Street Kids Violence - Sam ng sing kwan - 三五成群 (Wellson Chin, 1999)

FILM COMPLETO

Un film terribile davvero difficile da sostenere; in quanto a pellicole violente e disturbanti non sono certo una verginella di primo pelo ma devo dire che il pugno nello stomaco che mi ha rifilato questo Street Kids Violence l’ho accusato eccome. E non tanto per la violenza mostrata, che è tanta ed esplicita, ma piuttosto per la violenza psicologica che ci sta dietro, per la gratuità della cattiveria, la tremenda sensazione di osservare il vuoto pneumatico nella gabbia toracica di questi ragazzi, che infliggono sofferenze atroci oltre i limiti della sopportazione, causando traumi psicologici e fisici che non potranno mai essere superati. Violenza estrema e disperata, mirata nei suoi scopi ma incosciente nelle sue modalità, che si infrange su un disabile e su un ragazzetto occhialuto, gli elementi deboli di una sorta di baby gang di quartiere della periferia popolare hongkonghese.

Il film si apre con questo gruppo di ragazzotti che si adopera per cercare di occultare un cadavere, poi un lungo flashback ci mostra come si è arrivati a quel punto, per poi passare alla conclusione giudiziaria della vicenda.
Tratto da un vero fatto di cronaca (a quanto si evince dai titoli di coda) che ha visto diversi ragazzini di 18/19 anni finire all’ergastolo.

A tratti davvero insostenibile, solitamente mi approccio ai cat III come ad una visione ludica ed entertaining, questa volta ne esco turbato.

Il regista è Wellson Chin, veterano di ghost stories e film romantici con anche qualche action all’attivo; dopo una breve occhiata a imbd e hkmdb mi sembra che questa sia la sua unica incursione in questo genere di pellicole. Chapeau.

Il dvd è fouri catalogo da 'mo però su YouTube si trova un buon rip in alta definizione.


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Mai visto, lo metto in lista, purtroppo in cina e hongkong il fenomeno del bullismo deve essere una cosa tremendamente diffusa, inizio millennio agli albori dei telefonini con telecamera c’era stata un invasione nei siti orcheschi dell’internet di centinaia di filmati di bullismo inenarrabili.

Può ricordare anche il terribile caso di Junko Furuta in giappone.

Chiusa parentesi.

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Non conoscevo il caso. Ho letto il tuo post, ci sono in effetti degli elementi in comune tra le due vicende.
Terribile.

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Così su due piedi mi aspettavo un remake orientale di Ci hai rotto papà, ma anche se poco ci manca per quanto crudo e brutale è davvero un ottimo prodotto.

Levandosi il prosciutto dagli occhi bisogna ammettere che è un attualissimo film verità, siamo stati tutti ragazzi e per quanto estremizzata la cosa sono meccanismi che ci sono sempre stati, a volte meno a volte peggio e a volte ci scappa il morto come in questo caso, lo dice la cronaca non lo dico io.

Non ho idea di come possa essere recepita da un adolescente una pellicola del genere, ma l’intento è di palese denuncia più che di morbosità, quello stile brutale di Hong Kong che i veterani di GdR ricordano con A Man Behind the Sun dove la verità viene sbattuta in faccia allo spettatore senza mezze misure.

Wellson Chin lo fa con questi metodi, mostrando gli estremi della gioventù dai forti ai deboli, di come sia facile farsi influenzare dalle persone negative e di come non ci voglia niente a scivolare in un vortice senza ritorno.

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Tornando sul cast, una volta superato lo shock della somilgianza di Ka Ho Yu con @Frank_n_Furter in versione orientale (quello con Marilyn Manson), si scoprono nel cast tanti volti noti del cinema di Hong Kong, spesso incrociati con le commedie di Stephen Chow, su tutti lo Zio San, Kin Yan Lee, che lo si vede spesso mascherato o in questa veste:

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Un dettaglio mi è sfuggito, e mi rivolgo @Ka_Ho_Yu:

Quando muore Chicken e Beep propone di chiamare l’ambulanza, a chi telefona Emperor?

Inoltre ho dato una bella aggiornata all’IMDB inserendo tutto il cast e omaggiando colui che ci ha erudito su questa preziosa pellicola:

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Comunque in tutto il film la scena più disturbante è quella:

dove fanno fumare in triangolo i 3 bamboz, sento la puzza di piedi e di fumo uscire dallo schermo

Inoltre googolando ho trovato questa foto che popolerà molto presto gli incubi di @Frank_n_Furter :smiley:

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Intanto ho trovato il fatto di cronaca dal quale è fedelmente preso il film: l’omicidio di Lu Zhi Wei.

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Quale onore!!! :stuck_out_tongue_winking_eye:
Sono contento che il film ti abbia acchiappato :+1:t3:

Non mi ero accorto di assomigliare a Dumbass e in ogni caso anche ora che lo dici non sono per niente d’accordo, non fosse altro che per il nome!!! :stuck_out_tongue_closed_eyes:

Riguardati l’inizio, il film si apre col boss che li richiama per sapere com’è andata finire la storia del ragazzino svenuto. Probabilmente avevano un boss dal quale prendevano incarichi per robette di malaffare, in effetti non è ben spiegato però. Forse hanno tagliato delle sequenze e delle vicende secondarie per rendere il film più snello?

