Stranger Things (Duffer Brothers, 2016)

e invece purtroppo non lo è, con tutto quel che di negativo ne consegue. e d’accordo prendermi al lazo col cabinato di dragon’s lair e la toppa di ghostbusters o darmi di gomito sul fianco con gli esterni della baita della ryder e dello sceriffo identici alla baracca di evil dead o urlarmi “visto come ti buttiam dentro anche grano rosso sangue, annie, fury e la zona morta? siamo o non siamo dei gran fighi?” ma a seguire la stessa impostazione di american horror story, ovvero nuova storia con diversi personaggi a ogni stagione, avrebbero solo tratto vantaggio. eleven alla quinta stagione come andrà chiamata, 55? già nella seconda sembra 10 anni più grande. e a parte le sottigliezze, è proprio il calo tensivo e qualitativo che inizia a dire la sua a gran voce. per natura sono ottuso e finché non arrivo fino alla fine del tunnel non mi presto a scrutini avventati, ma ho come il presentimento che hai fatto benissimo a fermarti alla prima. poi magari terminata la quinta mi troverò a scriverti il contrario eh.