mentre pozzetto telefona al bar è coperto da uno spot radiofonico integrale della schiuma da barba vidal
la vicina gli offre un fernet branca rimarcando due volte la marca del liquore
qua e là campeggiano manifesti della pejo a tutt’andare
alla bambina viene regalata una confezione di tic tac all’arancia
le prove vengono raccolte dentro un pacchetto di muratti ambassador (la stessa marca già sfoggiata a più riprese in oh, serafina) cui viene dedicato più di un insistito PP
non appena riesco implemento caricando e hyperlinkando tutti i rispettivi audio
nel frattempo vi invito a sbizzarrirvi con frame e audio.
c’era quello interamente dedicato al J&B, che più che un thread era la segnalazione di un sito. questo se ne stacca dirottando su tutti gli altri prodotti, sia perché quel sito compendia tutto il compendiabile in materia di J&B sia perché su quel thread si stava andando OT. se poi ci sia un terzo topic non so. in ogni caso qua si arricchisce con corpi del reato audio-fotografici
Ok, allora facciamo alcune segnalazioni “elettroniche”.
Così si sa, per quanto riguarda le pubblicità occulte di televisori e radio nel cinema italiano, Brionvega la faceva da padrona.l (quasi sempre con logo maggiorato).
Uno dei pochi film dove non si pubblicizza Brionvega è “il paramedico”. Il marchio pubblicizzato è “Autovox”
In questo spezzone abbiamo il modello di punta delle autoradio Autovox, il modello Shuttle. Veramente ben pubblicizzato.
Qui invece si vede il modello top di TV color Autovox, con tanto di telecomando in bella mostra sulle zinne della Fenech.
Poi in altre sequenze si vede il 14 pollici sempre Autovox.
Senza contare lo spottone per la Fiat Argenta e per la TV locale romana Teleregione
sempre in ecco noi per esempio, al supermercato dove viene tesa la falsa imboscata a melano melani, possiamo invece vedere il mitico insetticida kriss , che assieme al raid e al super faust è stato un temibile rivale del baygon fino al 1983, anno in cui andò fuori commercio. a oggi una sua bombola vintage è quotata 25 euro vuota,fino a 100 mezza piena.
il prodotto sottostante è invece l’autan quando ancora aveva il solo roll color ambra, che non ho più visto in giro da un pezzo…
che a docciarsi siano montagnani o edwige, il bagnoschiuma pino silvestre vidal egemonizza la spugna in ben 3 passaggi differenti del film. nel caso di renzo, appaiato anche al baby shampoo johnson:
Non è cinema, quindi non so se vale, ma ricordo un uso spudorato ne “I ragazzi della terza C”.
Addirittura i personaggi tessevano le lodi dei prodotti, quindi forse non si può neanche parlare di pubblicità occulta.
vale eccome. anzi sarebbe interessante verificare se anche in sceneggiati e telefilm italiani della forbice 74-87 si toccavano simili vertici di spudoratezza pubblicitaria.
Sempre ne “l’insegnante va in collegio”, ci sono tutti i ciclomotori della Piaggio (ricordo un primo piano sul serbatoio del Boxer" e le rare attrezzature sportive “atalasport”
Beh, questo product placement è decisamente un FAIL catastrofico… Chi mai in quest’inquadratura si sognerebbe di soffermarsi a guardare le bottiglie del bagnoschiuma?!?
e per la gioia di @Van_Harris non solo brionvega: sempre dal medesimo film, un sony è il televisore a 14 pollici usato per monitorare le mosse di franchi
A proposito di Franco e Ciccio.
Nel film “i due maggiolini più matti del mondo” nelle scene girate nella casa al mare, troneggiano in molte inquadrature barattoli di pelati Cirio.
Sarebbe bello capire come venivano “reclutate” le varie aziende…
Che poi le aziende sono spesso anche piccole aziende.
Così su due piedi ricordo la battuta sul calzaturificio di Varese (in la prof di scienze naturali) oppure anche la boutique Albanese (l’insegnante va in collegio).
sì difatti nella scena del bar del succitato tasse è a più riprese inquadrata nella scena al bar una muraglia di panettoni divisi in un paio di stock, i cui brand credo si siano estinti da lì a un paio di anni, non ne ricordo più le rispettive marche. non li ho postati perché non credo fossero granché famosi né vivi nei nostri ricordi.
sempre creduto che fossero le aziende a proporsi come sponsor alle case di produzione, specie nel caso di alcolici e sigarette, che sul fronte pubblicitario erano più discriminati quanto a esposizione televisiva e radiofonca e avevano spazi minoritari
prima volta che la sento, ma non lo escludo. il logo è troppo curato/elaborato per essere farlocco. andrebbe verificato sfogliando quotidiani sardi del 76-77.