Tic Toc (Davide Scovazzo, 2023)

Leggo su facialbook che sarebbe uscito in ben tre sale sul territorio nazionale, dall’8 all’11 Giugno.

Fa sempre orrore, ma questo poster è decisamente meglio del precedente. Leggo che oltre a Eva Henger ci sono anche le sue figlie; peccato non sia un porno. Si rivede il logo della Stormovie! Zio Command sembra una bestemmia.

7 Mi Piace

No, Antonio Lo Cascio no…
forse è meglio rivedere i classici con la Henger

3 Mi Piace

83 interventi per un film che non ha visto nessuno di noi. Un record, direi.

2 Mi Piace

E che nessuno, forse, vedrà… :grin:

1 Mi Piace

E’ una vita che non si fa un raduno vero del forum, con visione di qualcosa.

Propongo di andarcelo a vedere tutti insieme da qualche parte in centro italia.
Poi pizza

5 Mi Piace

Questo Tic Toc è il Maldoror del ventunesimo secolo.

6 Mi Piace

Informate Pulici, presto. Così poi rompe l’anima al mondo, parlando di un altro film “non pervenuto”, per tutta la seconda metà (o anche meno…) della sua vita… :smile::smile::smile::smile::smile:

2 Mi Piace

A capotavola il maestro

2 Mi Piace

Buongiorno, chi vi scrive ha avuto il piacere di vedere i primi lavori del Maestro Scovazzo al cinema, alle varie rassegne di Genova Film Festival ed aver condiviso con lui alcuni personaggi e concerti dell’underground genovese.

Ho scoperto quasi per sbaglio che il regista di questo “Tic Toc” fosse proprio lui, visto il cast di vecchie glorie che sono felice che lui abbia potuto dirigere (e magari migliorarsi).

Purtroppo il sottoscritto ha molto in antipatia il mondo social tic/face/insta/tube & soci soprattutto a livello di “creator” che tutto sono sono tranne che creatori di contenuti.

Le recite delle medie anni 80 al confronto erano Broadway.

Giusto per capirci anche se sono suo amico, ho certamente ammirato alcune sue intuizioni nei primi lavori (gli ultimi non sono risucito a vederli), ma in alcuni casi non condivido alcuni suoi messaggi o alcune sue scelte stilistiche, comunque ne ho sempre riconosciuto o ammirato una sua originalità, che non é poco, un cercare di differenziarsi dal contesto del già visto o del già detto, quanto meno per averci provato.

Quello che mi ha sorpreso é che, pur partendo da cortometraggi realizzati praticamente con amici (non attori, nemmeno amatoriali), sia arrivato a dirigere alcuni attori che comunque hanno fatto parte della commedia italiana leggera anni 80/90.

Unico neo, la presenza di “tik tok” che é la morte artistica a 360°, pieno di video fake di bassissimo livello e altre amenità del genere che sono schiaffi all’intelligenza oltre che all’arte, tanto che avrei preferito rivedere in questo film qualche vecchio “amico” apparso nei primi corti piuttosto che questi personaggi, di cui ho volutamente guardato qualche video per capire chi fossero e cosa facessero!

Mi ha dato l’idea della solita operazione Rovazzi feat. Morandi e citando il Gianni nazionale se “uno su 1000 ce la fa” e quell’uno é Rovazzi, allora é meglio zero su mille e finirla lì.

Nonostante questo il film lo avrei visto volentieri al cinema, per vedere le intuizioni “Scovazziane” in un contesto più mainstream, come avrebbe affrontato il mondo social (che già ha affrontato in passato, in maniera a mio parere dignitosa), avrei voluto vedere come é migliorato come regista (ho visto che la sceneggiatura é stata scritta a 4 mani con Vastano), verificare se oltre la “marchetta” tik tok (anche se penso che Davide stimi davvero le persone che ha chiamato) sia uscita una commedia “ibrida” tra lo stile Vanziano e lo stile Scovazziano, uno stile “Scovanziniano”. D’altra parte il cinema italiano é morto da anni, tanto da far rimpiangere i film di Pierino, quelli apocrifi, perchè avevano più ritmo e più mestiere di alcune commedie costruite appositamente per i “millenials”.

