Ti pare bene. È l’inizio del film e l’uomo è lo stesso Celentano.
Si trattava di Sandra Brianza, una ragazza della redazione a cui veniva messo un cappuccio verde in testa facendole dire cose a caso.
molto interessante. di discolaccio cosa mi sai dire?
Io mi cagavo per la sigla iniziale de “La Baronessa di Carini”, per me l’impronta della mano insanguinata sul muro era insostenibile. Non vi sto a dire de “Lo Squalo” mi cagavo pure a vedere le foto pubblicitarie su TV Sorrisi e Canzoni.
Purtroppo solo che, come Dj X, era doppiato da Franco Rosi (che dava la voce anche al Tele Gattone e a tutti i filmati che introducevano gli ospiti).
Addirittura! Ricordo che quando uscì, alle fine del 1975, al cinema Induno (oggi Troisi) era pieno di bambini (io stesso avevo poco meno di 13 anni).
Stesso anno, mi pare. Si era d’effetto, ma non mi ha mai creato paure.
La memoria televisiva riguardo gli anni 70, mi riporta a ricordare quel momenti “dde ppaura” legati a canzoni e personaggi con il quale per uno o più minuti ci siamo ritrovati a “condividere” insieme quei momenti.
Da ragazzino suscitavano una paura matta fin dal primo ascolto della sigla di chiusura dei programmi e quella di Prima visione (a cura dell’Anicagis) incisa dai Mark 4 associandola agli occhi.
Già iniziando dal volto dell’annunciatrice Maria Grazia Picchetti
Quel tratto di matita perennemente nero era “impressionante” e cercavo in tutti i modi il lunedì sera, all’annuncio del film di non guardare la presentatrice.
Passiamo ai film: su tutti “Il fantasma del palcoscenico” e “Profondo rosso”.
I trailers passarono nel programma in anni separati, al termine di una puntata di Giochi senza frontiere, dove la fifa non era stata ancora smaltita dalla sigla jazzata sopra citata.
L’occhio dell’assassino di Profondo rosso nella sequenza(ripreso da Dario Argento dal film “La scala a chiocciola” di Robert Siodmak) nascosto dentro l’armadio.
Quel seguire i passi a destra e a sinistra di Amanda Righetti, per poi fissarti per pochi secondi al centro della scena, é stata veramente “‘n’ incubo”.
Non da meno sempre Dario Argento, mi fece passare notti insonni, quando Odeon (il famoso programma sul secondo canale di Ravel e Giordani) decise di mandare in onda alcune sequenze di Suspiria tra cui questa dove ho allegato questo frame.
Ero terrorizzato perfino che una volta spento con lo stabilizzatore il televisore, aspettando che il puntino si dissolvesse dallo schermo, si accendesse di botto e ricomparissero alla visione…
A distanza di anni, non lo nascondo, un brivido di freddo l’ho avuta, quando (con notevole botta di fortuna, perché nonostante sono sempre alla ricerca per mercatini dell’antiquariato, quelli in franchaising e Porta Portese non ho trovato nessuna copia) ho trovato il 45 giri.
Rimesso sul piatto dello stereo, sono riemerse le paure di allora
come mai gli spazi enormi tra i paragrafi? hai provato ad accompagnarli con foto? se sì non (mi) risultano visibili…
per i film ti rimando anche al topic dei film che ci hanno fatto paura
e
per i trailer qua
Schramm eppure io li vedo…
Ero insieme a lui quando ha trovato quel 45 giri a €1! Ho tentato di tramortirlo ma non ci sono riuscito…
Ora si vedono!
questa è un classicone. per me però erano brividi più profondi con l’alone dell’ultima immagine prima dello spegnimento che restava impresso tipo negativo o camera kirlian nei televisori venuti dopo. questa è una cosa che ancora oggi negli schermi crt mi dà un più che discreto disagio.
anche le signorine buonasera per motivi già approfonditi nei post precedenti per me erano l’orrore puro - e ancora oggi la orsomando e la cannuli limortè!
Ah ah ah
Vi ricorderete le comiche di Benny Hill. In alcuni casi quando non c’era Yakety sax quando c’erano i filmati ambientati magari all’epoca, che so, di Robin Hood, come colonna sonora mettevano delle composizioni cameristiche (ma lo facevano anche in altri contesti con altri tipi di musiche) però mandate velocissime. L’intenzione era quella di sottolineare l’altrettanto velocizzato movimento degli attori. Ebbene nonostante l’effetto fosse decisamente comico, c’erano due miei cuginetti che ne erano terrorizzati.
La cosa che mi ha fatto più paura in assoluto. Avendo in casa un sacco di cassette di quella collana, presto imparai a mandarle un po’ avanti prima di cominciare.
Che mi hai fatto ricordare…
Avevo acquistato la videocassetta Profondo Rosso della Domovideo, l’intro é davvero… dda paura…
Qualcuno di voi conosce da dove é stata presa questa musica?
Probabilmente fu composta per l’occasione. Come il simpatico pezzo tardo italo disco della Panarecord.
Come il rumore del flipper della Creazioni home video, decisamente più spensierata e gioiosa da bar settantiano😉
ma volete scherzare, altro che paura, io le A D O R A V O
si può praticamente dire che noleggiavo pregustandomi quegli intro. difatti quando è arrivata la possibilità di effettuare duplicati, io mi tenevo anche quei disclaimer/intro.
non esattamente. non sono mai riuscito a individuare il motivetto danzereccio della panarecords, ma quelle domo sono rispettivamente commutazioni del secondo moviemento della quinta sinfonia di prokofiev, mentre quella diciamo così phenomenica coi vocalizzi è una sorta di cover di un brano di john williams della ost di incontri ravvicinati del terzo tipo, rielaborata da isao tomita.