The quiet family (Jee-woon Kim, 1998)

Film di esordio per Kim Jee-woon, che nella sua carriera si è cimentato col noir (“A Bittersweet life”), il western (“Il buono, il matto, il cattivo”), l’horror d’atmosfera (“A tale of two sisters”) e quello iper-violento (“I saw the devil”) e ha perfino tenuto a battesimo il ritorno di Schwarzenegger al cinema (“The Last Stand”); insomma è uno che si cimenta con ogni genere e possiamo dire che porta sempre a casa il risultato.

E si presenta proprio mischiando un po’ più generi ma fondamentalmente siamo di fronte a una commedia nera, che può vantare tra gli interpreti Song Kang-ho (che domina la scena come sempre) e, un po’ più defilato, Choi Min-sik.

Secondo me il film ha un inizio, anzi, una parte iniziale strepitosa e la regia è ispirata, creativa: tante scene e scenette ben costruite, ben ingegnate, con i membri della famiglia perfettamente coordinati tra loro, a volte muovendosi come ingranaggi, altre volte invece all’unisono, tanto da sembrare una cosa sola.

Tra tante scene divertenti sembra a volte che manchi/difetti un po’ il raccordo tra le stesse – ma credo sia più un problema di scrittura che di regia.
Sono dettagli, comunque.
È un bel film e possiamo dire che il regista esordisce portando a casa il risultato.

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Takashi Miike ne fece un remake 3 anni dopo, “The happiness of the Katakuris”. C’è già un thread apposito…

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