E di questo il maestro Scovazzo non ha colpe, probabilmente il suo film non rivoluzionerà nulla, ma nel suo piccolo é stato realizzato da un artista dall’indole rivoluzionaria col solo “neo” di non essere figlio d’arte e tutto quello che sta realizzando lo sta facendo con molto impegno e spirito di abnegazione, in una realtà cinematografica nepotistica, esclusiva, ideologica e marchettara a prescindere. Chiunque riesca a lasciare una traccia, arrivando dal nulla, ha comunque il mio rispetto.

Auguro a Davide che il suo percorso prosegua, faccia nuove esperienze e continui a crescere, collaborando con persone che possano aiutarlo a lavorare sul suo talento e non a sprecarlo in soluzioni che, alla fine, non sono né carne né pesce.

Spero presto di vedere questo suo primo lungometraggio (anche se non dovesse piacermi, complimenti per essere arrivato fino a lì), e anche quello su Dracula (c’é solo il trailer), di cui forse nessuno qui ne sa nulla e di vederlo crescere sempre più artisticamente e umanamente.

6 Mi Piace

Belle parole, ma il film, finora, non ha avuto distribuzione.

2 Mi Piace

Grazie, dubito fortemente ne avrà mai una. In caso contrario, preparo tanti popcorn…

premesso che non credo proprio vedrò mai il film se non per caso (leggi: transito televisivo intercettato random a cena in casa d’altri) non per scovazzo in sé o per le sue dichiarazioni ma perché è un genere, un modus cinemandi e uno specifico tematico che proprio non mi interessano, appassionano né appartiengono, mi permetto di spezzare pindaricamente tre lancette a suo favore: la prima in virtù del suo episodio su sangue misto, una sorta di kebab all’angolo che è, assieme allo sforzo di spicchiosevic, la sola cosa che ne giustifica la tratta in mezzo agli altri corti: spigliato spiritoso fantasioso trash-pop e cheapo-nasty. intendiamoci, non scomoderei superlativi assoluti, ma la mano c’è tutta e lascia ben sperare su quel che potrebbe combinare a parità di giusti collaboratori, disponibilità di mezzi e adeguato budget. è la sola sua cosa vista, non so né posso quindi dire se sia stato un colpo di fortuna o d’ala in mezzo a tanta fuffa, o se viceversa tutti i suoi corti siano da bottiglia di champagne stappata e possano fungere da effettivo barometro per tiktok, ma per certo non mi è parsa affatto indegna. non quanto lo sono tutti gli altri episodi di quell’operazione almeno (quelli sì, davvero spernacchiabili).

la seconda è che di un prodotto si può, forse addirittura si deve, dirne che è pura merda liofilizzata DOPO averlo visto, mai prima. giudicare un libro dalla sua copertina o tapparsi aprioristicamente le nari davanti a un trailer tradisce solo scarsa lungimiranza critica e una piccineria di sguardo d’animo e di pensiero.

ultimo ma non ultimo, fare cinema, specie in un circuito svantaggiato come l’indie, è un lavoro faticoso. si caga sangue a fiotti, si è costretti a tempi da sfruttamento lavorativo da congo-belga, se non ci si può autoprodurre si deve quasi sempre rispettare una deadline impellente con l’infarto a tracolla, cosa che spesso non aiuta a emanciparsi dai risultati annosi che sappiamo. chi lo reputa un divertente cazzeggio, ignora evidentemente cosa significhi lavorare in tempi strettissimi e con retroscena produttivi deliranti a cose delicatissime e determinanti come il montaggio, la post-produzione, il sound-design e la colonna sonora, la scrittura di mdp. per tacere della regia che deve tenere assieme 1000 redini. il regista - anche quello che sceglie il cinema convinto di schivare la fresa - non è che un operaio in divisa; sarei anche sostanzialmente d’accordo che essere appassionato non equivale a essere bravo e competente né scongiura l’essere una mezza sega, ma un po’ più di rispetto non guasterebbe.

