Il Capriccio di Paola (Arduino Sacco, 1984)

Non mi ritengo un esperto di bruttezze su pellicola, ma sono sicuro di aver toccato il fondo della cinematografia universale avendo ampiamente esplorato la vasta filmografia di Arduino Sacco, uno dei registi più controversi del cinema italiano.

Controverso perché Sacco se ne infischiava totalmente di un qualsivoglia linguaggio cinematografico, realizzando lungometraggi imbastiti da porcherie immonde, montaggio fin troppo sperimentale e sproloqui velleitariamente filosofici…filosofia da biglietto dei baci Perugina!

Parlare di lui e dell’enorme quantità di cose fatte nell’arco della sua attività prenderebbe troppo tempo e pertanto oggi basterà spendere qualche parola su IL CAPRICCIO DI PAOLA, il peggior risultato del regista anconetano e ora si vedrà il perché.

Il Capriccio di Paola è un film desolante, quasi mistico, proclamante di un sesso gioioso e perverso ma in realtà emanante di depressione e malinconia.

Commentato per 3/4 della durata da un brano di indefinibile genere, acid pop sperimentale, con tastiere impazzite e sonorità quasi etnico-orientali.

La trama racconta del perverso Piero Pieri nei panni di uno scrittore nel bel mezzo della composizione di un romanzo erotico. Questo elemento farà si che i personaggi “prendano vita” e assisteremo quindi a varie scenette slegate tra loro che comporranno la storia del libro. Le scene sono memorabili per la totale assenza di un qualsivoglia erotismo, attrici che sono un insulto alla bellezza (altra caratteristica dei film sacchiani), fotografia con scarsa luce ed una MDP sfocata.

Si sa, Sacco amava inserire scene di sesso estremo e qui si va “a cavallo” (quasi come il tema del film). Rimarrà impressa nell’immaginario collettivo la celebre scena nella stalla, dove l’equino (ovviamente contro la sua volontà) viene masturbato dalla costretta Carlotta (che lancia spesso sguardi scocciati e rassegnati alla telecamera). Al cavallo però non piacciono le gesta e preso da una furia di rabbia incomincia a calciare con lo zoccolo ed ecco che la poveretta indietreggia in tempo senza ricevere lo zoccolo in faccia e a Sacco, spaventato, cade la telecamera e la scena si interrompe improvvisamente.

Ma ci sono anche altre scene degne di memoria. Per esempio, dopo la scena del cavallo, vediamo Pieri seduto su un divano, rivolgersi agli spettatori sproloquiando parole inutili e chiamare a sé Carlotta. La giovane arriva e trova su un tavolo un fallo di gomma che Pieri, con una faccia da Fantozzi eccitato e un linguaggio da maniaco, incita a inserire dentro di sé….ma finisce il primo tempo e i primissimi fotogrammi del secondo tempo non sono dei migliori : Carlotta sta eseguendo un fellatio a due giovincelli e totalmente a caso uno dei due estrae una pistola e spara verso le parti intime della ragazza che, con un sonoro spostato e una recitazione degna di un film Dudy Steel, continua a masturbarsi con del liquido rosso che dovrebbe simulare del sangue, come se non fosse successo niente.

Durante la visione lo spettatore ha più l’impressione di trovarsi davanti ad uno scherzo, ad una burlata fatta tra amici che a guardare un film di formato e messa industriale. Pensare che infatti questo guazzabuglio sia stato stampato in 15 copie e distribuito a livello nazionale, ottenendo anche un discreto successo (come dimostrano le stampe locali dell’epoca) è a dir poco allucinante.

La scena finale è tutta per Denise Dior (alias di Paola De Simone, da cui il titolo). Con uno stacco di montaggio piuttosto grezzo, si ritorna come location nella stalla della scena precedentemente citata. Paola prende il membro del cavallo e la scena è ancor peggio di quella passata, poiché l’animale è qui visibilmente nervoso, non permette atti sessuali e pertanto la durata è molto più breve.
Infine per concludere alla “CAZZO DI CANE” (proverbio amato da Sacco che riflette 3/4 dei finali delle pellicole della filmografia sacchiana) vediamo Cecilia entrare in una stanza e buttare nel fuoco del camino le pagine del manoscritto, sentendo la voce di Pieri e degli altri personaggi blaterare “…e io bruciavo con quelle pagine” come per simboleggiare la fine di tutto. Finale piuttosto incoerente : quindi anche Pieri faceva parte del romanzo ?!

A discapito di quel che si legge in giro, il film è composto da materiale inutilizzato e scene girate contemporaneamente a MORBIDA MARINA E LA SUA BESTIA (1984) [con questo film la pellicola condivide anche alcuni “fegatelli” inseriti come raccordo narrativo]. Si ha infatti lo stesso cast con lo stesso look, medesime location e troupe.

