Approfittando di una domenica di pioggia (poco importa che fosse il 3 agosto…) ho deciso di rivedere questo film dal dvd francese.
Era la prima volta che lo vedevo dal dvd, l’altra volta l’avevo visto in tv. Non possono esserne sicuro al 100% ma mi è sembrato che la copia del dvd contenesse una sequenza in più rispetto al master televisivo che ho visionato tanti anni fa.
Magari poi quella scena c’era pure in tv, io però non la ricordavo minimamente e ieri infatti quando l’ho vista sono rimasto stupito.
Mi riferisco alla scena in cui una coppia in moto si presenta alla casa perché la donna vorrebbe rispondere all’annuncio relativo alla ricerca di una babysitter. Questa situazione c’era pure in tv, quello che invece non ricordavo era che il signor Bronski strappava via i pantaloni dell’uomo e poi gli tagliava o comunque feriva il pene (che peraltro si vede spuntare dai pantaloni stracciati)
Ricordavo solo che i due venivano cacciati di malo modo ma non così, ecco…
Comunque, rivedere il film mi ha fatto uno strano effetto. Ci ho trovato un sacco di difetti (alcuni pure gravi) ma le scene di disagio domestico funzionano tutte.
Tutte le scene con la signora Bronski e le due bambine sono davvero allucinanti e mi mettono davvero a disagio. La Bronski poi dice delle cose davvero terribili alla piccola, magari tradotte perdono un po’ della loro forza ma se uno conosce il francese non può che restare di sasso sentendola rivolgersi in quel modo a una bimba.
Tutte quelle scene sono incredibili e sono il vero cuore del film.
Va però detto che la sceneggiatura è un po’ un colabrodo, anche perché i personaggi fanno delle azioni davvero inconcepibili e fuori da qualsiasi logica. Ma come fanno i Briand a lasciare la propria bambina con una sconosciuta, peraltro molto inquietante? E come fanno a lasciargliela ancora dopo che vengono a sapere che la donna ha punito la piccola? E poi come fa il padre a parlare tranquillamente col marito della donna dopo che questa è stata cacciata di casa per quello che ha fatto?
Magari sono cose che servono a far aumentare il disagio e a far incazzare lo spettatore ma mi sembra una spiegazione un po’ tirata via.
E poi come fa la mamma, alla fine del film, ad essere così calma e tranquilla? Mah…
Da questo punto di vista trovo più luci che ombre.
Così come ho trovato un po’ scadente il montaggio. Ci sono parecchi raccordi sbagliati e in una scena notturna si vede tragicamente l’ombra dell’operatore steadycam che segue la protagonista. Piccole cose che però se uno ci sta attento possono dare fastidio.
E poi tutti i pezzi in sala d’incisione con quel cantante orrendo e la sua canzone ancora più tremenda sono davvero inutili e troppo frequenti. Il pezzo non c’entra nulla con l’atmosfera del film e non serve nemmeno a creare contrasto. È brutto e basta. Davvero infausta poi la scena di metterlo nei titoli di coda, non c’entra nulla. Tra l’altro la sequenza dei titoli è attaccata con lo sputo al vero finale del film.
Però, ecco, nonostante tutto questo il film resta ancora ottimo perché, nonostante tutte queste ingenuità e leggerezze, riesce lo stesso ad avere dei momenti di disagio come raramente se ne sono visti al cinema. E il fatto che poi certe scene sarebbero impensabili da rifare oggi lo rende decisamente unico. Nessuno si sognerebbe di girare certe scene nel 2014 e non parlo solo della scena “shock” più famosa. Creare un’atmosfera simile con due bambine come “vittime” mi sembra davvero inimmaginabile.
Effettivamente… porcatroia, non riesco proprio a immaginare una classe al cinema che si vede QUESTO film!!
Comunque sì, di ingenuità, se così vogliamo chiamarle, ne ha parecchie. Ma compensa di brutto con la morbosità, tanto che se ti ci fai assorbire senza stare più di tanto attento a quello che funziona e quello che no, quasi non ci fai caso.
Ho letto il romanzo e devo dire che è una cacata pazzesca, davvero orrendo.
Il film è infinitamente meglio, più morboso e molto meno banale.
Oltre ad essere scritto malissimo (ma forse è colpa della traduzione, chissà) è davvero piatto, con personaggi che fanno cose senza senso e dicono dialoghi assurdi.
Tra le molte differenze col film segnalo l’ambientazione londinese, il fatto che la coppia dei protagonisti abbia anche un figlio piccolo, il giardiniere senza l’uncino e altre piccole cose.
Il romanzo non racconta nulla di quello che accade quando la pazza è da sola con i bambini e non contiene la celebre scena shock.
Mille volte meglio il film, senza se e senza ma.