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Si avevo immaginato qualcosa del genere, ah ok avevo rimosso questo dettaglio in effetti, la cosa curiosa è che al telefono chiede di Emperor, come se tutto il tempo lo avesse volutamente o meno impersonato per prendere potere.

Tornando al discorso somiglianza, insisto con un involontaria citazione a Salò :joy::joy::joy:

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Ci ho messo un attimo a capire…
Tu sei matto!! :joy: :joy: :joy:

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Vedo che il nostro amico @bastardnasum sta molto meglio e ha ricominciato a digitare con vorticosa disinvoltura :smiley:

Sono curioso di sapere cos’ha da raccontarci su questo film :stuck_out_tongue:

Poco perché non l’ho visto :smiley:
Però mi hai dato una idea:i film sui giovini disadattati di strada (Verlierer, Rodrigo D…) son sempre educativi :slight_smile:

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Che lacunone… il film lo trovi completo nel primo post già pronto di sottotitoli dei quali non avrai bisogno.

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Di Verlierer trovai il dvd originale anni fa in una delle mie incursioni nei mercatini, lo ricordo bello grezzo ma efficace, non devastante come questo Street kids violence però.
Rodrigo D non lo conosco invece…

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Eh ora guardo se c’è una discussione su Rodrigo D - No Futuro, altrimenti me lo riguardo al volo e apro un topico. E’ sulla scena dei giovini di Medellin a fine anni 80.

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temo di essere una bruttissima persona. mi aspettavo chissà quale randellata sulla nuca, e niente, il film mi è passato davanti senza scuotermi affatto sul fronte emotivo e anzi strappandomi anche qualche sbadiglio. ho provato a dirmi che forse è il tema che proprio non mi tange, però se in termini di ragazzi terribili ripenso a un eden lake (mi rendo conto che il paragone è un po’ fuori fuoco) mi dico che niente, è proprio la miccia del film che non prende fuoco. sarà che se si parla di cat III serio come un carcinoma che ti colpisce e affonda senza permetterti di rialzarti io dico subito pavlovianamente run and kill. o sarà che quei toni così esagitati e iper-reattivi da overacting esasperato ai confini con l’idiozia mi danno ai nervi e mi fanno calare la uallera in un amen. non a caso il film mi ha molto ricordato il terzo untold story: ragazzacci cui scappa il morto, ritmo con moto lineare uniforme, drammaturgia bruciata da quell’isteria monocorde che rasenta la smorfia e la cretinite, una gran voglia di prendere a calci in culo attori e regista. ma forse sono proprio io che ho il marmo al posto del cuore.

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Mah, penso che la chiave di lettura che mi destabilizza sia proprio questa…
Che sia successo davvero, e che il film sia estremamente attinente alla cronaca.

Sarà che coi giovani ci lavoro e mi tocca molto da vicino immaginare che ci possa essere una tale assenza di empatia e contatto umano tra degli “amici”.

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Si concordo con @Frank_n_Furter del film disturba più il fatto che sia preso da fatti reali più che per la rappresentazione grafica in se.

Non come ritmo ci si possa aspettare chissà cosa, è più la lettura di un articolo di Cronaca Vera che altro, se si vuole, se si vuole roba più hardcore c’è una generosa offerta in giro, basti pensare la saga degli All Night Long per dirne uno.

mettendone due in ordine: la posta in gioco non è la graficità in sé o la sete di proposte più estreme (per quanto nel leggere Cat III va da sé che si creino inevitabili aspettative sulla solita shakerata di sangue e sperma miste a spirito di patata e trashacchiate come, de quo, la scena della fumata coi piedi alla tzameti 13), altrimenti chiaro che a tema un all night long 2 (che poi è jappo, non cinese) usa tutti per far scarpetta. il punto non è affatto il sangue, in un film che parla di bullismo può non essercene neanche un centilitro e tuttavia ti ritrovi strizzata l’anima come mocio vileda (un raccomandatissimo esempio su tutti: playground - un monde), col tutto che a me è parso che il tema del bullismo qua sia laterale e meticciato con quello della sete di potere e della vanagloriosa mania di grandezza “territoriale” tipiche delle logiche del branco e delle babygang.

il problema che mi ha lasciato emotivamente e sensorialmente estromesso sta tutto nel manico rappresentativo, ovvero in quella incessante isteria attoriale che finisce col rendere monocorde il ritmo (che c’è, ma finisce col tenersi sempre sullo stesso chilometraggio orario) e per niente sfumati i personaggi. è quello ad avermi sbalzato fuori, facendomi al più inarcare un sopracciglio qua e là.

poi certo ,quando il male onorato dalle cronache è, come in questi casi, più banale che mai, il film deve adeguarsi di conseguenza con tutti i rischi che ciò comporta. però resto del parere che in tutt’altre mani registiche (vedi a riguardo cosa ha fatto molto tempo addietro tsui hark) e con meno didascalismo da instant didattico avrebbe potuto picchiare più forte.

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