6 Mi Piace

Un messaggio è stato spostato in un nuovo argomento: Durante La Morte (Davide Scovazzo, 2011)

Ripubblico il trailer cui segnalo qualche analogia col mondo “scovazziano” degli esordi:

a 1.16 il ragazzo che dice “tic toc” (onomatopea che dovrebbe fare da collante all’idea del progetto) in teoria fu usata in stile scioglilingua nel corto “Pink Forever” dove il cantante genovese Mr Puma in un delirio ansiolitico parla delle lancette dell’orologio al protagonista su una panchina (altro elemento ricorrente usato dal regista per far interagire personaggi spesso in contrasto, un po’ nello stile “Forrest Gump” probabilmente).

A 0:46 compare la maglietta dei Kiss, per ricordare l’amore per il glam rock/metal del regista, ripetuto nell’inquadratura di Smaila: Condominio Glam.

Pink Film (film d’esordio) e Pink Forever (seguito che vede la comparsa di una prima web star) sono carattterizzati dall’inserto di elementi rosa (shocking?) in netto contrasto con le atmosfere grigie e quotidiane/metropolitane come elemento quasi onorico.

A 0:57 Himorta ha i capelli rosa (come la protagoniosta di Pink Forever), A 0:54 la ragazza a sinistra ha giacca e camicia rosa (come la protagonista di Pink Forever), a 1:01 la ragazza ha il tutone rosa, a 1:20 lo scermo della Tv é rosa.

Anche la sveglia é stata usata in altri corti (in questo caso é il timer della bomba casereccia).

Mi é piaciuta l’idea do far cantare a Leali un grande classico dance degli anni 70 (in italiano).

A me quello dietro Sergio Vastano ricorda Paolo Belli.

Purtroppo, a parte i premi dati alla prima, qui quello che si rischia é un effetto minestrone con troppi personaggi da troppi mondi diversi. Non deve essere stato facile fare la regia soprattutto con gente che arriva dal mondo social, che é molto rapido e frivolo, e cercare di conformarli ad un format di 90’ che dovrebbe avere lo scopo di far ridere.

Quindi quale dovrebbe essere il target reale di questo lavoro? Perché i ragazzi cresciuti con Tik Tok spenderebbero dei soldi al cinema per vedere poche immagini dei loro beniamini? E chi é cresciuto con i vari Steno/Vanzina (suoi figli) e Ricci riusciranno a digerire una comicità non più in linea con i tempi.

Ovviamente questa è la curiosità che mi spinge a vedere questo film, dove per me la cosa più divertente sarà riconoscere le sfumature “scovazziane” all’interno di questo pot-pourri social/nostalgico. secondo me il lavoro alla regia (dal trailer) sembra comunque di buona fattura per essere anche un esordio e con una parte di cast “navigato”.

Peccato che alla prima non abbiamo dato un premio a Davide per il coraggio di essersi avventurato in un progetto del genere dove avrei puntato un po’ meno sul numero di comparsate (ma penso che l’obiettivo fosse proprio quello) e un po’ più sulla qualità dei dialoghi e della recitazione. Ma penso che in Italia sia ormai un lusso solo per chi voglia fare cinema (che siano cortometraggi che lungometraggi) che pochi possano permettersi, dove a loro spese si comprano la libertà artistica del proprio operato.

Il trailer viene pubblicato il 9 aprile 2023.
Il film viene presentato al “Napoli Cinema Festival” il 26 maggio, dove viene assegnato il premio produzione a Massimiliano Caroletti e Giuseppe Lisco, il premio alla carriera ad Éva Henger, premio che riceve anche Sergio Vastano. Viene premiata anche Donatella Pompadour.

Dall’8 giugno 2023 il film viene distribuito nelle sale cinematografiche (non si sa quali n.d.r.).

2 Mi Piace

Più premi che spettatori.

2 Mi Piace
2 Mi Piace

Ma si potrà prima o poi vedere sto dannatissimo Tic Toc?

Se ne chiacchiera un sacco ma ancora concretamente non si sa come e dove trovarlo

2 Mi Piace

Purtroppo l’anteprima veneziana è saltata per motivi ignoti :sweat:

2 Mi Piace

a questo punto fossi stato il regista l’avrei lanciato su only fans

5 Mi Piace