Degna di memoria è anche la distribuzione della pellicola, dall’iter piuttosto travagliato. Finito di esser montato nell’aprile del 1985, Sacco preferisce eludere la censura facendo circolare il film senza visto. Poi nel 1988 riappare in pochissime sale un’edizione dal titolo POSSIEDIMI LANGUIDAMENTE anch’essa con visto contraffatto. Nello stesso anno sbarcherà incredibilmente anche in Giappone, con incorporate ulteriori scene animal con cani, fortunatamente amputate nell’edizione italiana. Le edizioni home video sono ancor peggio : la principale, sotto label VIDEO X, amputa i titoli di testa lasciando solamente la schermata con il titolo. La seconda si avvale del visto di un film francese ,Christine, rilasciato nel 1981 e sostituisce gli originali titoli di testa con quelli del film transalpino. Quest’edizione , approntata da ignoti nel 1989, ha il titolo di “Krista”

In conclusione, lascio alcune foto, tra cui quella di un visto censura del film contraffatto (da me ritrovato in un archivio di un cinema a luci rosse bolognese) riferito alla seconda edizione del film (il numero del nullaosta si riferisce impropriamente a quello di un film di Gaburro).





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Per quanto riguarda la colonna sonora, il nitrito del cavallo campionato è un tocco di classe.
Forse l’attrice Carlotta è tra le più carine dei film di Sacco. A volte mi chiedo, come avveniva il reclutamento degli attori. Forse qualcuno/a aveva problemi di tossicodipendenza??
Mi manca la visione di Marina e la sua bestia…

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forse sono quelle cine-sciagure più belle da leggere/sentire raccontate che da subire, ma in virtù della mia weirdomania mi hai fatto salire l’uzzolo a centomila già al terzo paragrafo. col tutto che a me i porno non interessano punto (più dei prodotti in sé, me ne interessa assai più il corredo estetico antropologico storiografico). vorrei capire se è un porno tout court o se è una sorta di dramma erotico ibrido involontariamente sperimentale. da come lo descrivi sembra più una droga letalmente tagliata che un porno.

in ogni caso

mi basterebbe questo a dargli la caccia

rido oltre la morte e la resurrezione. ok, va assolutamente affrontato.

e dire che la locandina della vhs è fantastica e molto lontana dallo scempio estetico che descrivi

per una volta però, la trama presentata alla commissione non ciurla nel manico ed è abbastanza onesta. comunque grazie, mi hai aperto un mondo.

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Ogni tanto provo a difendere i film di Sacco, ma non sembra un regista molto amato e popolare da queste parti :smile:

In realtà, su una cinquantina di film quanti saranno quelli con scene zoofile: 5, 6 ? Mentre quelli che contengono rapporti sessuali tra umani, direi che sono un pò più numerosi !

Prova con Affamata, La soffitta o Residence, film decisamente peggiori, in cui non succede nulla !

Mentre Il capriccio di Paola é inventivo e originale : il cavallo che dà dei colpi di scopa su una povera attrice (o una cosa del genere, lo vidi molti anni fa) o ancora la masturbazione su una roccia appuntita :joy:

Che geniaccio, mi sà che me lo riguarderò!

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mi sembra di capire che va esperito col medesimo approccio con cui si gusta intrigo di vani o certi soqquadri di polselli, proia, pastore, bergonzelli o scotese

sempre meglio. annotati.

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Sacco è il maestoso cocktail tra un poco di delirio para-Polselliano, la sgradevole artigianalità di un Dario Lussuria e l’insopportabile anticonformismo Ciccioliniano.

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Pare che del reclutamento si occupasse lo stesso Pieri. A lui si deve il lancio di Marja Armi, oggi stellina del trash finlandese.

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Polselli diceva che Pieri poteva “procurare” di tutto, non aveva scrupoli o ritegno… :pig::pig::pig:

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L’idea dello scrittore che interagisce con i personaggi è un chiaro omaggio a Pirandello.

La protagonista che cammina con i tacchi sulla ghiaia incespicando è subito cult.

Che cosa fuma Piero Pieri? Sembrano dei sigari sottili…

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Noooo! Invece lo amiamo tutti alla follia. Le sue pretese artistiche applicate a film come questo lo rendono unico. Neanche in Francia s’è arrivati a tanto. Neanche negli USA. Come si fa a non amarlo?

Uno così deve essere considerato patrimonio dell’umanità.

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Vedi? Ne avevo già scritto. Una persona veramente sgradevole.

