus omicidiandi, senza tralasciare l’aspetto action e la violenza sfrenata. dirige il min kyu-dong di memento mori

e poi odyssey, terza prova di un regista che quanto a tuffi nel più buio e profondo baratro urbano non ha mai tentennato.

ce ne sarebbero almeno una dozzina ancora ma mi fermo qui

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Wow, hai veramente esaminato la programmazione in profondità: alcuni titoli non me li ricordavo neanche :grin:

Questo mi dava un po’ l’impressione di un film alla Bertrand Mandico, con meno estro e meno talento, ma magari mi sbaglio io: in ogni caso, veder la moglie dietro la cinepresa e il marito davanti é di per sé assai curioso :laughing:

Le 2 ore passano che é un piacere: alcune scene sono abbastanza lunghe, ma contribuiscono a rafforzare il clima di follia generale!

Ho un amico che apprezza il regista e che lo ha visto ed é rimasto molto deluso, vale quello che vale, ma lo ritiene un passo falso nella carriera di Ben Wheatley.

Sembra più una barzelletta che un film, ma magari per una serata cinema trash puo essere un buon candidato!

Nella mia lista dei film da vedere un giorno…non credevo che il regista fosse lo stesso, tra l’altro facendo un tale cambiamento di genere! Bisogna che recuperi entrambi !!!

Idem per questo, non ero a conoscenza che fosse lo stesso regista di Hyena

Avrei dovuto scrivere il post prima dell’inizio del festival, cosi, con i tuoi consigli, avrei evitato di perdermi tutti questi bei film :smiling_face_with_tear:

P.S.: il film di Kirill Serebrennikov lo vedro direttamente alla sua uscita in sala, tanto non sbaglia mai, anche se la critica lo ritiene più “classico” rispetto ad altri suoi lavori, sono sicuro che sarà, come al solito, memorabile!

P.P.S.: Adilkhan Yerzhanov é veramente un regista sottovalutato (non dall’Etrange, ma dalla distribuzione) e consiglio a tutti i suoi film: puo non entusiasmare, ma dubito che si possa non trovarci niente d’interessante.

P.P.P.S.: in questo senso, i miei dispiaceri sono non aver potuto vedere : Cadet e Kazakh Scary Tales del suddetto regista kazako, Le Sourire vertical (sperando in una riedizione anche al cinema “normale”), Theatre of Horrors: The Sordid Story of Paris’ Grand Guignol (spero facile da ritrovare) e la serata presentata da Christophe Bier (perché é un evento a sé stante).

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beh dai hai compensato con karmadonna, che a quanto scrivi (e considerato lo staff) esperito in sala deve essere un’invidiabile bottarella.

se flush sembra una barzelletta o un divertissment trashacchioso come lo sembrava holy shit! preparati a ridere pochino e a sbalordirti per il lavoro di scrittura visiva. ti consiglierei di prepararti magari proprio partendo da quest’ultimo. magari poi sono due opere differentissime nonostante l’ambientazione (che poi: come è tecnicamente possibile restare incastrati con la testa in un bagno turco il cui buco è largo si e no quanto un braccio??)

a me tolta l’animazione e il nuovo joe begos (al quale comumunque prima o poi concederò copertura, pur non avendo finora apprezzato alcunché di suo) a me bene o male interesserebbero tutti. ma devono ancora fare il loro bravo giro di ottovolante per altri festival prima di finire in sala - ammesso vi riescano - o diventare casi da passaparola.

ci si risente dunque tra qualche settimana, quando avrò spero recuperato altrimenti almeno un quartetto dei titoli che ho preso di mira.

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Volevo solo segnalare che, alla fine, La città proibita ha vinto sia il premio del pubblico che il premio Canal+: che bella soddisfazione per Mainetti & Co. (e per il cinema di genere italiano di questi ultimi anni) !

In più, ecco un bilancio dell’edizione da parte di una rivista online, che segue il festival ormai da molto tempo.

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è servito ad accentuare ancor più la fame verso odissey e flush, e a farmene venire per cadet che sulla carta non mi pareva tutto sto gran liquore. ma credo che col tempo, se ne avrò, li coprirò tutti.

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