Ho l’edizione Longanesi che si trova facilmente su eBay
Con mio sommo diletto è il film che ho scelto di far vedere a mia sorella e a mia moglie l’anno scorso, la sera del 25 Dicembre. Bellissimo vedere le loro reazioni…
Incuriosito dai vostri commenti, ho appena terminato la visione di questo film: onestamente ho fatto fatica ad arrivare alla fine Ed inoltre chiedo gentilmente a chi è più esperto di me col forum di rivelare (chiaramente sotto spoiler) dopo 13 anni, quale è secondo loro LA famosa SCENA SHOCK, perché forse sarò io diventato nel corso degli anni particolarmente insensibile, ma non ho trovato nulla in questo film che mi facesse realmente saltare dalla sedia.. boooh!
ve possino uno a uno, ora tocca che me lo cerco anch’io!
comunque
ricordo che alle scolaresche londinesi facevano vedere threads, che a 10-11 anni è davvero qualcosa che va contro la convenzione di ginevra, e a quelle nostrane delle medie the day after…
Visto anni fa perdendo abbastanza sui dialoghi. I sottotitoli per un rinco come me garantirebbero una seconda visione. Ambientazioni e storia non mi erano dispiaciute
io non riesco a capire il perché eminentemente didattico che potrebbe avere invece un già menzionato threads, più che altro, a meno che non sia stata una scuola di cinema, dato che il film lascia ammirati soprattutto a livello registico e di scrittura della mdp e punteggiatura del montaggio e partitura/coloritura della fotografia. insomma quanto a techné, dove tocca tocca liscio e chi ha detto hitchcock non ha tutti i torti (io per certi versi ci aggiungerei anche chabrol)
però incongruenze e naiveté narrative a parte (del resto già ampiamente sviscerate), lo script a mio avviso floppa su un duplice fronte:
il dare troppo spazio e potere a un sovrappiù di dialoghi e sottocontesti spesso totalmente inutili, sfrondando grezzamente i quali avrebbe potuto essere davvero tesissimo, secco e diretto portandosi a casa (e facendoli portare a noi) fior di cazzotti e memorabilia choc. meglio sarebbe stato muoversi inversamente (ci penseranno appunto maury e bustillo, e sarà una solarizzazione vincente) ed entrare nel vivo a duplice gamba tesa da subito, dichiarando subito il jolly della vendetta (che comunque come sorpresina kinder su me ha pure funzionato) e dandoci dentro di mattanza escalativa.
altra scelta infelice è stato dividerlo così nettamente con un 70% di serpeggiante e annaspante metraggio propedeutico a un solo 30% finale di ringalluzzimento - che pure per efferatezza e scabrosità è bello tosto per un film di allora (ma diciamo pure che allora il pubblico ne aveva già viste delle brutte). così com’è è solo un home invasion come tanti (troppi) ne vedremo da lì a poco, tanto più che a me il pensiero è spesso planato su la mano sulla culla (ma quanto a secchezza e cattiveria senz’altro ha detto bene chi ha detto haneke) un tot più cruento e con soffocante marchettissima musicale extra. ma in finale nulla che mi abbia propriamente sverniciato anima nervi e psiche. insomma, ipersemplificando, non mi è dispiaciuto ma non mi ha nemmeno entusiasmato.
beh ci sarebbe stato spasojevich qualche anno prima a fare di ben peggio di almeno 20 volte, ammutolendo tutti, e di lì a poco avrebbe rincalzato six. anche andando avanti da lì ai giorni nostri gli esempi non mancano certo.
Mi sono adeguato al trend e mi sono guardato pure io il suddetto filmazzo.
Sebbene la mia visione sia stata funestata da una inopportuna spezzettatura, il che sicuramente ha influito sui meccanismi della tensione e sul climax della vicenda, è incontestabile che la parabola ascendente della violenza psicologica (e non solo) messa in atto da madame Bronsky nei confronti della bambina sia efficace e lasci veramente scomodo lo spettatore.
Ho provato un moto di enorme dispiacere nei confronti di monsieur Briand, che con superficialità ha creduto di poter sistemare l’affare con l’emonumento di una certa cifra di denaro, senza rendersi conto di trovarsi davanti a un fottuto pazzo psicopatico pericolosissimo e caratterizzato da una violenza selvaggia che perpetra impunemente. Al tempo stesso quest’ultimo, monsieur Bronsky, mi ha stupito nel suo saper essere (per quanto limitato a livello intellettivo) paziente e calcolatore, mentre lo immaginavo una mina vagante pronta ad esplodere al minimo stimolo.
Non credo che il film sia scritto male, penso che solamente agli autori non interessasse per nulla la verosimiglianza a tutti i costi. Ritengo che necessitassero solo di un intreccio solido a sufficienza per poter sostenere con efficacia delle atmosfere plumbee, disperate e annichilenti; il loro scopo doveva essere, innanzitutto, mettere a disagio lo spettatore raccontando una storia “malata” ed infierire mostrando il male in un modo esplicito e diretto, spiazzando e destabilizzando.