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Guardate bene l’ammucchiata hard finale di OH ANGELINA! di Bruno Vani. A un certo punto Pino Curia spinge via lo sgradevole Pieri che gli è quasi addosso e sembra mandarlo a quel paese…

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Non ho visto il film in questione, intendiamoci. Ma… non è che per caso Pieri “ci provava”, forse preso dal delirio orgiastico, col Curia? Che poi, pure quest’ultimo,era un altro “esemplare” notevole, a modo suo, dell’hard italiano di allora… :disappointed:

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Ahahah, grande Zardoz!

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Fra un Vani, Curia, e Pieri, parafrasando il gobbetto defunto: pensare male è legittimo, o quasi… :grin::pig::wink:

Assolutamente! Quando vidi Rand Rover, affittato in VHS un po per caso dato che la copertina mi ispirava, fu una folgorazione e da allora cominciai a ricercare tutti i suoi film e ad oggi, tranne gli scomparsi, penso me ne manchino 7/8, principalmente quelli con Marina perché non amo molto l’attrice e sono tra i meno originali del regista.

In ogni caso, se vuoi dei consigli, non c’é problema: io adoro il regista e alcuni suoi film sono veramente mitici!

E dei registi che tu citi, secondo me, c’é un po di Polselli, ma più ancora alcune follie di Mattei (o di Bergonzelli e Onorati per le pellicole degli anni 90).

Tra l’altro, avevo cercato di ritrascrivere la sua fimografia qui, se ti puo essere utile per orientarti nella sua complessa carriera!

Questi, in realtà, li sconsigliavo: sono film privi di interesse per me perché composti da una serie di sequenze porno molto lunghe, molto noiose e senza guizzi particolari.

D’accordo con Polselli, direi più periodo Luigi Atomico al massimo, con Cicciolina vedo poco in comune francamente e l’anticonformismo forse nei suoi scritti o nelle sue interviste perché nei film non ne ravviso.
In ogni caso, 2 su 3 sono nomi unici nel panorama italiano come Sacco!

Sempre detto che é unico e inimitabile :grin:

Per la Francia, conosci Jean Luret? Se no sugli USA sono decisamente ignorante, ma spero per loro che qualcuno che si ci avvicini sia esistito!

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Penso che il porno USA è, in qualche modo, più lineare considerato che anche quel genere viene, perdonami la ripetizione, considerato un modo per far soldi. Noi europei siamo più ‘creativi’. E in un film come IL CAPRICCIO DI PAOLA (film che non vedrei mai, devo ammettere) in cui nel finale, che fa impallidire VERO COME LA FINZIONE, quella che lo spettatore credeva essere un personaggio della storia è in realtà la deus ex-machina che ‘brucia’ anche chi quelle pagine le aveva scritte (un romanzo nel romanzo?) è un colpo di teatro che negli USA se lo sognano e che se solo uno come Sacco poteva pensare.

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me sò già insaccocciato rand rover e la tua prima volta. il capriccio di paola è in arrivo. mentre ho difficoltà a trovare sensi caldi. mi interessa più la forbice, purtroppo breve, non hard o quella dove l’hard è più o meno laterale.

Ottimo inizio:

  • Rand Rover é mitico!
  • La tua prima volta é simpatico ed ha già qualche trovata stravagante
  • Sensi caldi mi entusiasma meno, ma ha una scena memorabile riguardante delle chiavi perdute

Tutti questi film li ho visti (o li posseggo) in VHS, ma non credo che si trovino tanto facilmente in accesso gratuito sul web.

Qui eventualmente Sensi Caldi é disponibile:

https://adultload.ws/?s=arduino+sacco

Per il resto, se vuoi di preferenza non dell’hard, ti consiglierei:

  • Metti un diavolo a cena, di cui mi piace molto l’atmosfera e ha almeno una scena folle di passeggiata romana
  • La voglia nuda (intitolato anche S.&M. Sadomaso), che é la versione soft di Vania, voglio farlo con te e trovo la visione sacchiana delle pratiche S/M assai esilarante

invece Carta vetrata é più anonimo, mentre Est di notte e Fotografando lei non li ho visti, ma mi danno l’impressione anch’essi di essere meno personali

Recupererei anche i poco hard e molto eccentrici:

  • Goduria (o Il piacere, si tratta dello stesso film), dove seguiamo una banda di piccoli criminali, uno più pazzoide dell’altro, e con una presentazione iniziale del gruppo da standing ovation!
  • S.P.Q.C. Sono Porche Queste Cameriere, in cui si descrive la vita di un hotel dove i clienti e il personale sembrano tutti dei bodybuilders capitanati da una ottima Valentine Demy :grin:
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